Come funziona il bonus insegnanti per la continuità con importo fino a 500 euro: requisiti e modalità di presentazione delle domande.
Alcuni insegnanti possono ottenere un bonus fino a 500 euro come previsto dal Decreto ministeriale n. 242/2024 per favorire la continuità didattica.
Nel dettaglio, possono accedere a questo contributo i docenti di ruolo che sono rimasti in servizio presso lo stesso istituto scolastico per diverso tempo, almeno un triennio alla data dell’anno scolastico 2023/2024.
Ecco come richiederlo e quali sono gli altri requisiti per il bonus.
I requisiti
Per accedere al bonus continuità i docenti devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
- assenza di mobilità, perciò non aver richiesto trasferimenti o assegnazioni temporanee nel triennio precedente (in particolare dall’anno scolastico 2021/2022 all’anno scolastico 2023/2024);
- aver accumulato almeno 480 giorni di servizio complessivo nel medesimo triennio.
leggi anche
Scuola, tutte le novità dell’a.s. 2025-2026

Come fare domanda
Per richiedere il bonus da 500 euro per la continuità è necessario presentare la domanda entro e non oltre il 18 agosto 2025. Nel dettaglio, è necessario utilizzare il modulo di autodichiarazione allegato alla circolare ministeriale (interna). Deve essere compilato in tutte le sue parti, firmato e inviato all’indirizzo email ufficiale del proprio istituto scolastico.
Importo del bonus e ripartizione
Il bonus per la continuità ha un importo stimato tra 200 e 500 euro, anche se il valore effettivo dipenderà dal numero di docenti richiedenti. Le risorse disponibili sono state preventivamente suddivise tra gli istituti scolastici (30 milioni di euro per l’anno 2023) in base ai seguenti criteri:
- status sociale, economico e culturale (Escs);
- dispersione scolastica;
- presenza di alunni stranieri;
- turn over nell’ultimo triennio.
L’importo preciso destinato a ogni scuola può essere consultato tramite l’apposito allegato (che trovate di seguito), contenente gli importi per ogni istituto scolastico, con codice e denominazione. Per non sbagliare è sufficiente conoscere il codice meccanografico del proprio istituto scolastico, che si trova anche sul sito web ufficiale della scuola, e cercare nell’elenco la somma corrispondente. In questo modo, potrebbe risultare più semplice capire le probabilità di ottenere il bonus e gli importi corrispondenti, in base al numero di colleghi possibili aventi diritto.
A tal proposito, si ricorda che i criteri di ripartizione e assegnazione delle risorse sono stabiliti dalla contrattazione d’istituto. Sarà quindi possibile chiedere maggiori informazioni alla propria scuola, ma ovviamente il fattore determinante sarà la continuità di servizio garantita agli alunni. La normativa chiarisce inoltre che possono essere inclusi tra i beneficiari anche i docenti che si sono trasferiti non avendo ottenuto il posto e poi rientrati nell’istituzione scolastica nel triennio di riferimento.
Non tutte le scuole italiane sono indicate nella tabella citata, ma non si tratta di un errore. Hanno diritto all’assegnazione delle risorse esclusivamente gli istituti scolastici che hanno un punteggio di almeno 47 punti, in base alla valutazione annuale del ministero dell’Istruzione e del Merito.
Premiare la continuità
La continuità è un elemento centrale nel ciclo di istruzione, per garantire un’esperienza scolastica positiva e fruttuosa agli allievi, in particolar modo in presenza di handicap o disturbi dell’apprendimento (ma non soltanto).
Quando si parla di continuità didattica ci si riferisce prettamente alla permanenza del corpo docente nel ciclo d’istruzione e alle strategie che consentono un passaggio informato nei diversi gradi scolastici. Questi fattori sono positivi per l’apprendimento, consentendo una stabilità necessaria sia per lo svolgimento del programma scolastico che per l’armonia complessiva della classe.
La continuità didattica si traduce infatti in quella educativa e pedagogica, ma anche istruttiva nel senso più stretto. Da qui le iniziative ministeriali per favorire la continuità dei docenti di ruolo, tra cui piccoli riconoscimenti come il bonus in questione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA