Paola Catanzaro, alias Sveva Cardinale: chi è e quanto ha guadagnato con le truffe

Alessandro Nuzzo

10 Maggio 2022 - 19:00

condividi

Paola Catanzaro, meglio conosciuta con il nome di Sveva Cardinale è diventata famosa con il programma Le Iene che ha smascherato le sue truffe.

Paola Catanzaro, alias Sveva Cardinale: chi è e quanto ha guadagnato con le truffe

Il 10 maggio alle ore 21.20 su Italia 1, Le Iene ricostruisce la vicenda di Paola Catanzaro, alias Sveva Cardinale, diventata famosa per le numerose truffe messe a segno nei confronti di diverse persone che gli hanno fruttato un corposo guadagno illecito.

La sua vicenda è finita nelle aule di Tribunale dove a fine 2021 è stata condannata in primo grado per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di molte truffe. Ma chi è Paola Catanzaro e quanto ha guadagnato con le sue truffe? Ripercorriamo la sua vicenda.

Paola Catanzaro, alias Sveva Cardinale: chi è

La storia di Paola Catanzaro è una di quelle vicende che ha trovato ampio spazio nella trasmissione Le Iene dopo le numerose segnalazioni arrivate in redazione sul mistico pugliese. Una lunga inchiesta culminata poi con la condanna in primo grado che il programma televisivo riproporrà in prima serata.

Paola Catanzaro è nata uomo nel 1975 a Uggio, un piccolo paese in provincia di Brindisi. È proprio da qui che inizia la sua fama da mistico dopo che afferma di vedere il 24 di ogni mese apparizioni della Madonna.

Per anni la vicenda di Paolo il Mistico resta ancorata a piccole truffe di provincia circoscritte nell’area pugliese. Poi grazie al passaparola dei credenti man mano la sua popolarità è cresciuta e alle sue visioni che di solito avvenivano nei pressi di una chiesa sconsacrata nelle campagne di Brindisi iniziano a partecipare sempre più persone.

Paola ha un forte ego nei confronti dei suoi seguaci, spesso persone fragili che si lasciano facilmente impressionare dalla natura di questi incontri con tanto di stigmate sul suo corpo. Le persone iniziano a fidarsi sempre più di lei, a credere nelle sue parole. E proprio per evitare presunte disgrazie o con la scusa di finanziare il messaggio evangelico, inizia ad accumulare ingenti somme di denaro versategli dai suoi fedeli.

Somme che iniziano a farsi consistenti per poter nel 2014 coronare il suo sogno: quello di cambiare sesso e diventare Paola. Da quel momento inizia una nuova vita per lei fatta di un nome d’arte (Sveva Cardinale) e bella vita. Inizia a frequentare i salotti più chic d’Italia, a vivere nel lusso, ad acquistare gioielli costosi.

Si comporta da showgirl senza perdere mai la sua capacità di plasmare le persone. Nella sua rete, come scoprirà poi Le Iene è finita anche la cantante Mietta, ingannata con la scusa di un film in cui Mietta doveva essere la protagonista.

La cantante svela che Sveva gli ha confessato anche di avere un tumore, le ha chiesto di pregare ma soprattutto ha sfruttato la popolarità del suo nome per inserirsi nel mondo dello spettacolo.

Ma la troppa popolarità accende i riflettori su di lei: numerose persone la riconoscono, si uniscono e trovano il coraggio di denunciare tutto a Le Iene. L’inviata Veronica Ruggeri inizia ad occuparsi del caso raccogliendo le testimonianze di chi è stato truffato.

Sveva nega ogni coinvolgimento in una presunta setta da lei gestita e nega di aver incassato grosse somme di denaro. Ma dall’inchiesta de Le Iene nascerà un’inchiesta giudiziaria culminata con la condanna in primo grado per lei ed altre 4 persone.

Paola Catanzaro: quanto ha guadagnato con le truffe

Paola Catanzaro con la sua fama di mistico sarebbe riuscita ad aggirare numerose persone facendosi consegnare grosse somme di denaro. Secondo BrindisiReport.it Paola Catanzaro avrebbe ricevuto in cambio di benefici «divini» circa 4,5 milioni di euro.

Le indagini degli inquirenti hanno permesso di accertare l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di molte truffe in concorso con il marito, Francesco Rizzo, e diverse altre persone.

Arrestata nel 2018, nel dicembre del 2021 è arrivata per lei la condanna in primo grado a 6 anni e mezzo di reclusione dopo che il Pm ne aveva chiesti 10. La sua condanna è la più alta visto che è stata considerata dagli inquirenti la mente del raggiro. Condannato a 5 anni anche il marito.

Argomenti

# Truffa
# Puglia

Iscriviti a Money.it