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Previsioni criptovalute (aggiornate a settembre 2023)

Flavia Provenzani

23/09/2023

02/10/2023 - 11:00

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Le previsioni su criptovalute e Bitcoin per il 2023, le view degli analisti e trend attesi per il mercato crypto aggiornati a settembre 2023.

Previsioni criptovalute (aggiornate a settembre 2023)

Previsioni criptovalute: cosa aspettarsi nel 2023? Abbiamo raccolto le view espresse dai maggiori esperti del mercato e i trend più attesi, aggiornati a settembre 2023.

Le quotazioni delle criptovalute saliranno, scenderanno, riserveranno delle sorprese agli investitori? Quali sono le previsioni per il prossimo futuro? Il prezzo del Bitcoin tornerà a salire? Quale impatto dall’arrivo dell’ETF su Bitcoin e dall’halving? E, infine, che tipo di impatto avranno le novità provenienti dal fronte della regolamentazione?

Sono tanti gli aspetti da considerare quando si analizza il mercato crypto e si ipotizzano le previsioni per Bitcoin e criptovalute nel 2023. Vediamo quali sono, nel tentativo di anticipare gli scenari futuri che stanno per influenzare il settore.

Previsioni criptovalute (aggiornate a settembre 2023)

Il 2023 è iniziato positivamente per la maggior parte delle criptovalute migliori del mercato. Dopo un 2022 da dimenticare, l’anno in corso sta assistendo ad una ripresa del mercato, anche se rimaniamo ancora ben lontani dai massimi storici.

Dopo un primo semestre altamente volatile, la seconda metà dell’anno sta deludendo i più, con il Bitcoin ancora incapace di tornare sopra i $30.000.

Se è vero che le conseguenze del fallimento dell’exchange FTX dello scorso anno pesano ancora sul settore, le principali criptovalute - Bitcoin ed Ethereum - negli ultimi mesi sono riuscite a beneficiare di un quadro macro più incoraggiante. Eppure, dopo un periodo di positività, siamo entrati in un terreno di “neutralità”.

Un altro fattore che ha influenzato nel 2023 l’andamento delle criptovalute è stato quello legato al rialzo dei tassi di interesse della banca centrale degli Stati Uniti, la Federal Reserve. I prezzi delle criptovalute, infatti, lo scorso anno sono crollati insieme alle quotazioni di altri asset rischiosi. I tassi più alti generalmente riducono la propensione per gli investimenti più rischiosi e questa è probabilmente una delle cause del calo dei prezzi degli asset digitali nell’ultimo anno.

In effetti, le criptovalute hanno risposto alla riduzione della liquidità, esattamente come altri asset rischiosi, crollando quando la Fed ha annunciato nel novembre 2021 la sua intenzione di aumentare i tassi e poi per tutto il 2022 mentre la Fed ha proseguito con la sua politica monetaria aggressiva. Oltre a ciò, il collasso di alcune singole criptovalute e di exchange come FTX hanno messo a dura prova la fiducia dei trader nelle valute virtuali. Ma l’instabilità nel settore bancario (perlopiù statunitense) ha riportato molti trader a puntare sulle criptovalute, nella convinzione che in futuro la politica di aumento dei tassi sarebbe stata meno aggressiva.

Il futuro delle criptovalute nel 2023 è quindi guidato dalla propensione al rischio nella comunità degli investitori. In questo momento, il mercato sembra non essere particolarmente propenso.

Intanto, il Bitcoin si appresta a chiudere in verde la seconda settimana consecutiva, mentre il prezzo continua a mettere alla prova la determinazione degli investitori. Un clima di panico aleggia sul settore, spinto dagli investitori che hanno acquistato BTC negli ultimi tre mesi, delusi dall’andamento del re delle criptovalute.

Di conseguenza, c’è un generale senso di cautela tra i trader e gli analisti di Bitcoin, che ha spinto diversi esperti a prevedere il test di nuovi minimi.

Tuttavia, Bitcoin rimane un investimento interessante in previsione nuovi buoni rendimenti a lungo termine. I portafogli non-whale, ovvero gli indirizzi con meno di 100 BTC, sono saliti ai massimi storici, possedendo ora il 41,1% dell’offerta disponibile.
Ciò indica un forte accumulo massiccio, un segnale rialzista per chi possiede Bitcoin.

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Le recenti decisioni della SEC, la corrispondente statunitense della nostra Consob, confermano una lotta in corso tra le autorità di regolamentazione e i principali exchange di criptovalute. Sotto la lente, ad oggi, continuano ad esserci Coinbase e Binance. Il contesto, com’è noto, va a influenzare l’aurea di indipendenza e non manovrabilità che da sempre caratterizza il mondo crypto, scoraggiando i partecipanti al mercato e innescando un meccanismo di paura e sfiducia che si riversa negativamente sulle quotazioni delle criptovalute.

Dall’altra parte, si conferma l’interesse istituzionale nei confronti delle valute virtuali, che nei prossimi mesi potrebbe tradursi in una forte spinta rialzista, e cresce l’attesa per l’arrivo di un ETF su Bitcoin, che aprirebbe la strada all’investimento in criptovalute proveniente da tutta quella parte di investitori interessati al settore ma non propensi all’esposizione data dall’acquisto.

Da considerare inoltre che le criptovalute Proof of Work appaiono preferibili alla luce delle recenti sentenze della SEC - alcuni token nativi, come SOL, sono ufficialmente inclusi nell’elenco degli asset sotto attacco. Tale procedura mette pressione non solo sugli exchange ma anche sull’intera community legata al mondo crypto. Pertanto, è più probabile che i grandi investitori favoriscano il Bitcoin, percepito come più stabile e sicuro, mentre i network basati sul Proof of Stake potrebbero registrare nuovi ribassi sulla scia delle decisioni dell’autorità di regolamentazione statunitense.

