Multa per disco orario mancante o scaduto: importi e quando contestare

Antonella Ciaccia

29/04/2022

Multa per sosta in parcheggio a tempo limitato con disco orario mancante o scaduto. Siamo arrivati oltre il tempo limite oppure abbiamo dimenticato di esporlo: qual è la soglia di tolleranza?

Multa per disco orario mancante o scaduto: importi e quando contestare

Ogni automobilista lo sa: in alcuni parcheggi serve esporre, ben visibile, il disco orario.

In alcuni spazi concessi dal Comune per poter sostare gratuitamente bisogna infatti indicare il proprio orario di arrivo. Come è noto, in queste aree, la sosta massima è limitata, così da permettere una costante rotazione dei posteggi. Poiché siamo obbligati a liberare il parcheggio entro il tempo massimo indicato dalla segnaletica, tramite questo dispositivo possiamo segnalare il nostro orario di arrivo e, qualora ci fossero dei controlli, mostrare la durata della nostra sosta.

Cosa accade se posteggiamo in zone sottoposte a restrizioni temporali della sosta, dimenticando di esporre il disco orario o di indicare l’orario?
Vediamo quando va utilizzato e quali sono le sanzioni previste se non viene esposto correttamente sul cruscotto o si posticipa l’orario di arrivo. Termini e modalità per il ricorso.

Disco orario, quando va esposto?

In primo luogo osserviamo come è precisamente descritto e regolato in Italia il disco orario.
La sosta con disco è prevista nell’articolo 157 del Codice della Strada. Nella sezione «Arresto, fermata e sosta dei veicoli» al comma 6 si prevede che:

Nei luoghi ove la sosta è permessa per un tempo limitato è fatto obbligo ai conducenti di segnalare, in modo chiaramente visibile, l’orario in cui la sosta ha avuto inizio. Ove esiste il dispositivo di controllo della durata della sosta è fatto obbligo di porlo in funzione.

Cosa vuol dire?

Il disco orario deve essere esposto sul cruscotto indicando l’ora in cui ci si è fermati ogni volta che si posteggia la propria vettura negli spazi delimitati dalle strisce bianche orizzontali accompagnate da segnali stradali verticali con il simbolo del disco e l’indicazione del tempo massimo di stazionamento.

Le zone dove deve essere utilizzato il dispositivo sono indicate con apposita segnaletica che mostra anche il minutaggio totale durante il quale un mezzo può rimanere parcheggiato.

Nel caso in cui un automobilista non sia in possesso di un disco orario, ovvero il semplicissimo dispositivo di cartoncino o di plastica che permette di esporre l’orario di arrivo esatto muovendo l’apposita rotellina, sarà possibile indicare l’orario di arrivo con un foglio di carta, con un metodo “fai da te”, scrivendo a chiare lettere l’orario di arrivo ed esponendolo ben visibile sul cruscotto.

Multa per disco orario, l’importo delle sanzioni

Il parcheggio a tempo limitato con disco orario prevede una multa in caso di mancata esposizione del dispositivo con indicazione dell’ora.

Stando a quanto disposto dall’art. 157 del Codice della Strada, chiunque parcheggi in un’area di sosta a tempo senza utilizzare il disco orario, e dunque senza indicare l’ora di arrivo, è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa che va da euro 42 a euro 173.

Attenzione, la norma prevede non solo una multa disco orario non esposto, ma anche una multa disco orario scaduto.

Quindi potremo avere una multa per prolungamento della sosta oltre i limiti (la sosta era consentita per 30 minuti, si è arrivati alle 12.30 ma alle 14.00 l’auto era ancora in sosta) e una multa per posticipo dell’orario di arrivo (si parcheggia alle 11.30 ma per guadagnare tempo si indica come orario di arrivo le 12.00).

In questi casi si stabilisce la sanzione amministrativa che va da euro 26 ad euro 102 e la sanzione stessa è applicata per ogni periodo per il quale si protrae la violazione.

Facciamo un esempio per spiegare: se la durata massima della sosta è di 1 ora e il tempo è scaduto da 2 ore la sanzione è di 26 x 2= 52 euro (considerando il minimo della sanzione).

In linea generale non è prevista la rimozione del mezzo, a meno che non ci sia un’apposita segnaletica a prevederla.

La rimozione, tuttavia, può essere disposta dalle forze di Polizia se il mezzo crea intralcio alla circolazione o costituisce un pericolo per gli altri automobilisti.
Segnaliamo inoltre che i mezzi al servizio di persone disabili non sono obbligati all’esposizione del disco orario (art.L’articolo 188 comma 3, Codice della strada.)

Come contestare la multa per disco orario: il ricorso

Una multa per mancata esposizione del disco orario può essere contestata ad esempio se si riscontrano vizi di forma del verbale: non è stata correttamente riportata la norma violata, errata o mancata indicazione del numero di targa del veicolo, delle generalità del titolare e/o del trasgressore materiale oppure è stato indicato un giorno diverso per la constatazione del verbale.

Questi vizi quindi riguardano la modalità di compilazione del verbale con cui si contesta l’infrazione.

Si possono altrimenti contestare i vizi sostanziali di un verbale cioè, le modalità del fatto, le incongruenze così come riportate nel verbale. Facciamo l’esempio dell’agente accertatore che scrive erroneamente che l’auto parcheggiava in uno stallo destinato ai Corpo Diplomatico, quando in realtà le strisce erano bianche.

Ugualmente il ricorso può essere proposto anche nei casi in cui l’agente non abbia indicato nel verbale se la multa è stata elevata per mancata esposizione del disco orario, per superamento del tempo consentito per la sosta o per l’indicazione di un orario di arrivo posticipato. Per sconfessare ciò che è contenuto nel verbale per mancata esposizione del disco orario ci si può avvalere di testimoni che sostengano le ragioni del ricorrente.

Si può altresì contestare la multa nel caso in cui la sosta oltre i limiti consentiti è stata dovuta ad una causa di forza maggiore, uno stato di necessità, un evento imprevedibile e urgente che può giustificare la mancata esposizione del disco orario: un improvviso malore, il trasporto di un congiunto al pronto soccorso, una sosta urgente in farmacia o il furto subito della borsa contenente le chiavi.

In questo caso occorre produrre ogni documento utile a supportare la propria versione dei fatti: certificato del pronto soccorso, denuncia per furto, ecc.

Infine sarà possibile contestare una multa «disco orario» in caso di segnaletica non visibile: il cartello era scolorito, non leggibile, divelto, non visibile perché coperto da vegetazione ecc...

Quali sono i termini per il ricorso?

Il termine per decidere è di 60 giorni dalla consegna del verbale in caso di contestazione immediata oppure dalla sua notifica.

Il ricorso può essere proposto al Comando di Polizia Municipale che ha elevato la contravvenzione, oppure direttamente al Prefetto, entro 60 giorni dalla notifica, mediante posta raccomandata con ricevuta di ritorno.

In alternativa si può ricorrere al Giudice di Pace del luogo in cui è stata commessa l’infrazione, entro 30 giorni dalla notifica del verbale.

Se entro i termini sopra descritti, l’automobilista non ha proposto ricorso e né ha pagato la multa, si attiverà l’ente creditore con la procedura di riscossione ovvero l’iscrizione a ruolo e la seguente notifica della cartella di pagamento tramite l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

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