Monete digitali, una minaccia per la privacy? - Guido Scorza al Money Pay Day 2023

Claudia Cervi

20/09/2023

21/09/2023 - 17:52

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Digital currency (e in futuro l’euro digitale che verrà) possono essere una minaccia per la privacy? Guido Scorza spiega quali sono i rischi e le opportunità dell’innovazione digitale.

Le monete digitali rappresentano la nuova frontiera dell’innovazione nell’ambito digitale. Tuttavia, con ogni innovazione digitale giungono inevitabilmente rischi e minacce per la protezione dei dati personali e della privacy. La crescente quantità di dati elaborati in tempi sempre più ristretti, a scopi diversificati, rappresenta dunque una sfida cruciale.

Guido Scorza, componente del collegio del garante per la protezione dei dati personali, ha spiegato il ruolo che l’intelligenza artificiale svolge nei pagamenti e in che modo possa incidere sulla privacy, intervenendo all’evento «Money Pay Day 2023» organizzato da Money.it nel contesto della Rome Future Week il 15 settembre.

Monete digitali, intelligenza artificiale e privacy

Il tema del tracciamento della privacy è strettamente legato all’intelligenza artificiale, secondo Guido Scorza.

"L’intelligenza artificiale si alimenta di dati sia durante l’addestramento che nell’utilizzo effettivo del servizio, coinvolgendo inevitabilmente la privacy"

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Scorza suggerisce di considerare l’intelligenza artificiale come una piattaforma con un ruolo predominante in vari scenari, dalla prevenzione delle frodi alla profilazione dei clienti. Affinchè questa innovazione possa portare un beneficio collettivo è necessario che rispetti i diritti umani.

"Il progresso è innegabile, ma va difeso con saggezza, enfatizzando la responsabilità e l’educazione nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per garantire la protezione della privacy e dei diritti individuali", sottolinea Scorza.

Nel crocevia tra intelligenza artificiale, pagamenti e dati, emergono due parole chiave di primaria importanza: «educazione» e «consapevolezza». Nell’ambito del suo ruolo di garante per la protezione dei dati personali, Scorza dichiara di essere entusiasta dell’innovazione e dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, diventa critico quando si concede uno strumento dalle potenzialità illimitate a individui che non hanno nemmeno una conoscenza basilare della logica algoritmica e delle capacità di questo strumento. Questa carenza è diffusa a livello globale e rappresenta una forma di analfabetismo relativo all’uso dell’intelligenza artificiale. Questo rende pericoloso l’impiego di tale tecnologia sui mercati di massa non a causa della tecnologia stessa, ma a causa dell’ignoranza diffusa tra coloro che ne sono fruitori.

"Se non c’è educazione, se non c’è consapevolezza, non ci può essere libertà di scelta",

prosegue Scorza
Questi concetti sono fondamentali sia per chi fornisce servizi di intelligenza artificiale che per coloro che li utilizzano.

L’importanza della privacy

La diffusione delle intelligenze artificiali nei mercati di massa comporta una serie di implicazioni, portando con sé opportunità ma anche rischi. È essenziale garantire che ogni individuo, su cui questo impatto può riflettersi, abbia la possibilità di fare una scelta informata. La consapevolezza e l’abilità di determinare autonomamente l’uso di questi strumenti o servizi sono fondamentali. Trascurare uno di questi aspetti potrebbe condurre a problemi significativi. Pertanto, in questo contesto, la responsabilità e l’educazione sono fondamentali per assicurare che l’innovazione nel campo delle monete digitali non comprometta la tutela fondamentale della privacy e dei diritti individuali.

Scorza sottolinea l’importanza di sensibilizzare sul valore della privacy, affinché non resti un concetto astratto. Attualmente, la privacy viene vista come un costo aziendale, ma in futuro il rispetto della privacy diventerà un vantaggio competitivo per le imprese e influenzerà le scelte dei consumatori: le aziende rispettose della privacy saranno preferite dai clienti. Al contrario, le conseguenze della violazione della privacy da parte delle aziende saranno sempre più gravi e dannose, mettendo in evidenza l’importanza di una corretta gestione dei dati personali dei clienti.

Euro digitale e privacy: cosa accadrà?

Quando si tratta di valutare l’impatto dell’euro digitale sulla nostra privacy, dobbiamo considerare diverse sfaccettature, afferma Scorza. «È importante notare che l’idea di un euro digitale non deve necessariamente entrare in conflitto con la protezione della privacy. La chiave per gestire questa situazione è il bilanciamento tra i diritti e le esigenze legittime».

Prima di tutto, dobbiamo ricordare che il fine principale del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) è massimizzare la circolazione dei dati personali all’interno dell’Unione Europea, garantendo al contempo una protezione adeguata.

Quindi, la privacy non è in automatico contraria all’idea di una moneta digitale.

Tuttavia, una moneta digitale, inclusa l’euro digitale, è intrinsecamente tracciabile e può rivelare informazioni significative sui pagamenti, coinvolgendo molte parti, compresi i gestori dei servizi finanziari.

È fondamentale garantire che le regole relative all’uso di una moneta digitale siano bilanciate e proporzionate ed è altrettanto importante educare il pubblico su come questa nuova forma di moneta possa influenzare la loro privacy e i loro diritti. Ad esempio, potremmo permettere un certo livello di tracciamento per finalità legittime come la prevenzione delle frodi o il contrasto all’evasione fiscale, ma dobbiamo anche garantire che i cittadini mantengano la loro capacità di effettuare pagamenti in modo anonimo quando è necessario, senza il timore di una sorveglianza invasiva.

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