Dato il contesto di incertezza, sarebbe lecito prevedere che non si saranno ulteriori apprezzamenti considerevoli per Bitcoin e criptovalute in quel che resta del 2023, anche alla luce del fatto che i prezzi appaiono ancora in parte gonfiati dal grande rally del 2021. Nel 2024, invece, grazie all’halving di Bitcoin, si prevedono movimenti considerevoli.

Previsioni criptovalute 2023: i fattori da monitorare

Analizziamo ora i fattori ad alto impatto sull’andamento del mercato delle criptovalute nel 2023 al fine di giustificare le previsioni nel dettaglio:

  • 1) Interesse istituzionale

Uno dei fattori rialzisti principali, che promettono di sostenere la crescita delle quotazioni e la positività delle previsioni delle criptovalute nel 2023 è l’interesse sempre più forte delle istituzioni finanziarie statunitensi nei confronti del settore, in gran parte come risultato della richiesta di BlackRock e di altre grandi realtà di quotare sul mercato un ETF sul Bitcoin.

È un evento che segnala in maniera chiara il ritorno degli investimenti istituzionali nel mercato, soprattutto verso Bitcoin, e che promette di rendere ancora più semplice l’accesso alla speculazione sulla crypto numero uno al mondo da parte del vasto pubblico. Gli ETF, infatti, sono fondi negoziati in borsa che facilitano le operazioni di investimento al comune risparmiatore. Se le richieste di creazione di ETF di Bitcoin venissero approvate, si registrerebbe un aumento sostanziale della liquidità investita in Bitcoin, il suo prezzo aumenterà ulteriormente e con lui quelli delle criptovalute migliori del 2023, i token a più alta capitalizzazione.

  • 2) Autorità di regolamentazione

Le autorità di regolamentazione statunitensi continuano a esercitare pressione sugli exchange di criptovalute e questo processo potrebbe complicare la situazione per il Bitcoin e non solo.

La Securities and Exchange Commission (SEC) a inizio giugno ha lanciato una raffica di accuse contro due tra gli exchange di criptovalute più grandi al mondo - Coinbase e Binance - dando il via a una battaglia legale che, si spera, aiuterà a definire il futuro delle criptovalute. A passare sulle sue piattaforme ci sono ogni giorno miliardi di dollari in asset digitali.

La crittografia si muove in un’area normativa grigia sia dalla sua nascita - dopotutto, la maggior parte delle regole finanziarie oggi in vigore sono state stabilite prima che le criptovalute nascessero.

La SEC ritiene che la maggior parte delle criptovalute siano titoli (securities, in inglese) e, in quanto tali, le leggi attuali conferiscono all’autorità il potere di regolamentarle, come anche i siti e le app su cui vengono acquistate e vendute.
Sebbene le due cause legali siano diverse sotto molti aspetti, di base Coinbase e Binance sono entrambe accusate di non aver registrato i propri exchange presso la SEC.

Da tempo, però, le società che operano con la crittografia combattono contro questo assolutismo: la crittografia, per sua natura, dovrebbe operare al di fuori del sistema finanziario tradizionale. Piuttosto, occorrerebbero delle nuove regole che traccino la strada che le criptovalute devono percorrere.

Qualora la SEC dovesse vincere in tribunale, potrebbe potenzialmente costringere le società di criptovalute a registrarsi presso la SEC stessa, il che comporterebbe un cambiamento epocale.

  • 3) Tassi di interesse USA

A partire dallo scorso anno la Fed sta alzando i tassi di interesse per far fronte al boom dell’inflazione, contesto che ha spinto gli investitori ad approfittare dei rendimenti conseguentemente più interessanti sulle obbligazioni, notoriamente strumenti di risparmio più sicuri rispetto alle criptovalute.

Le dichiarazione di Jerome Powell in occasione dell’ultima riunione della Federal Reserve sui possibili nuovi aumenti dei tassi di interesse ha causato una calo dell’1,5% sul mercato delle criptovalute a quota 1.060 miliardi di dollari.

Il Bitcoin ha registrato un andamento laterale a causa delle dichiarazioni di Powell e dell’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato USA a 10 anni.
I commenti provenienti dalla Federal Reserve hanno innescato una svendita in vari mercati, incluso il mercato delle criptovalute.

Dall’altra parte, le prospettive ottimistiche per il dollaro USA, attribuite all’atteggiamento più aggressivo della Federal Reserve, stanno esercitando un’ulteriore pressione sul prezzo del Bitcoin. A commento della riunione, la Fed ha accennato alla possibilità di un ulteriore rialzo dei tassi entro la fine dell’anno, a causa della persistenza delle preoccupazioni sull’inflazione. Inoltre, i membri della banca centrale prevedono che il tasso di riferimento si aggirerà intorno al 5,1% nel 2024, il che implica solo due tagli dei tassi il prossimo anno, meno rispetto ai quattro inizialmente previsti.

Di conseguenza, la posizione aggressiva della Federal Reserve, combinata ai possibili nuovi aumenti aumenti dei tassi di interesse e un dollaro USA più forte, hanno influenzato negativamente il prezzo del Bitcoin negli ultimi giorni.
Dato questo contesto, gli investitori potrebbero percepire il dollaro come un asset più attraente rispetto al Bitcoin, innescando in potenziale una diminuzione della domanda di criptovalute e un corrispondente calo del valore del Bitcoin.

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