Il primo triliardario sarà un tizio in cantina, lo prevede Mark Cuban

Luna Luciano

5 Luglio 2025 - 19:58

Secondo Mark Cuban, l’intelligenza artificiale aprirà la strada al primo triliardario della storia. E potrebbe essere un genio sconosciuto che lavora in cantina: ecco perché.

Il primo triliardario sarà un tizio in cantina, lo prevede Mark Cuban

L’intelligenza artificiale contribuirà a creare il primo triliardario della storia. A dirlo è stato l’imprenditore e investitore miliardario Mark Cuban, noto per il suo spirito imprenditoriale e per la capacità di individuare con largo anticipo i trend tecnologici.

In una recente intervista al podcast High Performance, Cuban ha spiegato che il prossimo grande cambiamento economico sarà alimentato proprio dall’IA, con un potenziale di trasformazione così radicale da superare internet e smartphone. La previsione è audace: l’uomo (o la donna) più ricco del pianeta potrebbe non essere un veterano della Silicon Valley, ma un giovane sviluppatore o imprenditore che lavora nel seminterrato della propria abitazione, sperimentando nuove applicazioni dell’IA lontano dai riflettori, ricordando gli esordi di Microsoft ed Apple.

Cuban sottolinea che siamo ancora agli inizi del percorso dell’intelligenza artificiale e che ciò che abbiamo visto finora è solo la superficie. Mentre molte persone la usano per organizzare la giornata o chattare con assistenti virtuali, altri stanno trovando modi più incisivi per sfruttarla in campo aziendale, medico, creativo e tecnologico. E da questa evoluzione, secondo lui, potrebbe emergere una figura in grado di generare una ricchezza mai vista prima: il primo triliardario della storia. Ecco cosa ha realmente detto l’investitore e i vantaggi dell’IA.

Il nuovo triliardario si nasconde in cantina con l’IA: ecco cosa ha detto Cuban

Mark Cuban non usa mezzi termini: “Il primo triliardario sarà solo un tizio in cantina”. Una frase provocatoria, certo, ma ricca di significato. Non si tratta solo di un’iperbole per sottolineare la potenza dell’IA, ma di una reale convinzione che il prossimo gigante economico potrebbe nascere fuori dai circuiti tradizionali. Secondo Cuban, non serve avere alle spalle una multinazionale o miliardi di finanziamenti: ciò che conta davvero sarà la capacità di sfruttare l’intelligenza artificiale in modi ancora sconosciuti.

La rivoluzione è già iniziata. Aziende come Chipotle, ad esempio, hanno ridotto del 75% i tempi di assunzione grazie all’automazione basata sull’IA. Ma questo, dice Cuban, è solo l’inizio. I veri cambiamenti arriveranno quando qualcuno troverà il modo di unire creatività, intelligenza artificiale e un’intuizione geniale in un prodotto o servizio nuovo, impattante, magari anche inaspettato.

Cuban paragona il momento attuale a quello in cui i computer hanno fatto la loro comparsa nelle case o a quando è nato il web: inizialmente inutilizzati da molti, poi diventati strumenti indispensabili. Lo stesso accadrà con l’IA, secondo lui, e chi saprà cavalcare l’onda nel modo giusto potrà raggiungere vette economiche mai viste. La fortuna, insomma, potrebbe sorridere non ai più potenti, ma ai più visionari. E sì, magari anche a un tizio in cantina.

Ricchezza e IA: il potere trasformativo dell’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale sta rapidamente diventando un “acceleratore di ricchezza” e innovazione, capace di ridefinire settori interi e creare nuove opportunità imprenditoriali. Cuban crede che, così come internet ha dato vita a giganti come Amazon, Google e Facebook, l’IA generativa e predittiva possa fare ancora di più. Non solo aumentare l’efficienza o ridurre i costi, ma anche creare interi mercati e modelli di business mai esistiti prima.

Già oggi, molte aziende stanno adottando strumenti basati sull’IA per semplificare processi interni e potenziare i servizi. Ma secondo Cuban, la vera rivoluzione arriverà quando qualcuno userà l’IA non come supporto, ma come cuore pulsante del proprio progetto. Questo tipo di innovazione sarà la leva che porterà alla creazione di enormi fortune personali.

Naturalmente, ci sono anche rischi. Cuban riconosce i problemi legati alla “disoccupazione tecnologica”, alla disinformazione generata dall’IA e all’impatto ambientale dei grandi modelli linguistici. Tuttavia, è convinto che evitare la tecnologia non sia la soluzione. Al contrario, invita tutti a familiarizzare con l’intelligenza artificiale, a interagire con strumenti come ChatGPT o Gemini, e soprattutto a sviluppare un pensiero critico verso ciò che questi strumenti offrono.

Solo chi riuscirà a padroneggiare davvero l’IA e a comprenderne le potenzialità ha una chance di poter diventare il primo triliardario della storia.

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