Le prospettive per la riunione della BCE di domani

Il nervosismo del cambio Eur/Usd riflette le tensioni degli operatori riguardo alla giornata di domani, in cui si terrà il meeting della BCE.

Il numero uno dell’istituto centrale europeo, Mario Draghi, si trova di fronte a una situazione complessa: il rallentamento economico nell’UE di questo 2018, evidenziato dai dati economici pubblicati durante l’anno, ha infatti dimostrato l’impossibilità dei Paesi membri di sostenere la crescita avuta nel 2017.

Questo potrebbe portare la Banca Centrale Europea a rivedere a ribasso le stime per il Pil del 2019, a dispetto di costi dell’energia più bassi e di una maggiore flessibilità della politica fiscale.

Contro questa tendenza va la crescita dei salari della zona Euro, che risulta essere la più sostenuta dalla scorsa recessione, oltre ai minori timori di deflazione. Ciò comporta di fatto una sostenibilità del percorso dell’inflazione ipotizzato dalla banca centrale e, secondo Adrian Hilton, Head of Global Rates and Currency di Columbia Threadneedle Investments “la fiducia del Consiglio direttivo nella convergenza dell’inflazione verso l’obiettivo prefissato potrebbe persino aumentare”.

Per l’esperto, l’esecutivo della BCE confermerà con buona probabilità la conclusione del programma di Quantitative Easing, mentre continuerà il programma di reinvestimento dalle attività in scadenza, senza fissarne una fine precisa.

“È possibile che Draghi fornisca qualche piccolo aggiustamento alle guidelines future ed in particolare relativamente ai tempi del primo rialzo di tassi, ma riteniamo che la guideline attuale sia già sufficientemente generica da permettergli di evitare un vero e proprio cambiamento di rotta”, chiosa Hilton.