Maturità 2023, la guida completa: prove, punteggi, crediti e calendario

Luna Luciano

23 Aprile 2023 - 11:52

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Ormai manca poco più di un mese alla fine della scuola. Gli studenti dell’ultimo anno si preparano all’Esame di Maturità 2023: ecco la guida completa.

Maturità 2023, la guida completa: prove, punteggi, crediti e calendario

Aprile volge al termine, il che vuol dire che ormai manca poco più di un mese per la fine della scuola e per potersi preparare per gli esami di maturità.

Gli studenti dell’ultimo anno sono già in fermento per potersi preparare al meglio, intenti a ripassare i programmi delle materie. L’esame di maturità 2023 si terrà a giugno come tutti gli anni e vedrà articolatosi in due prove scritte (italiano e materia d’indirizzo), laddove richiesto anche una terza prova, e un colloquio orale davanti a una commissione composta da docenti interni ed esterni.

Con l’Ordinanza del ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim) del 9 marzo, l’esame di Stato torna alla normalità e quindi alle modalità precedenti all’emergenza Covid, benché siano state introdotte alcune novità in fatto di requisiti per l’ammissione alla Maturità e tematiche affrontate durante il colloquio orale. Sicuramente è bene che gli studenti arrivino già preparati e coscienti di come si strutturerà l’esame di Maturità. Di seguito una guida facile e veloce da poter consultare ogni volta che se ne avrà la necessità.

Maturità 2023: l’ammissione agli esami

Durante gli scrutini finali, il consiglio di classe deciderà l’ammissione o la non ammissione all’esame di stato di ogni studente, verificando la presenza dei requisiti indicati dal ministero dell’Istruzione (Mim). Per poter essere ammessi è necessario che:

  • lo studente abbia il voto finale in ogni disciplina non inferiore a 6. In caso contrario il consiglio di classe potrà deliberare l’ammissione, ma solo con un’adeguata motivazione.
  • il voto in condotta non inferiore a 6/10.
  • lo studente abbia frequentato per almeno tre quarti del totale delle’ore.
  • lo studente abbia partecipato alle prove Invalsi 2023.

È proprio la partecipazione alle prove Invalsi come requisito all’ammissione una delle novità introdotte dal Ministero. Prove Invalsi che dovrebbero essere state dal 1° al 31 marzo 2023.

Maturità 2023: il calendario

Gli esami di Maturità 2023 avranno inizio il 21 giugno alle ore 8:30, con lo svolgimento della prima prova scritta. A seguire, la seconda prova scritta si terrà il 22 giugno e, laddove sarà richiesto, la terza prova scritta si svolgerà il 27 giugno.

Le prove della Maturità 2023

Si torna al tipico esame di Stato, che si articolerà in due prove scritte e un colloquio orale. Inoltre per le sezioni Esabac ed Esabac techno, sezioni di secondaria superiore italo-francese, quindi con opzione internazionale; per le scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano e per le scuole con lingua d’insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno/italiano del Friuli Venezia Giulia sarà prevista anche una terza prova scritta. Ma vediamo ora con calma come si articoleranno le prove.

La prima prova: lo scritto d’italiano

Per quanto sia spesso sottovalutata dagli alunni, la prima prova è il proprio bigliettino da visita agli esami e al colloquio di Maturità. La prova accerta sia la padronanza della lingua, sia le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti.

I maturandi potranno scegliere tra tipologie e tematiche diverse. Il Ministero fornirà ben 7 tracce, facendo riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico e tecnologico, economico, sociale. Gli studenti dovranno poi scegliere la tipologia: l’analisi del testo, il saggio breve (o testo argomentativo) e tema d’attualità.

La seconda prova

La seconda prova riguarderà invece una o più delle discipline d’indirizzo del corso di studi. Come spiegato dal Ministero, negli istituti professionali di nuovo ordinamento la prova verterà su competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo e non su discipline. Se l’anno scorso la seconda prova era definita dalla singola commissione d’esame, quest’anno la seconda prova torna a essere una prova nazionale stabilita dal Ministero, il quale ha messo a disposizione un motore di ricerca per conoscere le discipline della seconda prova e quelle che saranno affidate ai commissari esterni.

Il colloquio orale

Il colloquio si svolgerà dopo gli scritti e sarà condotto in chiave multi e interdisciplinare, in modo che commissione possa valutare sia la capacità dello studente di effettuare collegamenti tra le conoscenze acquisite sia “il profilo educativo, culturale e professionale ”.

Come si può leggere sul portale del Ministero, il colloquio avrà inizio con uno spunto iniziale (un’immagine, un breve testo, o un breve video) scelto dalla Commissione. Ancora, lo studente sarà valutato anche per le proprie conoscenze trasversali di educazione civica e dovrà esporre breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza Pcto (percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento) svolta nel percorso degli studi e potrà evidenziare il significato di tale esperienza in chiave orientativa con le proprie scelte future, come previsto dalla nuova riforma della scuola

Maturità 2023: crediti e punteggi

Ogni studente vorrebbe vedere premiato il proprio percorso accademico con un bel voto finale. Per poter calcolare il proprio voto bisogna sapere come verranno attribuiti io crediti.

Il consiglio di classe attribuisce il punteggio per il credito maturato negli ultimi tre anni con un massimo di 40 punti: 12 punti per il terzo anno, 14 per il quarto anno e 15 per il quinto anno. Il voto finale dell’esame di Maturità 2023 sarà quindi il risultato dei crediti così suddivisi:

  • massimo 40 punti per il credito scolastico;
  • massimo 20 punti per la prima prova;
  • massimo 20 punti per la seconda prova;
  • massimo 20 punti per il colloquio.

La commissione potrà poi assegnare fino a 5 punti bonus per chi ne ha diritto. Il punteggio massimo sarà come ogni anno di 100 con la possibilità di lode. In ogni caso è bene che gli insegnanti prestino attenzione affinché l’esame di Stato non assuma una narrazione tendente all’iperperformatività, sicuramente accentuata dalla scelta del Ministero di rinominarsi “ministero dell’Istruzione e del Merito”. Bisogna infatti ricordare che questa “narrazione performativa” da anni grava sulla salute mentale di molti studenti, con le terribili conseguenze che hanno occupato le pagine di cronaca nera negli ultimi anni, raccontando di suicidi corredati con biglietti di scuse per non aver sostenuto tutti gli esami o di “aver fallito l’esame”.

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