La premier Giorgia Meloni ha ufficializzato la sua separazione dal compagno Andrea Giambruno: ecco perché lo ha lasciato.
È ufficiale. Giorgia Meloni ha annunciato la sua separazione dal compagno Andrea Giambruno, con il quale la storia sarebbe giunta al capolinea da diversi mesi, come ha riferito la premier sui social
Stando alle indiscrezioni, la relazione durante ben 10 anni tra Giorgia Meloni e Andrea Giambruno era compromessa da tempo e non solo, almeno per la premier, per i diversi commenti fuori luogo del il giornalista e conduttore della rubrica del Tg4 “Diario del giorno” in onda su Rete 4.
L’annuncio però ha un tempismo perfetto, dato che in questi giorni Striscia la Notizia ha mostrato alcuni fuori onda di Giambruno che avrebbero potuto mettere in imbarazzo - e in difficoltà - la premier.
E mentre alcune voci - messe in giro da Fabrizio Corona - vorrebbero Giorgia Meloni già impegnata in un flirt con Manlio Messina, deputato di Fratelli d’Italia, la Presidente del Consiglio, che si è diretta in Egitto di persona per presenziare al vertice di pace Israele-Palestina, ha ribadito che non tollererà commenti sulla sua famiglia, che diciamolo di tradizionale non ha nulla.
Ma quali sono le ragioni che hanno spinto Giorgia Meloni a lasciare il compagno? Tra molestie sessuali e danno all’immagine, è opportuno fare chiarezza.
Perché Giorgia Meloni ha lasciato Andrea Giambruno?
Meloni ha salutato la fine della sua storia d’amore con Andrea Gianbruno in un post nel quale ha specificato che ormai la relazione si era conclusa effettivamente “mesi prima”. Una relazione e un’“amicizia” che la presidente del Consiglio vuole “proteggere ad ogni costo”, specialmente per la figlia Ginevra. Il post non recrimina e non rinnega nulla della relazione iniziata e naufragata in uno studio televisivo.
È impossibile non notare, però, come dopo il victim blaming in merito allo stupro di Palermo, all’imbarazzante commento in cui ha descritto l’immigrazione in Europa come una transumanza, la decisione di Meloni di ufficializzare la fine della relazione con Gianbruno abbia un tempismo perfetto. Un servizio di Striscia la Notizia ha immortalato il conduttore di Diario del Giorno di Rete 4 mentre pronunciava frasi moleste e allusioni sessuali durante i fuori onda.
Comportamenti questi - ricordiamolo - che sono considerate vere molestie sessuali, come definito dall Art. 26 D. lgs. 198/2006 che definisce molestie tutti quei “comportamenti indesiderati posti in essere per ragioni connesse al sesso con lo scopo o l’effetto di violare la dignità di un lavoratore o di una lavoratrice e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante o offensivo”. Sono, pertanto, da ritenersi molestie sessuali anche le insinuazioni, commenti equivoci, le carezze e le continue allusioni sessuali.
La decisione di Meloni lasciare Andrea Gianbruno in questo momento è quindi un tentativo anche di arginare un danno d’immagine, dato che altri video potrebbero presto uscire sul comportamento di Giambruno in studio, e lanciare un segnale politico ai suoi alleati e avversari, come si evince dalle ultime righe del post.
Ciò che lascia perplessi è che se si è discusso sui media della rottura della premier, non molte parole sono state spese in merito alla reale gravità delle azioni di Gianbruno - azioni che possono costituire reato. Un silenzio politico e mediatico che è stato colmato dalla stampa estera.
La Fake news sulla nuova relazione di Giorgia Meloni
E mentre la premier elaborava la fine della sua relazione, ufficializzandola con una comunicazione, già si vociferava di un presunto flirt tra la premier e il collega Manlio Messina, deputato di Fratelli d’Italia.
Una notizia data da Fabrizio Corona, ma immediatamente smentita dal politico. Il 49enne ex assessore al Turismo, allo Sport e allo Spettacolo della Regione Siciliana, che ora siede a Montecitorio con FdI, ha dichiarato che ha chiamato di persona lo stesso Corona, il quale avrebbe confermato che la notizia è falsa. Una notizia che al momento lascia il tempo che trova.
Dato che la premier si trova a dover affrontare sfide politiche internazionali di estrema rilevanza come la sua presenza ad Al Cairo per il vertice di pace per la guerra in Palestina.
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