Nuovo documento CTS: c’è l’ipotesi lockdown, ecco quando ci sarà

Antonio Cosenza

11/10/2020

11/10/2020 - 12:05

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Un secondo lockdown in Italia ci sarà? Secondo il CTS sarà necessario in determinate circostanze; ecco quali.

Nuovo documento CTS: c’è l’ipotesi lockdown, ecco quando ci sarà

COVID-19: con la risalita dei contagi si torna a parlare di lockdown. Una parola che rimanda a quanto successo tra marzo e aprile, quando agli italiani è stata imposta la chiusura forzata presso il proprio domicilio per poter limitare al minimo le occasioni di contagio.

Il Governo ha sempre smentito la possibilità che ci possa essere un secondo lockdown, tuttavia nelle ultime ore il Comitato tecnico scientifico (CTS) ha elaborato un documento nel quale viene citata questa possibilità. Un documento che contiene le indicazioni su come combattere la seconda ondata della pandemia da COVID-19 e che per il momento non è ancora ufficiale in quanto dovrà essere sottoposto all’approvazione della Conferenza Stato Regioni.

Basti sapere, però, che si parla di lockdown; questa possibilità, quindi, non è più così remota come appariva qualche mese fa. A tal proposito, il CTS - che nella giornata di oggi parlerà con il Ministro della Salute, Roberto Speranza - ha elaborato tre diversi scenari con altrettante soluzioni; tra queste vi è anche la necessità di un secondo lockdown, vediamo in quale occasione.

Primo scenario: cosa succede all’Italia se la pandemia resta com’è oggi

Nell’attuale situazione un secondo lockdown non sarà necessario. Quello che è stato denominato come “scenario giallo”, infatti, prevede un indice RT di trasmissibilità tra 1 e 1,25 e non prevede grandi difficoltà per il sistema sanitario.

È importante, però, contenere la diffusione del virus ed è per questo motivo che bisogna reprimere i focolai epidemici; a tal proposito il CTS suggerisce il rafforzamento del distanziamento sociale, di incentivare lo smart working e di istituire, quando necessario, zone rosse locali.

In questo scenario è prevista anche la chiusura anticipata per bar e ristoranti, ma anche attività come le palestre sono a rischio. Il CTS, infatti, suggerisce “l’interruzione delle attività sociali, culturali e sportive maggiormente a rischio”, ed è anche per questo motivo che potrebbero essere nuovamente sospesi gli sport amatoriali di contatto (come ad esempio il calcetto).

Per la scuole viene suggerita invece la rotazione tra lezioni di mattina e pomeriggio negli istituti superiori, così da limitare il numero di studenti per classe.

Di questo scenario se ne discuterà nei prossimi giorni, con le indicazioni del CTS che potrebbero farsi strada all’interno del nuovo DPCM con il quale saranno introdotti nuovi obblighi e restrizioni per limitare il rischio contagio.

Secondo scenario: cosa succede se la situazione peggiora

C’è poi un secondo scenario - di tipo arancione - in cui ad esempio si trovano già alcune Regioni come Campania, Lombardia e Basilicata. In questo caso la trasmissibilità è sostenuta e diffusa - indice Rt tra 1,25 e 1,5 - e i rischi sulla tenuta del sistema sanitario nel medio periodo.

In questo caso il CTS raccomanda “interventi straordinari estesi, con lockdown temporanei (2-3 settimane) in Comuni e Province”. Si tratterebbe, quindi, di chiusure localizzate, ipotesi tra l’altro mai esclusa dal Governo, per un periodo però piuttosto ridotto. Questo scenario comporterebbe un ulteriore inasprimento delle regole sul distanziamento sociale e anche per la scuola ci sarebbero misure più stringenti rispetto a quelle previste per lo scenario giallo.

Inoltre, è prevista la chiusura dei confini regionali, specialmente per le Regioni con il maggior numero di contagi, e non è esclusa l’interruzione di alcune attività produttive.

Terzo scenario: cosa succede se la situazione si aggrava

Lo scenario più grave - di colore rosso - è quello in cui il coronavirus si diffonde in modo incontrollato con un indice Rt superiore a 1,5, con una criticità immediata per il sistema sanitario.

Uno scenario che il Governo spera non si concretizzerà mai, in quanto vorrebbe dire che le terapie intensive sono di nuovo vicine al collasso. In questo caso sarebbe d’obbligo introdurre limitazioni per lo spostamento da Regione a Regione, mentre le scuole dovranno tornare ad essere chiuse.

Ed è in questo scenario che sarebbe inevitabile un secondo lockdown che sarebbe generalizzato e di durata più lunga, in quanto bisognerebbe aspettare che i contagi diminuiscano per poter tornare alla normalità.

Attenzione: ricordiamo che, come più volte spiegato da Conte, quelle del CTS sono solamente indicazioni. Spetterà alla politica, infatti, prendere le decisioni che più ritiene consone alla situazione che stiamo vivendo, tenendo conto anche di altre esigenze (come ad esempio dello stato attuale dell’economia, già messa a dura prova dal primo lockdown).

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