Puntare su banche, tech, auto ed energia conviene ancora nel 2025?

Redazione Finance

18 Giugno 2025 - 11:20

Investire in banche, tech, auto ed energia nel 2025. Con un solo prodotto puoi farlo contemporaneamente.

Puntare su banche, tech, auto ed energia conviene ancora nel 2025?

Negli ultimi mesi, il mercato europeo si è mosso a più velocità, con settori che hanno mostrato segnali contrastanti. Le banche, dopo una fase brillante fino a marzo 2025, hanno iniziato a perdere slancio: la redditività è rimasta stabile, ma il calo degli spread e le prospettive meno rosee sugli utili stanno rendendo il contesto più complicato.

Anche il settore tecnologico ha rallentato dopo i forti guadagni del 2023 e della prima metà del 2024, pur continuando a beneficiare del supporto di trimestrali solide da parte dei principali player europei.

Sul fronte automotive, la situazione resta incerta. Il comparto alterna spunti positivi legati all’export a difficoltà legate alla transizione verso l’elettrico, con strategie industriali ancora in fase di aggiustamento. Quanto all’energetico, il settore si muove al ritmo delle materie prime, con i prezzi oscillano tra le tensioni geopolitiche, gli sviluppi dell’OPEC+ e segnali ambigui dalla domanda globale.

Come esporre il proprio portafoglio in un contesto così laterale e disomogeneo? Con un Certificate Cash Collect Worst Of Autocallable con effetto memoria di UniCredit è possibile sfruttare la resilienza dei suddetti settori europei contemporaneamente e premiare la tenuta più che la corsa dei mercati.

Le prospettive per banche, tecnologia, auto e petrolio

Prima di entrare nei dettagli del certificato, vale la pena fare il punto sull’andamento dei quattro settori su cui si basa. La selezione risulta ben costruita, con un equilibrio tra comparti ciclici e difensivi che riflette la complessità dell’attuale fase economica.

Banche europee ancora in buona forma. Dopo due anni di forte espansione, il comparto bancario resta tonico. La Banca Centrale Europea ha iniziato a tagliare i tassi, ma i margini d’interesse restano ampi e la qualità del credito solida. I colossi del settore continuano a macinare utili, sostenuti da una domanda di credito stabile e da politiche di remunerazione generose verso gli azionisti. L’indice Euro Stoxx Banks, dopo il ritracciamento tecnico di marzo, ha ripreso quota e si muove ora sui massimi degli ultimi quindici anni, intorno a 1.160 punti.

Tecnologia in fase di attesa. Dopo la corsa del 2023, il settore tecnologico europeo ha rallentato, complice un sentiment più prudente sul comparto growth. Tuttavia, i leader del settore (da ASML a STMicroelectronics) continuano a cavalcare i trend di lungo periodo: intelligenza artificiale, digitalizzazione industriale e mobilità elettrica. L’indice si trova a ridosso dell’area tecnica dei 1.200 punti: una rottura decisa di questo livello potrebbe rilanciare il movimento rialzista.

Auto, fase delicata ma non compromessa. Il settore auto continua a fare i conti con la pressione dei produttori cinesi e il rallentamento del mercato elettrico europeo. Dopo un primo trimestre difficile, si intravedono segnali di stabilizzazione. Marchi come Stellantis e BMW puntano su modelli ibridi e piani di efficienza per riconquistare margini. Dal punto di vista tecnico, l’indice Auto & Parts ha testato ad aprile i minimi del 2022, intorno a 446 punti. Un supporto importante: se regge, lo scenario potrebbe migliorare. Ma solo sopra 600 punti si aprirebbe una fase davvero costruttiva.

Petrolio in ripresa. Il comparto Oil & Gas si è ripreso bene dopo le turbolenze di inizio primavera. L’indice settoriale è tornato sui massimi dell’anno, puntando a quota 388 punti, con la possibilità concreta di rivedere i livelli pre-crisi finanziaria. Il greggio WTI, ora intorno a 70 dollari, potrebbe completare un doppio minimo con target in area 74 dollari, offrendo ulteriore slancio al comparto. I big europei (da ENI a TotalEnergies) restano ben posizionati, con business diversificati e politiche di dividendo molto generose.

