Mensa obbligatoria e panino a scuola: cosa dice “veramente” la nuova legge

Simone Micocci

19/07/2017

19/07/2017 - 13:45

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Scuola, in arrivo una nuova legge sul servizio mensa: stop al panino da casa? Facciamo chiarezza.

Mensa obbligatoria e panino a scuola: cosa dice “veramente” la nuova legge

Il servizio mensa nelle scuole presto potrebbe diventare obbligatorio: in Parlamento infatti si sta discutendo di un disegno di legge che sembrerebbe vietare agli alunni di consumare il “panino” portato da casa.

Un ddl che sta facendo molto discutere tra i genitori perché contrasta con la sentenza del Tribunale di Torino dello scorso anno, con la quale è stato stabilito che i genitori hanno il diritto di dare ai loro figli un “pasto fai-da-te” da consumare a scuola.

A quanto pare però il Governo ha deciso di superare questa sentenza approvando una nuova legge che impone il servizio mensa a tutti gli alunni del tempo pieno.

A dire la verità non è proprio così, perché il ddl tanto contestato introduce molte norme per la tutela degli alunni e non è ancora detto che la mensa diventerà obbligatoria. Prima di trarre conclusioni affrettate sulla bontà di questa legge, quindi, è bene analizzarla nel dettaglio mettendo in risalto tutte le novità.

Nuova legge sulla mensa nella scuole: perché non piace ai genitori

Al centro delle polemiche c’è l’articolo 5 del disegno di legge, dove viene stabilito che “i servizi di ristorazione scolastica sono parte integrante delle attività formative ed educative erogate dalle istituzioni scolastiche”.

Con questo articolo sembra che venga stabilito che il servizio mensa, essendo “parte integrante” delle attività formative, diventi obbligatorio per tutti gli alunni. È bastato questo articolo per scatenare le polemiche di quelle famiglie che da tempo difendono il panino.

Un articolo che comunque è ancora in discussione, visto l’alto numero di richieste di abolizione. Bisogna precisare però che non tutti interpretano questa norma come un obbligo dell servizio di refezione. Per parlare di obbligo, infatti, questo dovrebbe essere ben più chiaramente esplicitato nel disegno di legge, con tutte le implicazioni che ne conseguono.

Da una parte ci sono i genitori, che attaccano la legge perché non “rende obbligatoria la mensa, ma il servizio a pagamento in mensa”, mentre dall’altra la relatrice del ddl in commissione - la senatrice PD Angelica Saggese - dichiara che “non si vuole obbligare nessuno, ma aumentare il livello del servizio, rendendo migliore ciò che si mangia”.

Qual è la verità quindi? Ne sapremo di più nei prossimi giorni, visto che entro venerdì 21 luglio presso la 9° Commissione permanente del Senato si discuterà di tutti gli emendamenti presentati in questi giorni.

Ma quanto stabilito dall’articolo 5 non è l’unica novità importante di questo ddl. La nuova legge introduce nuove forme di tutela per gli alunni che mangiano a scuola, ecco perché prima di contestarla consigliamo di aspettare che si arrivi alla redazione di un testo definitivo e che venga fatta chiarezza sui punti “oscuri” del ddl.

Prima di concludere, vediamo quali sono le altre novità - in esame in commissione - che potrebbero far parte dell’impianto normativo.

Nuova legge sulla mensa nelle scuole: le altre novità

In questi giorni sono stati presentati diversi emendamenti al ddl sul servizio mensa nelle scuole. Uno di questi è quello su cui il Governo si è impegnato particolarmente, cioè il far sì che ogni scuola sia dotata di locali adeguati per la refezione.

La nuova legge vuole evitare che si ripetano situazione come quelle di questi anni, quando molti alunni - specialmente nelle scuole del Sud - sono stati costretti a mangiare sul proprio banco.

Le altre novità di cui si sta discutendo in questi giorni sono:

  • costo del pasto giornaliero non superiore ai 5 euro;
  • pasti ad hoc per la celiachia;
  • divieto di stoviglie monouso;
  • favorire le convenzioni tra le istituzioni scolastiche e gli istituti professionali alberghieri per la gestione del servizio mensa;
  • coinvolgere le organizzazioni civiche con comprovata esperienza nell’individuare dei criteri oggettivi predefiniti per l’elaborazione delle linee guida.

Insomma, l’obiettivo dichiarato del Governo è quello di migliorare la qualità del servizio mensa nelle scuole; se poi questo avverrà vietando agli alunni di consumare pasti portati da casa è ancora da scoprire.

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