Modello Redditi 2023, tutte le risposte alle domande frequenti

Nadia Pascale

10 Novembre 2023 - 14:19

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Alla vigilia della scadenza dei termini per la presentazione del modello Redditi 2023, 30 novembre 2023, ecco le domande che i contribuenti pongono frequentemente.

Modello Redditi 2023, tutte le risposte alle domande frequenti

La dichiarazione dei redditi è un appuntamento annuale che coinvolge la maggior parte delle persone che producono un reddito.

Il modello principale per la dichiarazione è il modello 730 utilizzato da lavoratori dipendenti e pensionati, si aggiunge il modello Redditi PF (Persone Fisiche). Naturalmente molti sono i dubbi che attanagliano i contribuenti, ecco le risposte alle principali domande.

Ricordiamo che la principale novità del modello Redditi riguarda le aliquote Irpef che per l’anno 2022 si riducono a 4 (2021 erano 5).

Entro quando deve essere presentata la dichiarazione con il modello Redditi PF 2023?

La prima domanda che tanti contribuenti si pongono è: qual è la scadenza per la presentazione del modello redditi 2023?
Per l’anno 2023, dichiarazione redditi 2022, il modello Redditi Pf deve essere presentato entro il 30 novembre 2023. Si tratta dell’ultimo anno con questa scadenza perché con la riforma fiscale già dal prossimo anno la scadenza sarà unificata al 30 settembre insieme a quella del modello 730. Inoltre il modello redditi Pf avrà un’applicazione ridotta rispetto a oggi.

Chi deve presentare il modello redditi persone fisiche?

Il modello redditi 2023 deve essere presentato da coloro che hanno una partita Iva, quindi non lavoratori dipendenti, inoltre deve essere utilizzato da coloro che pur potendo presentare il modello Redditi 730, devono completare anche i quadri RM, RT, RW del modello Redditi Persone Fisiche.

Ricordiamo che nel quadro RM devono essere indicati:

  • trattamenti di fine rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione coordinata e continuativa, assoggettati a tassazione separata, corrisposti da soggetti non obbligati per legge ad effettuare le ritenute d’acconto;
  • compensi da lezioni private percepiti da docenti titolari di cattedre di ogni ordine e grado;
  • ricavi dei contribuenti che si sono avvalsi della possibilità di rideterminare il costo o valore di acquisto dei terreni agricoli ed edificabili posseduti alla data dell’1.1.2022;
  • redditi di capitale di fonte estera;
  • proventi derivanti da depositi a garanzia per i quali è dovuta un’imposta sostitutiva del 20%.

Nel Quadro RT devono invece essere indicati minusvalenze e plusvalenze di natura finanziaria.
Nel Quadro RW devono essere indicati redditi derivanti da investimenti detenuti all’estero soggetti agli obblighi di monitoraggio fiscale e proprietari o titolari di altro diritto reale su immobili situati all’estero o possiedono attività finanziarie all’estero, per il calcolo delle relative imposte dovute (IVIE e IVAFE).

Devono inoltre presentare il modello Redditi persone Fisiche i lavoratori dipendenti che hanno cambiato datore di lavoro e sono in possesso di più certificazioni di lavoro dipendente o assimilati (Certificazione Unica 2023).
Infine, devono usare il modello Redditi PF coloro che devono presentare la dichiarazione per conto di deceduti.

Come si indica il social bonus nel modello redditi persone fisiche 2023?

Il social bonus è una novità fiscale e consiste in un credito di imposta in favore di chi effettua donazioni a Enti del terzo settore che si occupano del recupero di immobili da destinare ad attività sociali. Il social bonus è pari al:

  • 65% delle erogazioni liberali in denaro effettuate dalle persone fisiche;
  • 50% delle erogazioni liberali effettuate da enti o società;

Per poterlo ottenere i beneficiari dell’erogazione liberali devono essere Enti del Terzo Settore. Può essere fatto valere in tre rate di uguale importo nel limite del 15% del reddito imponibile per persone fisiche ed enti non commerciali e del 5 per mille dei ricavi annui nel caso in cui si tratti di titolari di reddito di impresa.

Nel modello Redditi PF 2023 l’indicazione del credito di imposta avviene nel Quadro CR, sezione XII, rigo CR31, codice 11. A dover essere indicato è l’ammontare dell’erogazione liberale.
In caso di incapienza fiscale, cioè se il debito Irpef è inferiore rispetto al social bonus, è possibile portare in avanti il beneficio fiscale nelle dichiarazioni dei periodi di imposta successivi, fino a esaurimento del credito.

Il “social bonus” è utilizzabile non solo a scomputo dell’IRPEF, ma anche in diminuzione dell’imposta sostitutiva dovuta dai contribuenti che hanno esercitato l’opzione per il regime forfetario di cui alla Legge n. 190/2014.
In tal caso, oltre alla compilazione del Quadro CR, la quota parte di social bonus utilizzata deve essere esposta nel Quadro LM, evidenziata nel rigo LM40, campo 20.

Cos’è il Modello Redditi PF correttivo nei termini?

In molti hanno sentito parlare del modello Redditi PF correttivo dei termini, ma di cosa si tratta e come funziona?
Può capitare che nella dichiarazione 730 si commettano degli errori, ad esempio attribuendosi dei benefici fiscali non spettanti, o magari omettendo di dichiarare determinati redditi. In questi casi è possibile procedere alla correzione degli errori nei termini, quindi prima della scadenza dei termini per la presentazione del modello 730 riproponendo la dichiarazione corretta.

Si può procedere con il modello integrativo, ma il termine è scaduto il 25 ottobre 2023. Infine, è possibile correggere la propria dichiarazione dei redditi presentando entro il 30 novembre la dichiarazione corretta con il modello Redditi PF.

Come cambiano i versamenti con il modello Redditi PF in seguito al decreto Anticipi?

Con la circolare 31/E dell’Agenzia delle Entrate del 9 novembre 2023 sono state definite le nuove scadenze introdotte con articolo 4 del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145 ( decreto Anticipi).

Circolare 31/E AdE
Rinvio acconto rata novembre

Stabilisce tale articolo che “per il solo periodo d’imposta 2023, le persone fisiche titolari di partita IVA che nel periodo d’imposta precedente dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore a centosettantamila euro, effettuano il versamento della seconda rata di acconto dovuto in base alla dichiarazione dei redditi, con esclusione dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi INAIL, entro il 16 gennaio dell’anno successivo, oppure in cinque rate mensili di pari importo, a decorrere dal mese di gennaio, aventi scadenza il giorno 16 di ciascun mese

La circolare sottolinea che l’obiettivo della norma è differire per i lavoratori autonomi e titolari di reddito di impresa i versamenti delle imposte sui redditi con scadenza nel mese di novembre 2023. Sottolinea inoltre che rientrano “nella misura in oggetto, infine, anche i contribuenti tenuti a versare in un’unica soluzione l’acconto delle imposte sui redditi, dovuto in base al modello Redditi PF 2023”.

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