Caos Palermo Calcio: parla Vincenzo Macaione

Massimiliano Carrà

28/06/2019

28/06/2019 - 16:21

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Il Palermo Calcio è vicino al fallimento e probabilmente ripartirà dalla Serie D. Per capire meglio il caos che ha colpito la società siciliana, Money.it ha intervistato il Vicepresidente rosanero Vincenzo Macaione

Caos Palermo Calcio: parla Vincenzo Macaione

“Ieri mi sono dimesso dal mio ruolo di presidente di Sporting Network”. Esordisce così a Money.it il vicepresidente del Palermo Calcio Vincenzo Macaione dopo lo scandalo che ha colpito in settimana la squadra siciliana.

Il club rosanero nel giro di due mesi è andato incontro all’ennesimo cambio di proprietà, ha sfiorato la serie A, è stato retrocesso in Lega Pro, è stato riammesso in Serie B e ora con molta probabilità andrà incontro al fallimento e ripartirà dalla Serie D.

Una fine forse tristemente preannunciata, visto che la storia dell’attuale direttore generale del Palermo Calcio Fabrizio Lucchesi è emblematica. Con lui in società sono state dichiarate fallite: Pisa, Latina, Lucchese e adesso probabilmente anche la squadra del capoluogo siculo.

Lo stesso ex presidente e direttore sportivo del Palermo Rino Foschi aveva capito che il gruppo Arkus Network dei fratelli Tuttolomondo avrebbe distrutto il calcio palermitano, tant’è che prima è stato emarginato e successivamente è stato allontanato.

Per capire di più di questo fallimento sportivo, Money.it ha intervistato colui che è stato il deus ex machina dell’operazione Palermo-Arkus Network, ovvero Vincenzo Macaione, banchiere palermitano e fondatore di Main Capital SGR.}

Dott. Macaione aveva capito quello che stava succedendo all’interno della società?

“Sinceramente no, la scorsa settimana ero all’estero per lavoro, quando sono rientrato ho avuto contezza di tutto ciò e sono rimasto molto sorpreso come gli altri membri del CdA. Da palermitano e da tifoso del Palermo ovviamente sono amareggiato. Adesso con il Presidente Albanese e con il Sindaco della città Orlando stiamo determinando il futuro. Cercheremo di aiutare il club a risorgere”.

Perché si è dimesso dal ruolo di Presidente di Sporting Network?

“Mi sono dimesso ieri per divergenze operative. Questa decisione però l’avevo già comunicata da tempo alla proprietà, anche perché il mio lavoro non mi permetteva di poter svolgere questo ruolo. Infatti nelle ultime settimane non sono mai stato presente in nessuna conferenza o meeting”.

Cosa si sente di dire ai tifosi palermitani dopo che lo avevano accolto con grande passione?

“Io mi sento e sono come loro, un tifoso palermitano amareggiato e arrabbiato per tutto quello che sta succedendo. Spero che la proprietà faccia veramente il possibile e l’impossibile per recuperare tutto e risolvere questa situazione.”

Potrebbe essere lei stesso a riaprire una possibilità di trattativa con York Capital?

“Non lo so. Ho già lanciato insieme al Presidente Albanese un messaggio di sostegno e supporto al sindaco Orlando. Conosco Dario Mirri e tutti gli imprenditori siciliani, nei prossimi giorni spero di essere in città per capire meglio l’evoluzione della faccenda.”

Per la Serie D e la la Lega Pro dare il Palermo in mano a imprenditori siciliani - anche magari con il sostegno di un azionariato popolare - potrebbe essere buona idea, ma se si vuole puntare a una rinascita completa non crede che bisognerebbe trovare una soluzione diversa?

“Sono assolutamente d’accordo. Prima però dobbiamo cercare di capire come finirà con l’attuale proprietà, dopo vedremo quali saranno le soluzioni migliori. Sono sicuro tra l’altro che le troveremo, perché tutti i palermitani, compreso il sottoscritto, vogliono la rinascita.”

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