Mercati: le tre dimensioni della crisi

Ufficio Studi Money.it

21 Marzo 2020 - 08:55

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Andrew McCormick, Head of Fixed Income di T. Rowe Price, evidenzia come il recente crollo dei mercati può essere scomposto in tre dimensioni: liquidità, disponibilità del credito ed emergenza sanitaria

Mercati: le tre dimensioni della crisi

Il Coronavirus tiene ancora gli investitori con il fiato sospeso, con i contagi che risultano in crescita in tutto il mondo (ad esclusione della Cina, stando a quanto riferito dalle autorità).

Le misure di contenimento adottate dai vari Paesi per contenere l’epidemia (con conseguenti ripercussioni pesanti per l’economia) hanno fatto scattare pesanti vendite sui mercati, creando un sell-off talmente imponente che nemmeno i “bazooka” messi in campo dalle Banche centrali sono riusciti a frenare.

Andrew McCormick, Head of Fixed Income di T. Rowe Price, evidenzia come il recente crollo dei mercati azionari può essere scomposto in tre dimensioni: liquidità, disponibilità del credito ed emergenza sanitaria.

La liquidità

McCormick sottolinea come la liquidità sia il territorio delle Banche centrali. Per l’esperto, considerando il concetto di liquidità come “la presenza di una quantità adeguata di denaro contante nel sistema”, si può affermare come le Banche centrali abbiano adottato misure efficaci per mantenere adeguata la liquidità nel sistema, iniettando un flusso di contante adeguato.

Per quanto riguarda il concetto di liquidità come la “condizione nella quale in mercati funzionano in modo efficiente”, il gestore sostiene che si debbano trarre conclusione diverse.

“Le difficoltà che abbiamo incontrato di recente nel vendere (e nel comprare) i bond di qualità più alta suggeriscono condizioni simili a quelle dei giorni immediatamente successivi agli attentati dell’11 settembre, con trading desk sottostaffati. Ad ogni modo, ci aspettiamo che i prezzi dei bond continueranno a oscillare in modo violento a causa dei flussi degli ETF e delle restrizioni imposte sui bilanci dei dealer dopo la crisi finanziaria globale”.

La disponibilità del credito

Secondo l’Head of Fixed Income di T. Rowe Price, il sistema non starebbe convertendo la liquidità in disponibilità di credito in maniera efficiente. “Le politiche fiscali spesso sono più efficaci di quelle monetarie nel rispondere a questo tipo di dinamica”, mette in luce McCormick, che rimane in attesa di una collaborazione tra Fed e Dipartimento del Tesoro americano per dare vita a “idee creative”. Oltre a ciò, le autorità statunitensi potrebbero creare un ponte” con i Paesi europei per “rendere sostenibile il business finché non diminuiranno i contagi.

L’emergenza sanitaria

L’attuale emergenza sanitaria va tenuta sotto stretto controllo, in quanto è proprio da quella che si è scatenato il panico sui mercati. In tal senso, Andrew McCormick, sottolinea come una volta che il contagio rallenterà, gli investitori inizieranno “a rendersi conto delle politiche fiscali e monetarie estremamente accomodanti e del fatto che il calo atteso dell’attività economica sarà solo temporaneo”.

A quel punto punto, “potrebbe esservi una ripresa piuttosto brusca degli asset rischiosi, accompagnata dalle stesse condizioni di scarsa liquidità che si sono registrate durante il crollo”.

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