Con una quotazione dell’oro mai così alta, cresce l’interesse di chi vuole cercarlo nell’ambiente. Questa nazione a pochi chilometri dall’Italia ne è ricca.
Il prezzo dell’oro ha raggiunto un nuovo record, superando i 90 euro al grammo. Con valori così elevati, l’interesse verso il metallo prezioso è cresciuto notevolmente, sia come investimento sia tra coloro che lo cercano direttamente in natura. Negli ultimi mesi, il numero dei ricercatori d’oro è aumentato in maniera significativa e, a pochi chilometri dall’Italia, esiste un Paese considerato una vera miniera a cielo aperto: la Germania. Secondo le stime dei geologi, nel sottosuolo tedesco sarebbero presenti circa 52 tonnellate di oro, un patrimonio che attira esperti e curiosi da tutta Europa.
Oro in Germania, dove si trova
Per il geologo economico Harald Elsner, dell’Istituto Federale per le Geoscienze e le Risorse Naturali di Hannover, la Germania è una delle nazioni europee più ricche di questo metallo prezioso. «In epoca preistorica, l’oro risaliva dall’interno della Terra attraverso il magma e si depositava insieme ad altri minerali in determinati strati rocciosi», spiega. La zona più ricca in assoluto è la Foresta Nera, che ogni anno attira numerosi ricercatori desiderosi di trovare la pepita fortunata.
Tuttavia, non bisogna aspettarsi di imbattersi in grandi pepite dal valore straordinario: spesso l’oro è legato ad altri materiali e quindi non è puro, richiedendo lavorazioni complesse per separarlo. In altri casi, si presenta sotto forma di minuscole particelle, nate dall’erosione delle rocce e trasportate dall’acqua. Nel fiume Reno, tra Basilea e Mannheim, si stima siano presenti ben 514 tonnellate di oro in microscopici fiocchi.
Più si scende a valle, più le particelle diventano piccole: «A Basilea, 20.000 scaglie costituiscono un grammo. A Karlsruhe, ne servono 200.000 per un grammo», precisa Elsner. Per ottenere la quantità necessaria a realizzare una semplice fede nuziale, occorrerebbe dunque un lavoro lungo e meticoloso, che richiede pazienza e dedizione.
Oltre al Reno e alla Foresta Nera, l’oro si trova anche nelle acque dell’Elba, della Saale, del Danubio, dell’Isar e dell’Eder. In Germania esistono già numerose cave di ghiaia che estraggono il metallo come sottoprodotto. «Con 2.700 cave di ghiaia nel Paese, ogni anno se ne potrebbero recuperare diverse centinaia di chili», aggiunge Elsner, sottolineando come il potenziale estrattivo sia enorme se sfruttato in maniera organizzata.
I consigli dei ricercatori professionisti
La ricerca dell’oro è un’attività sempre più popolare, complice anche il fascino dell’avventura e la crescente visibilità sui social network. Molti cercatori condividono online le proprie esperienze in giro per il mondo. Tra questi, l’ingegnere meccatronico Lukas Büttner, che oggi conta oltre 300.000 follower e ispira ogni giorno nuovi appassionati. La sua scoperta più importante risale a quattro anni fa, quando trovò una pepita da 1,86 grammi, del valore di circa 176 euro. «Nelle anse interne dei fiumi si può trovare una linea d’oro dove la corrente deposita una maggiore quantità di metallo prezioso», rivela.
Altro cercatore molto conosciuto è Andreas Macherey, che offre tre consigli fondamentali: «Primo, chiedete sempre se è consentito cercare oro in quella zona o se serve un permesso. Secondo, imparate a interpretare la natura: l’oro è pesante, quindi rimuovete il materiale superficiale e lavorate su quello più profondo. Terzo, il processo di estrazione deve essere pulito e ordinato: lavorate sempre con acqua dolce e rispettate l’ambiente in cui operate».
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