Inflazione in calo ma ancora alta in Europa. Quali conseguenze sui mercati?

David Pascucci

02/03/2023

06/03/2023 - 11:46

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Il dato sull’inflazione in Europa e in Italia ha deluso le aspettative nonostante il calo rispetto al dato precedente.

Inflazione in calo ma ancora alta in Europa. Quali conseguenze sui mercati?

Sono finalmente arrivati i dati preliminari circa l’inflazione di febbraio per quanto riguarda l’Europa e l’Italia. In entrambi i casi si è registrato un calo rispetto al dato precedente, ma allo stesso tempo siamo al di sotto delle aspettative degli operatori. Per l’Europa le attese erano per un’inflazione all’8,2% e invece la discesa è stata solamente dello 0,1% rispetto al dato precedente che si attestava all’8,6%.

Uscita anche il dato sull’inflazione italiana, proprio il giorno precedente la comunicazione della parte fissa della nuova cedola del Btp Italia che verrà emesso nella prossima settimana. Il dato si attesta a un 9,2%, in netto calo rispetto al precedente che si attestava al 10%, ma al di sopra delle aspettative che vedevano un dato in uscita all’8,8%. Insomma, in Europa si sta seguendo la scia degli Usa, con dati dell’inflazione in leggero calo ma al di sopra delle aspettative, di conseguenza questo non è un buon segnale per i mercati che attendono solamente un vero e proprio calo dell’inflazione.

I mercati e l’inflazione

Nella giornata di ieri abbiamo visto dei mercati azionari in piena impostazione ribassista, sia in Usa che in Europa. Negli Usa, complice la panoramica tecnica assolutamente ribassista su base settimanale, vediamo comunque un mercato molto debole che continua a testare minimi per ricomprare ma questi minimi vengono, con molta lentezza, venduti ulteriormente facendo poi altri test di nuovi minimi.

Questa è proprio una condizione ideale per il mercato di racimolare controparti su vari livelli di prezzo, in quanto ogni qualvolta un minimo testato corrisponde a flussi in acquisto, ci sono sempre controparti in vendita pronte a scaricare il mercato e portarlo successivamente a fare dei nuovi test di minimi, ripetendo così la storia per più volte in qualche giorno di negoziazione. Attenzione, proprio questi test di minimi potrebbero portare comunque a giornate dove potremmo vedere positività, proprio per la “lentezza” del movimento tecnico che il mercato sta compiendo. Quindi bisogna fare attenzione a quello che sta succedendo sul mercato azionario. Anche il Dax, che risulta più forte rispetto agli indici americani, sta testando i minimi ma quest’ultimi, come nel caso del Nasdaq, vengono ricomprati per poi far ripartire i trend ribassisti di breve.

Questa condizione è molto tecnica, molto adatta a chi fa trading intraday e che allo stesso tempo pone enormi dubbi a chi sta facendo trading con un orizzonte temporale di più ampio respiro. Ci troviamo quindi in una condizione tecnica e macroeconomica dove si stanno dando battaglia coloro che pensano che l’inflazione possa reggere su questi livelli nel corso dei prossimi mesi e coloro che invece pensano che questa inflazione possa scendere rovinosamente nel corso delle prossime settimane.

In pratica abbiamo una vera e propria battaglia tra compratori e venditori, sia nel breve che nel lungo periodo, motivo per cui le attuali condizione tecniche settimanali, risultano di difficile comprensione per via della mancanza di direzionalità che il mercato ci ha abituato a vedere nel corso delle scorse settimane. In pratica potremmo aspettarci per il mese di marzo una fase laterale che risulta poi preparatoria per un movimento direzionale forte nel corso delle prossime settimane, se non mesi.

La situazione tecnica di oggi

L’azionario è sotto pressione. Dopo settimane di rialzo abbiamo davanti a noi una fase di discesa che sta facendo fatica a esprimersi in modo “pulito”, così come succede nelle fasi ribassiste vere e proprie. Nasdaq sta testando i minimi in pre-market, stessa cosa il Dax che è andato a pizzicare i livelli sotto i 15200 punti per poi riprendersi nel corso della mattinata generando quella che sembra un’inversione rialzista di breve. Il problema risiede nelle dinamiche a 7 ore e quelle settimanali che iniziano a pesare in quanto ci troviamo all’interno delle ultime due giornate di negoziazione della settimana.

Al momento, il Dax potrebbe ritornare verso i 15270/15300 e potrebbe tentare di scendere di nuovo, così come il Nasdaq che potrebbe tentare di ritornare al rialzo solamente per vedere ulteriori vendite, se non stasera, nella giornata di domani. Quindi facciamo attenzione alla giornata di oggi in quanto potrebbe esserci una pausa momentanea di questi movimenti ribassisti che abbiamo visto nel corso della settimana.

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