Prezzo del Gas: cos’è il TTF di Amsterdam e come viene fissato il prezzo

Claudia Cervi

19/09/2022

La speculazione sul prezzo del gas è legata a doppio filo al sistema di pricing. Ecco come viene fissato il prezzo e come si riflette sulle bollette.

Prezzo del Gas: cos’è il TTF di Amsterdam e come viene fissato il prezzo

Il destino di molte attività produttive italiane dipende dal prezzo del gas. Il gas è la prima fonte di energia per l’Italia con una rete di trasporto primaria che supera i 34 mila chilometri e si dirama in oltre 100mila chilometri per raggiungere le utenze e i punti di riconsegna. Mai come ora la speculazione sul prezzo del gas è legata a doppio filo al sistema di pricing. Ecco come viene fissato il prezzo e come si riflette sulle bollette.

Noto già nel IV secolo a.C., in Cina il gas veniva utilizzato per illuminare e per far bollire l’acqua. Furono sempre i cinesi a creare le prime tubazioni per trasportare il gas naturale nei villaggi attraverso canne di bambù.
In tempi più moderni, spetta agli inglesi il merito di aver introdotto verso la fine del 1700 l’uso di gas per illuminare strade e abitazioni. Più tardi negli Stati Uniti, a Baltimora, il gas fu utilizzato in modo sistematico per la sua capacità di fornire illuminazione. L’adozione di massa del gas come fonte di luce avvenne tra il 1840 e il 1850 negli Stati Uniti e in molte città europee. L’utilizzo del gas come sorgente calorifica ha inizio solo nella seconda metà dell’800, dopo l’invenzione da parte del chimico tedesco R.W.Bunsen del primo bruciatore termico.

La storia del gas in Italia

L’Italia vede i primi utilizzi di gas alla fine degli anni ’30 dopo la scoperta del primo giacimento in Val Padana (a Podenzano) nel 1938. Ma è solo dopo la seconda guerra mondiale con Enrico Mattei, prima alla guida di AGIP, poi di ENI, che furono identificati e messi in produzione diversi giacimenti di gas, con l’avvio di una distribuzione su larga scala che porta alla sostituzione del gas di distillazione dal carbone al gas metano.

Nella fase post-bellica il modello di fissazione dei prezzi del gas veniva stabilito su base nazionale, partendo dal costo della produzione e della distribuzione.
Da quel momento in poi, e fino agli anni 2009-2010, il prezzo del gas viene determinato da contratti a lungo termine di cui non si conoscono nel dettaglio le formule di prezzo, contenenti prezzi indicizzati sulla base di medie mobili a quelli dei prodotti petroliferi e clausole take-or-pay - una clausola applicata ai contratti di fornitura di lungo periodo di gas naturale che obbliga l’acquirente a pagare un certo quantitativo di gas naturale anche se non ritira effettivamente la quantità di gas concordata.
Grazie a questo meccanismo ancora utilizzato oggi, gli Stati fornitori sono in grado di ricoprire le spese per la costruzione delle infrastrutture per l’estrazione e il trasporto, vincolando gli Stati acquirenti a pagare quantità minime di gas nel lungo termine (fino a 30 anni). Poi però la durata di questi contratti si è progressivamente ridotta introducendo altre variabili per la determinazione dei prezzi che ne hanno minato la stabilità.

Con la liberalizzazione del mercato del gas naturale alla fine degli anni Novanta e l’entrata in scena di nuovi operatori nella filiera (importatori, grossisti, distributori, venditori) lo scenario è cambiato permettendo a società private, generalmente quotate, di partecipare al mercato accanto alle grandi società pubbliche (come Eni in Italia).

Cos’è il TTF di Amsterdam

Per risultare più competitive, le società della filiera hanno iniziato a fare contratti di lungo termine, indicizzando i prezzi al valore spot della borsa olandese (TTF – Title Transfer Facility – mercato di riferimento europeo), decisamente più conveniente dei prezzi dei contratti a lungo termine.
Si tratta dunque di un mercato che influisce fortemente sul prezzo finale, al punto che anche le bollette del mercato tutelato sono indicizzate al TTF.
Sul TTF viene fissata la base di partenza del prezzo del gas a cui poi viene aggiunto il margine di guadagno per il fornitore che acquista e rivende, per esempio, in Italia.

Cos’è il TTF?
Il TTF (Title Transfer Facility) è il mercato virtuale del gas di riferimento per i Paesi europei. La società che lo gestisce è la IntercontinentalExchange, proprietaria anche del New York Stock Exchange (NYSE).

I mercati spot come il TTF sono stati inizialmente adottati per bilanciare i portafogli degli operatori tra richieste di fornitura dei propri clienti e quantitativi importati dai propri fornitori. Successivamente hanno aumentato la propria liquidità e sono diventati una nuova fonte di approvvigionamento e di arbitraggio e un mercato finanziario dove si scambiano materie prime.

Come viene fissato il prezzo sul TTF

I prezzi definiti sul TTF rappresentano il prezzo di riferimento per gli operatori una volta immesso il gas nel sistema europeo e offrono una lettura dell’andamento del mercato, segnalando una situazione di equilibrio, di eccesso di offerta o di domanda.

Il prezzo oscilla in base alla domanda, alle aspettative di crescita di imprese e di economie, a fattori geopolitici, seguendo solo in parte il principio della stagionalità.

A influire sul prezzo del gas sono diverse variabili:

  • Equilibrio tra domanda e offerta
  • Prezzi combustibili alternativi (carbone, petrolio)
  • Azioni geopolitiche
  • Termicità
  • Aspettative

Il peso di quest’ultima variabile è stato determinante nella formazione dei prezzi nel corso dell’ultimo anno: le aspettative future degli operatori attivi sul TTF sono state di un’offerta scarsa rispetto alla domanda attesa, spingendo sempre più in alto il prezzo. Nel momento in cui gli operatori si aspetteranno un’offerta abbondante, i prezzi scenderanno. Seppur paradossale, non è determinante la probabilità oggettiva di realizzazione degli scenari, quanto la probabilità soggettiva.

Per tale ragione questo sistema di calcolo dei prezzi del gas ha funzionato piuttosto bene in un contesto caratterizzato prevalentemente da abbondanza di offerta, al punto che nel 2020 le quotazioni hanno raggiunto i minimi storici. La situazione è cambiata radicalmente nel 2021, con la ripresa dell’economia, della produzione e dei consumi, portando a una carenza di offerta che ha quadruplicato i prezzi. L’interruzione delle forniture di gas dalla Russia ha poi dato il colpo di grazia.

L’aspetto speculativo sul mercato del gas e dell’energia in generale deriva dunque da questo approccio: il prezzo è basato su elementi razionali economici, ma esacerbato dalle sensazioni.

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