La boutique di alta pasticceria, di proprietà del gruppo Prada, ha registrato un rosso di oltre €4,4 milioni nel 2024, frutto di costi crescenti e ricavi in ascesa ma insufficienti.
La storica pasticceria Marchesi 1824, acquisita ormai dieci anni fa dal gruppo Prada, ha chiuso il bilancio 2024 con una perdita superiore a 4,4 milioni di euro, costringendo la controllante ad attingere alle riserve per coprire parzialmente il rosso e azzerare i residui delle perdite del 2023, pari a 2,4 milioni di euro.
Una performance negativa che si aggiunge a una lunga serie di bilanci in rosso ed evidenzia le difficoltà di portare la tradizione dolciaria nella modernità del business internazionale, anche quando dietro c’è un colosso della moda come Prada. Marchesi 1824 non è infatti nuova ai risultati negativi. Dal 2018 la società non ha mai chiuso un esercizio in attivo, collezionando sei anni consecutivi di perdite ingenti.
Anche il 2024, pur segnando un miglioramento rispetto ai due esercizi precedenti (chiusi entrambi con un passivo totale di circa 5 milioni di euro) conferma il trend negativo. Eppure, i ricavi sono saliti da 26 a 29 milioni di euro nell’ultimo anno. Il problema risiede principalmente nei costi di produzione, passati da 34 a quasi 38 milioni di euro. In particolare, i costi per materie prime hanno toccato quota 8,4 milioni, quelli per servizi 8 milioni e le spese per il personale 12 milioni, di cui 9,2 milioni per stipendi e 2,6 milioni per oneri sociali.
Questa dinamica, in cui la crescita dei ricavi viene sistematicamente superata dall’aumento dei costi operativi, rimette al centro il grande dilemma delle attività di alta gamma nel settore food che non riescono a coniugare esclusività, elevati standard qualitativi e sostenibilità economica.
Prada corre ai rimedi per le perdite milionarie della pasticceria Marchesi 1824
La società che gestisce Marchesi 1824 conta 255 dipendenti e una rete composta da tre boutique nel cuore di Milano, un punto vendita presso la Fondazione Prada, uno a Londra e un presidio stagionale a Forte dei Marmi. L’investimento di Prada, guidata da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli (con il figlio Lorenzo Bertelli nel ruolo di presidente della pasticceria), non si è limitato all’acquisizione del marchio, ma è proseguito con continue ricapitalizzazioni e rinunce a rimborsi di finanziamenti.
Nel 2024, per esempio, Prada ha rinunciato a crediti precedentemente concessi per 8,2 milioni di euro, trasformandoli in una riserva destinata a coprire le perdite della controllata. Questa mossa testimonia la volontà del gruppo di continuare a puntare su Marchesi, interpretandola come una scommessa strategica di brand extension nel mondo dell’alta pasticceria e della ristorazione di lusso, complementare allo storico core business della moda e degli accessori premium.
La domanda per il futuro rimane però la stessa, ovvero: quanto a lungo Prada sarà disposta a sostenere le perdite per mantenere vivo il sogno di far diventare Marchesi 1824 un punto di riferimento internazionale per la pasticceria di lusso?
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