Guarda l’emissione completa sul sito www.investimenti.unicredit.it

Cash Collect Worst of con effetto memoria Autocallable di UniCredit (Isin DE000UG6YPL9)

Tra le soluzioni più interessanti nel panorama dei certificati di investimento, spiccano i Cash Collect Worst of con effetto memoria e meccanismo Autocallable. Si tratta di strumenti pensati per offrire rendimenti periodici anche in fasi di mercato incerte, grazie a una struttura flessibile che ruota attorno a tre leve fondamentali:

  • l’effetto memoria, che consente di recuperare i premi non incassati in passato se si verificano le condizioni in un momento successivo;
  • il meccanismo autocallable, che prevede la scadenza anticipata del prodotto con rimborso del capitale e dei premi maturati;
  • la logica worst of, che lega i flussi di cassa e la protezione del capitale all’andamento del peggiore dei sottostanti.

Il Cash Collect Worst of con effetto memoria Autocallable di UniCredit (Isin E000UG6YPL9) si inserisce in questo contesto.

Il prodotto punta su un paniere settoriale ben diversificato di quattro indici europei:

  • Euro Stoxx Banks
  • Euro Stoxx Technology
  • Euro Stoxx Automobiles & Parts
  • Euro Stoxx Oil & Gas

Ogni mese, a partire da luglio 2025, il certificato paga un premio condizionato dello 0,92% (pari a circa l’11% annuo potenziale) se il sottostante peggiore del paniere (worst-of) quota al di sopra del 65% dello strike iniziale (barriera). In caso contrario, il premio non viene perso, ma accantonato grazie all’effetto memoria e potrà essere recuperato alla prima occasione utile.

Il meccanismo di autocall si attiva da dicembre 2025: se il worst-of supera il 100% del valore iniziale, il prodotto scade anticipatamente, rimborsando il capitale più tutti i premi (anche quelli arretrati).
Inoltre, ogni 5 mesi la soglia autocall si riduce del 5%, scendendo progressivamente fino a un minimo dell’85%. Una funzione “step-down” che aumenta le probabilità di rimborso anticipato, anche in mercati poco brillanti.

Cosa succede nei diversi scenari

Ogni mese, il certificato osserva l’andamento dei quattro indici del paniere. Se il peggiore tra questi (il cosiddetto worst-of) quota almeno al 65% del proprio valore iniziale, l’investitore riceve una cedola dello 0,92%. Un rendimento potenziale di oltre l’11% annuo, anche in assenza di forti rialzi di mercato.

Facciamo un esempio: se a ottobre 2025 l’indice Euro Stoxx Automobiles (tra i sottostanti più deboli in questo momento) scivola sotto soglia raggiungendo, per esempio, il 62% del livello iniziale, la cedola non viene pagata. Tuttavia, grazie all’effetto memoria, non è persa: sarà corrisposta integralmente alla prima data utile (es. novembre o dicembre) in cui l’indice risalirà sopra la barriera.

Da dicembre 2025, parte il meccanismo di rimborso anticipato automatico: se il worst-of torna al 100% del valore iniziale, il certificato scade in anticipo, restituendo i 100 euro nominali più tutte le cedole maturate, anche quelle “arretrate”. E’ importante ricordare che ogni cinque mesi, questa soglia si abbassa del 5%, rendendo l’uscita anticipata più probabile.

Alla scadenza naturale (giugno 2028), l’investitore incassa l’intero capitale e i premi solo se tutti i sottostanti sono sopra la barriera. Ma se anche uno solo - per esempio Euro Stoxx Auto - è sotto il 65%, il rimborso sarà legato alla sua performance. In quel caso, se il settore Auto è a -40%, si recupererebbero solo 60 euro su 100.

Per maggiori informazioni, consulta la brochure dell’emissione.

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