Multa per chi accende camino e stufe, in queste regioni si paga fino a 5.000 euro

Giorgia Bonamoneta

06/11/2023

In alcune Regioni è vietato accendere la stufa o il camino. Ecco dove si rischia una multa e quali sono le regole.

Multa per chi accende camino e stufe, in queste regioni si paga fino a 5.000 euro

Accendere la stufa o il camino può essere un reato. Infatti la multa per chi accende stufa e camino è in vigore in diverse Regioni del nord Italia, dove c’è particolare attenzione alla normativa per la qualità dell’aria. La più severa, tra le Regioni che applicato la normativa, è la Lombardia, dove chi accende il camino o la stufa in inverno rischia fino a 5.000 euro di multa.

In diversi territori è vietato utilizzare generatori di calore con classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle. Questo vale non solo per camini e stufe, ma anche per termostufe a legna e stufe ad accumulo alimentare a biomassa legnosa.

Ecco una panoramica dei divieti e delle sanzioni in vigore sul territorio italiano, soprattutto in prospettiva dell’inverno 2023-2024. In alcune Regioni l’alternativa del camino e della stufa non è possibile, rendendo ancora più difficile trovare una soluzione al riscaldamento dell’ambiente domestico.

Multa per accensione di stufa e camino: le Regioni dove è applicata la norma

L’attenzione per l’ambiente entra in contrasto con la necessità di scaldare gli ambienti domestici. Questo perché, in assenza dell’utilizzo del gas, il ritorno al camino o alle stufa a legna erano due possibili e valide soluzioni, soprattutto più economiche al gas. Eppure le normative contro l’inquinamento rischiano di impedire alle famiglie di scaldarsi. In alternativa a un sistema di riscaldamento valido, per molte famiglie senza il privilegio di un sistema di riscaldamento a basso impatto ambientale la prospettiva è quella di subire il freddo invernale. In particolare perché le norme più restrittive in merito all’inquinamento per emissioni di CO2 sono applicate nelle Regioni del Nord Italia, quelle geograficamente più fredde.

In particolare su tutto il territorio della Lombardia è vietato dal 1° gennaio 2020:

  • installare generatori di calore alimentati da biomassa legnosa (stufe e camini) con emissioni superiori a quelle consentite ed è obbligatorio che i generatori di calore abbiano almeno 4 stelle;
  • utilizzare generatori di calore domestici con 0 o 1 o 2 stelle;
  • dal 1 ottobre 2018, per le stufe a pellet di potenza termica nominale inferiore ai 35 kW, è obbligatorio utilizzare pellet di qualità che sia certificato conforme alla classe A1 della norma UNI EN ISO 17225-2 da parte di un Organismo di certificazione accreditato (da provare mediante la conservazione della documentazione da parte dell’utilizzatore).

Anche in Veneto sono in vigore norme simili a quelle della Lombardia. Accendere camini e stufe a legna in inverno è vietato ai sensi della delibera n. 836/17 che prevede nello specifico:

  • il divieto (da dicembre 2017) di installare generatori di calore con classe di prestazione emissiva inferiore a 3 stelle e di continuare ad usare generatori di classe inferiore alle 2 stelle;
  • il divieto (entro il 31 dicembre 2019) di installare generatori inferiori a 4 stelle e di continuare ad utilizzare generatori di classe inferiore alle 3 stelle.

Mentre in Emilia Romagna l’utilizzo di camini e stufe a legna è limitato. Sono in vigore Le regole per la qualità dell’aria da ottobre 2019 a marzo 2020 che vietano in casa:

“l’utilizzo di caminetti, stufe a legna o pellet per il riscaldamento domestico di classe 1 e 2 stelle negli immobili civili in cui è presente un sistema alternativo di riscaldamento domestico che si trovino in tutto il territorio regionale sotto i 300 metri di altitudine (sono quindi esclusi i Comuni montani, specificati dalla LR 2/2004 “Legge per la montagna”) e nei Comuni oggetto di infrazione per la qualità dell’aria.”

A questi si aggiungono limiti in vigore dal 1/10/2023 al 30/04/2024 per l’utilizzo di biomasse legnose (legna, pellet, cippato, altro) per riscaldamento domestico. Inoltre i caminetti aperti non sono più a norma e non possono essere utilizzati, mentre una stufa a legna o pellet devono essere iscritti a CRITER (un registro che certifica la qualità degli impianti).

Infine in Piemonte ci sono delle limitazioni riguardo stufe e camini. Secondo una delibera regionale approvata nel 2018, in tutto il territorio regionale è vietato:

  • dal 1° ottobre 2018 installare generatori di calore alimentati a biomassa legnosa, con una potenza nominale inferiore a 35 kW e classe di prestazione emissiva inferiore alla classe “3 stelle”;
  • dal 1° ottobre 2019 installare generatori di calore alimentati a biomassa legnosa aventi una potenza nominale inferiore a 35 kW e classe di prestazione emissiva inferiore alla classe “4 stelle”;
  • dal 1° ottobre 2019 nei comuni appartenenti alle zone “Agglomerato di Torino”, “Pianura” e “Collina” utilizzare generatori di calore alimentati a biomassa legnosa con potenza nominale inferiore a 35 kW e classe di prestazione emissiva inferiore a “3 stelle”.

In Toscana vige lo stesso regolamento, che prevede a partire dallo scorso mese, l’obbligo per l’accatastamento semplificato dei camini (sia aperti che chiusi con inserti), delle stufe e delle caldaie che usano biomasse (legna, pellet, cippato). Per l’accatastamento basta accedere con Cns o Spid alla pagina del Siert o chiamare il numero 800151822 e registrare gli impianti.

Attenzione: escluse dall’obbligo le cucine economiche, ovvero le stufe non collegate all’impianto di riscaldamento, ma anche i camini dismessi o se sono l’unica fonte di riscaldamento dell’abitazione.

Multa per accensione di stufa e camino: cosa si rischia e cosa si può fare

Ogni Regione gestisce l’utilizzo delle stufe e dei camini e le relative multe per le violazioni. Per esempio in Lombardia la multa per chi non si adegua alle indicazioni della delibera parte da un minimo di 500 euro fino ad arrivare a 5.000 euro, secondo l’articolo 27, comma 4, della Legge regionale n. 24/2006.

In Veneto, proseguendo con la lista, per ridurre le emissioni nell’aria ed incentivare l’acquisto di impianti per il riscaldamento a norma, la regione prevede importanti incentivi per chi volesse dotarsi di generatori con classe emissiva pari o superiore a 4 stelle:

  • stufe, termostufe e cucine e termocucine a pellet (UNI EN 14785)
  • stufe e termostufe a legna (UNI EN 13240)
  • cucine e termocucine a legna (UNI EN 12815)
  • inserti a legna (UNI EN 13229)
  • stufe ad accumulo alimentate a biomassa legnosa (UNI EN 15250)

In Emilia Romagna chi desidera installare stufe e camini può farlo soltanto se questi hanno classe emissiva 3 stelle o superiore; a partire dal 1° gennaio 2020 sono ammessi soltanto quelli con almeno 4 stelle. Mentre in Piemonte i generatori di calore a biomassa - quindi camini, stufe, caldaie, cucine a pellet e altri - acquistati dal 1° ottobre 2018 devono avere almeno tre stelle di classe emissiva, mentre quelli acquistati a partire dall’anno successivo devono essere almeno a quattro stelle.

In conclusione, in assenza di novità in merito ai regolamenti (questi attivi da diversi anni), accendere un camino o una stufa senza fare attenzione alle emissioni potrebbe comportare una multa.

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