Productivity Blocker: come funziona l’app che ti fa lavorare di meno

Giorgia Bonamoneta

18 Luglio 2022 - 22:43

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Ci sono molte app per rimanere concentrati su lavoro e studio, ma il contrario? Questa è la funzione di Productivity Blocker, un’app che fa lavorare meno. Ecco come funziona.

 Productivity Blocker: come funziona l’app che ti fa lavorare di meno

Dopo le app che aiutano a lavorare, eliminando tutte le distrazioni che internet e i social possono procurare, è arrivata l’app per lavorare meno. Si chiama Productivity Blocker e fa esattamente quello che il nome annuncia: blocca la produttività. Productivity Blocker nasce dall’idea di “fare di meno per fare di più.” In una contemporaneità nella quale il lavoro digitale è sempre più comune, capitana fin troppo spesso di non riuscire più a dividere i momenti della giornata tra lavoro e tempo libero.

Productivity Blocker nasce proprio con quest’idea, forse un po’ giocosa, ma con lo scopo “nobile” di far dimenticare il lavoro rispetto alla vita al di fuori. Ma come funziona l’applicazione Productivity Blocker?

Il funzionamento è piuttosto semplice. Si tratta infatti non di una vera e propria app, ma di un’estensione di Google Chrome. Questa permette, come Google Traduttore o Google Scholar, di avere alla portata di un click la possibilità di accedere a un servizio per facilitare l’utilizzo di internet e del motore di ricerca. In questo caso potremmo dire che aiuta a non accedere al servizio e a rendere più difficile lavorare.

Che cos’è Productivity Blocker?

Nel 2022 il lavoro è digitale e il dipendente o il libero imprenditore deve destreggiarsi tra riunioni di lavoro, scadenze in programma e gruppi di e-mail. Questi sono solo alcuni degli impegni lavorativi che h24 tengono occupato un dipendente digitale e non. Non c’è più tempo libero? Ecco che Productivity Blocker aiuta a staccare dal lavoro.

Può sembrare assurdo e forse lo è, ma per tante persone potrebbe essere più che necessario riuscire a staccare, anche fuori dall’orario lavorativo, del proprio lavoro. Nato in maniera giocosa e per non essere presa sul serio Productivity Blocker è un’estensione di Google Chrome che permette di bloccare i siti che rendono le persone produttive. Sul sito di Productivity Blocker si legge che l’estensione è nata per bloccare oltre 80 siti tra cui Google Drive, LinkedIn, Dropbox, Gmail, Duolingo e molti altri.

Sul sito sono presenti inoltre delle recensioni, forse non vere ma sicuramente ironiche, che rappresentano bene il mood dell’estensione stessa. Si legge ad esempio che con l’applicazione “ho mancato tre scadenze e attualmente sono tra un lavoro e l’altro” oppure che “il blocco della produttività è impedito di pagare le tasse. Spero sinceramente che anche l’agenzia delle entrate lo abbia abilitato”.

Come funziona Productivity Blocker?

Il 7 marzo 2022 è stato rilasciato l’ultimo aggiornamento dell’estensione di Google Chrome Productivity Blocker. L’applicazione ora riesce a bloccare oltre 80 siti e app e, attraverso il sito ufficiale, è possibile richiedere il blocco di numerosi altri siti. Basta scrivere un’e-mail e gli ideatori dell’estensione cercheranno di accontentare il lavoratore che non vuole più lavorare.

Quanti hanno scaricato Productivity Blocker? Poche persone, indice che non tutti sono disposti a perdere il proprio lavoro. In ogni caso l’applicazione è inserita all’interno della categoria “divertimento” e non “produttività”. Al contrario le estensioni che permettono di rimanere concentrati e per aumentare la produttività hanno migliaia di download, perché è molto più semplice distrarsi che rimanere concentrati.

Per chi volesse provare le funzioni di Productivity Blocker basta raggiungere Google Chrome web Store e nella sezione “estensioni” andare a ricercare nella categoria “divertimento” l’estensione chiamata Productivity Blocker.

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