Chi sono i parenti di primo e secondo grado? Ecco la definizione corretta secondo la legge.
Parenti, familiari, congiunti, affini… Nel vocabolario comune sono molte le parole che utilizziamo per definire i consanguinei propri o del coniuge, di norma senza fare troppa attenzione e riuscendo comunque a conversare in modo comprensibile. Dal punto di vista legale, tuttavia, non è proprio corretto utilizzare questi termini indistintamente, non si tratta di sinonimi. Per questo motivo, è utile capire quali sono le definizioni giuridiche, condizione indispensabile per comprendere atti, documenti e articoli, ma anche a definire correttamente i rapporti laddove necessario.
La legge distingue in particolare tra parentela e affinità, due macro-categorie in cui non tutti i soggetti condividono lo stesso legame. Come è noto, viene data un’ulteriore definizione tramite i gradi, che esprimono proprio la vicinanza del rapporto riferendosi alla linea, alla generazione. Ecco che non tutti sanno la differenza tra affini e parenti e nemmeno come calcolare i gradi, cadendo spesso nella confusione nella definizione dei propri legami. Un errore molto comune, per esempio, riguarda i cugini, senza contare poi che ci sono ulteriori termini poco chiari: ascendenti e discendenti, linea retta e linea collaterale e così via.
È evidente che il primo e il secondo grado rappresentano quelli più vicini, il rapporto più stretto, per così dire, eppure è proprio su questo legame che capitano più frequentemente gli errori. La questione è però molto importante, per esempio nella successione e nell’obbligo alimentare. Cerchiamo di chiarire come funziona la definizione delle parentele e dei gradi, ma soprattutto chi sono i parenti di primo e secondo grado.
Chi sono i parenti? E gli affini?
Secondo la legge, la parentela è quel vincolo che unisce le persone che discendono dallo stesso soggetto, il cosiddetto stipite o capostipite. Semplificando, si potrebbe parlare di consanguinei, ma ciò non è del tutto corretto. Il legame legale è identico anche se ci sono state delle adozioni oppure dei riconoscimenti non corrispondenti alla paternità biologica, per esempio. Grazie a una legge relativamente recente (nel dettaglio del 2012) l’adozione è del tutto equiparata alla filiazione naturale, tanto che un soggetto è il parente dei propri nonni, bisnonni e genitori indipendentemente dall’origine del legame.
I parenti non devono essere confusi con gli affini, che potremmo definire semplicemente come i parenti del coniuge, come suoceri e cognati. Restando nella parentela, invece, è importante distinguere tra la linea collaterale e quella retta, altrimenti è impossibile capire il funzionamento dei gradi. In particolare, si parla di linea retta quando le persone discendono l’una dall’altra, come genitori e figli, nipoti e nonni. La linea collaterale, invece, presuppone che pur avendo uno stipite in comune le persone non discendano l’una dall’altra, come fratelli e sorelle, ma anche zii e nipoti.
Ponendosi davanti a un albero genealogico questo meccanismo è ancora più facile da comprendere, ma la linea guida resta quella della discendenza. In tal proposito, il discendente è un parente in linea retta figlio, nipote o pronipote del soggetto. L’ascendente, al contrario, è quel parente in linea retta che è genitore, nonno, bisnonno.
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Chi sono i parenti di primo e secondo grado?
Il calcolo dei gradi di parentela cambia tra la linea retta e quella collaterale. Nel primo caso, bisogna risalire allo stipite comune (senza calcolarlo) contando le generazioni; per la parentela collaterale si sale fino allo stipite comune, sempre da escludere, e si riscende fino all’altro parente. Il conto avviene in ogni caso sulle generazioni.
Per questo motivo, genitori e figli sono parenti di primo grado. Contandoli entrambi fino allo stipite comune (i genitori) ed eliminando quest’ultimo si ottiene infatti 1. Al contrario, fratelli e sorelle sono parenti di secondo grado. Contando il primo fratello, i genitori (da eliminare perché stipiti in comune) e l’altro fratello si ottiene difatti 2. Sono parenti di secondo grado anche nipoti e nonni, ma questa volta in linea retta, mentre non esistono parenti di secondo grado in linea collaterale. L’unica parentela di primo grado, infine, è proprio quella tra genitori e figli.
Per l’affinità, invece, si considera il rapporto di parentela tra il soggetto e il coniuge. Dunque i suoceri sono affini di primo grado rispetto al genero o alla nuora, mentre i cognati sono affini di secondo grado.
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