Crescita globale: ci sono ancora motivi per essere ottimisti

Mattia Prando

12/11/2019

12/11/2019 - 16:23

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Mike Biggs, Investment manager delle strategie obbligazionarie Local Emerging Market di GAM Investments, mette in luce diversi elementi che sostengono la view positiva sui mercati. Vediamo quali

Crescita globale: ci sono ancora motivi per essere ottimisti

Con gran parte dei principali listini azionari in area di top storici o su massimi di periodo, gli investitori si stanno dividendo in due categorie: i pessimisti e gli ottimisti.

Da un lato, gli operatori con una visione negativa del contesto attuale sostengono che i vari conflitti commerciali, i recenti tagli dei tassi da parte di BCE e Fed e i margini risicati per una politica fiscale espansiva causeranno una frenata nella crescita.

Dall’altro, gli investitori con una view positiva si concentrano sulla cosiddetta “Fase 1” dell’accordo tra Usa e Cina, sugli sviluppi favorevoli relativi al fronte Brexit e sulla situazione siriana più tranquilla, i quali dovrebbero essere un motore sufficiente a spingere la crescita economica. Oltre a ciò, gli effetti dei tagli sul costo del denaro tendono a manifestarsi diverso tempo dopo l’applicazione.

In questo quadro, si inserisce una delle conclusioni emerse dalla Conferenza di Autunno del FMI, la quale afferma che la globalizzazione potrebbe aver raggiunto il suo picco.

Ancora diversi motivi per essere ottimisti

Per Mike Biggs, Investment manager delle strategie obbligazionarie Local Emerging Market di GAM Investments, vi sono diversi motivi per favorire una visione ottimistica.

In primis, la crescita globale è adeguata e i policy makers stanno offrendo diversi stimoli all’economia. La positività dovrebbe aumentare nel momento in cui le tensioni sul fronte commerciale dovessero scemare maggiormente: per l’esperto, ciò significherebbe un’accelerazione della crescita globale, con ricadute positive sugli asset rischiosi

Per quanto concerne la Cina, i nuovi prestiti del terzo trimestre sono stati abbastanza elevati da mantenere positivo l’impulso del credito e le vendite immobiliari hanno ripreso a crescere. L’ultima parte dell’anno dovrebbe inoltre essere più solida per il Dragone, come suggeriscono la crescita del PMI cinese e la produzione industriale.

In Eurozona invece, la crescita del Pil è attesa intorno all’1% e l’1,5%, stime basate sull’indagine sul credito bancario della BCE, che ha visto migliorare l’offerta e contrarre leggermente la domanda.

Lato emergenti, Biggs sostiene che “i dati sul commercio degli emergenti suggeriscono un aumento del surplus della bilancia delle partite correnti nel terzo trimestre, condizione che tipicamente si traduce in rendimenti elevati e stabili per l’obbligazionario emergente in valuta locale”.

Non solo luci: l’ombra del mercato dei semiconduttori

L’ Investment manager delle strategie obbligazionarie Local Emerging Market di GAM Investments mette però in evidenza la continua discesa dei prezzi della cosiddetta RAM dinamica, prodotto chiave nel mercato dei semiconduttori.

“I prezzi della DRAM guidano le vendite di semiconduttori, che a loro volta sono strettamente correlati con la produzione industriale globale e con le indagini sulla produttività come l’ISM. Crediamo che i prezzi della DRAM debbano tornare a crescere per far sì che il ciclo della produzione industriale globale si riprenda”, chiosa l’esperto.

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