PatchAi, «l’assistente virtuale empatico»: intervista ad Alessandro Monterosso

Marta De Vivo

28 Aprile 2022 - 15:00

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PatchAi la startup italiana che è riuscita a innovare il settore dell’healthcare integrando al machine learning il lato umano.

Tra i temi più attuali c’è sicuramente il sistema dell’assistenza sanitaria, healthcare, e come questo è cambiato. Alessandro Monterosso ha fondato una startup: PatchAi, che si occupa del processo di prevenzione e che segue il paziente e lo aiuta nel suo percorso di cura. Si tratta di una piattaforma intelligente che integra un assistente virtuale empatico in grado di personalizzare il dialogo con il paziente e raccogliere i dati in tempo reale.

I dati preliminari su tutti i pazienti che utilizzano la soluzione PatchAi mostrano un’aderenza al protocollo fino al 95%, significativamente superiore rispetto ad altri applicativi presenti oggi sul mercato e decisamente superiore rispetto alle soluzioni cartacee.

Il lato umano unito al machine learning è fondamentale, assieme effettuano alcune proiezioni sul comportamento del paziente così da poterlo aiutare. La vera forza di questa startup è che prima non esisteva nulla di simile in Italia. È una startup che è riuscita a innovare completamente questo settore e a scalare molto velocemente. La startup è cresciuta molto anche durante la pandemia, in quanto si è capito che la tecnologia è necessaria anche nel mondo della prevenzione medica.

Nell’ultimo anno la crescita del settore healthcare è stata esponenziale e la ricerca tecnologica fondamentale nel guidare il mondo fuori dall’emergenza sanitaria. A confermare il fermento e la crescita strutturale di questo settore c’è l’acquisizione di PatchAi da parte di Alira Health, società di consulenza internazionale in prima linea nella trasformazione dell’ecosistema sanitario. PatchAi, startup italiana di digital health con sede a Padova, offre soluzioni digitali intelligenti che coinvolgono attivamente i pazienti nella ricerca clinica e nel percorso di cura. Il servizio favorisce una migliore autogestione delle proprie condizioni di salute, migliorando l’aderenza ai protocolli degli studi clinici e alle terapie. E inoltre supporta i professionisti sanitari nell’erogazione delle cure, grazie alla disponibilità di dati robusti in real-time.

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