Outbound marketing: cos’è, a cosa serve, come si fa

Niccolò Ellena

26 Luglio 2022 - 08:39

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Tradizionale ma ancora efficace, l’outbound marketing è la strategia perfetta per informare un pubblico generico sul servizio o un prodotto offerto da un’azienda

Outbound marketing: cos’è, a cosa serve, come si fa

L’outbound marketing è una tipologia di marketing che mette al centro della strategia il brand e i rispettivi prodotti e servizi, e si basa su approcci «tradizionali».

Rispetto alla strategia di inbound marketing al quale si contrappone, l’outbound marketing utilizza un tipo di comunicazione monodirezionale tra l’azienda che invia il suo messaggio e l’interlocutore che lo riceve.

Questa strategia di marketing è conosciuto anche come marketing di interruzione, questo nome è dovuto al fatto che le pubblicità televisive e le inserzioni arrivano all’attenzione dello spettatore o del lettore in maniera inaspettata, ossia lo interrompono mentre sta facendo un’altra azione.

Un esempio concreto è una persona che mentre sta guardando un film in televisione o ascoltando una canzone alla radio viene interrotta dalla pubblicità, dopodiché la programmazione ricomincia regolarmente.

Alcuni esempi di strategie di outbound marketing sono basate sulle email spam, la pubblicità televisiva e quella sui quotidiani. Queste non cercano di instaurare un rapporto con il possibile cliente, ad esempio chiamandolo per nome, bensì cercano, rimanendo generiche, di attirare un pubblico più vasto.

Le inserzioni sui quotidiani vengono lette ogni giorno da moltissime persone, indistintamente dalla professione del lettore, dal suo sesso o dal suo stipendio. Chi si affida a questa strategia non ha talvolta in mente un cliente preciso, bensì un target più ampio, tenta perciò di attirare l’attenzione di più persone possibili in quel segmento.

Un discorso analogo vale per la pubblicità televisiva: ogni giorno moltissime persone guardano la televisione, chi produce le pubblicità lo fa con l’obiettivo che queste vengano ricordate da più persone possibili, non hanno l’obiettivo di coinvolgere un particolare cliente, bensì una moltitudine.

Outbound marketing, vantaggi e svantaggi

Generalmente, gli svantaggi presentati da questa strategia riguardano gli elevati costi e la difficoltà di misurare il ritorno di investimento (ROI): il costo è alto poiché girare gli spot pubblicitari può effettivamente essere economicamente molto dispendioso, così come per le inserzioni su quotidiani nazionali.

Per quanto riguarda invece la difficoltà nel calcolo del ROI è difficile stabilire con certezza quante persone abbiano letto una determinata inserzione o prestato attenzione a una determinata pubblicità.

L’outbound marketing presenta tuttavia anche dei vantaggi: utilizzare una strategia più generica, che non necessità cioè di una segmentazione precisa, è molto più facile da implementare da questo punto di vista.

Presenta inoltre un altro vantaggio che si palesa quando viene usata contemporaneamente a quella di inbound marketing: con delle spese relativamente alte, in base al media che si sceglie, è possibile inizialmente informare un grande numero di clienti che successivamente possono essere attratti e convertiti attraverso una strategia di inbound marketing, più incentrata sul consumatore.

Come si realizza una campagna di inbound marketing

Nonostante questo tipo di campagna sia di tipo one to many, pensare che non necessiti un’accurata pianificazione è estremamente sbagliato: infatti, nel rivolgersi ad un grande pubblico, è necessario capire come convertire più persone possibili.

Nella fattispecie quando si realizza uno spot pubblicitario destinato alla televisione generalista è fondamentale capire bene a quale pubblico ci si sta rivolgendo, cercando ad esempio di scoprire quale audience guarda quel determinato canale nel momento in cui lo spot va in onda.

Non solo l’orario e il canale, anche il contenuto è centrale: trattandosi di uno spot generico, è importante che questo sia piacevole per la maggioranza delle persone che lo guardano; per fare in modo che ciò accada, i produttori hanno spesso utilizzato i jingle come soluzione, musicali e facili da ricordare (ma non da realizzare).

Un discorso molto simile vale per le inserzioni: trattandosi di pubblicità molto costose, è necessario scegliere con cura tutte le parti che le compongono, così da avere la certezza di attirare più pubblico possibile.

Un modo spesso utilizzato per realizzare le inserzioni pubblicitarie sui quotidiani è quello di scegliere immagini d’impatto da associare al prodotto o al servizio sponsorizzato, così da fare in modo che il lettore le ricordi.

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