Matrimonio civile e religioso: quali sono le carte da presentare? Ecco la guida con tutto quello che deve sapere chi si sposa al Comune o in Chiesa.
Matrimonio religioso e civile: quali sono le procedure necessarie per sposarsi in Chiesa o al Comune? Ecco una guida con tutti i documenti da presentare per il matrimonio civile o religioso e le pratiche da sbrigare.
Vista la quantità di pratiche burocratiche da sbrigare, sposarsi richiede molto impegno e tempo. Quando si organizza un matrimonio, sia religioso che civile, non c’è solo da prenotare la villa per il ricevimento o da acquistare abito e bomboniere; spesso infatti la maggior parte del tempo viene occupata dalla ricerca dei documenti da presentare alla Chiesa o al Comune per le completare le procedure richieste per matrimonio religioso o civile.
Ecco perché consigliamo di organizzare un matrimonio con un sei mesi di anticipo così da evitare possibili, e spiacevoli, inconvenienti. Tra il matrimonio civile e quello religioso ci sono diverse differenze, comprese quelle di tipo burocratico.
Tra le due tipologie di matrimonio è senza dubbio quello religioso ad essere caratterizzato da una prassi più complicata; infatti, mentre per quello civile basta presentare i documenti necessari per le pubblicazioni al Comune, per quello religioso ci sono anche le carte per il giuramento di matrimonio effettuato davanti al parroco.
Partiamo quindi da indicare i documenti necessari per il giuramento e promessa di matrimonio religioso; ecco tutto quello che c’è da sapere per chi intende sposarsi in Chiesa.
Matrimonio religioso e civile: la guida
Matrimonio religioso, giuramento e promessa di matrimonio: documenti e procedura
Il giuramento è quell’atto, effettuato di fronte al parroco, durante il quale i futuri sposi devono rispondere ad una serie di domande con le quali si verifica la condivisione dei valori cristiani del matrimonio.
Solitamente il giuramento avviene 90 giorni prima della data del matrimonio, con i futuri sposi che devono prendere appuntamento con il sacerdote della Chiesa di appartenenza di uno dei due sposi. Per il giuramento e promessa di matrimonio sono necessari i seguenti documenti:
- Certificato di battesimo (ad uso matrimonio): va richiesto alla parrocchia nella quale si stati battezzati;
- Certificato di cresima: solitamente è insieme a quello di battesimo, in caso contrario va richiesto alla parrocchia dove si è stati cresimati;
- Certificato di partecipazione al corso prematrimoniale;
- Certificato contestuale: è quel documento che contiene le informazioni anagrafiche riguardanti residenza, cittadinanza e stato libero. Va richiesto all’ufficio Anagrafe del Comune.
Matrimonio religioso: pubblicazioni al Comune
Una volta che gli sposi hanno prestato giuramento davanti al sacerdote, quest’ultimo prepara le due pubblicazioni religiose, per entrambi i coniugi, da presentare al Comune. Queste contengono tutte le formalità per il rito del matrimonio civile e sono necessarie per la richiesta di giuramento e pubblicazione al Comune.
A questo punto bisogna prendere appuntamento con il Comune di competenza, presso l’ufficio che si occupa della registrazione dei matrimoni. Anche qui bisogna presentare dei documenti, quali:
- documento d’identità;
- atto di nascita;
- certificato contestuale;
- richiesta di pubblicazione firmata dal parroco.
Una volta sbrigata la pratica del consenso, quella procedura ufficiale con la quale si conferma la reciproca volontà di sposarsi, il Comune è pronto per esporre le pubblicazioni. Bisogna precisare che per il consenso non è necessaria la presenza di testimoni.
Matrimonio religioso: la consegna dei documenti al Vicariato
Dopo che il Comune espone le pubblicazioni, solitamente 30 giorni dopo dal consenso, i futuri sposi le consegnano al sacerdote il quale le inserirà insieme a tutte le altre pratiche matrimoniali (comprese le pubblicazioni ecclesiastiche) in una busta chiusa da consegnare al Vicariato per richiedere la concessione del nulla osta ecclesiastico, documento necessario qualora il matrimonio religioso si svolga in una Chiesa diversa da quella di appartenenza degli sposi.
Dopo che la Curia concederà il nulla osta bisogna consegnare al parroco della Chiesa nella quale ci si sposa tutta la documentazione autenticata. Questo poi rilascerà il “consenso religioso” confermando la data delle nozze.
Matrimonio civile: pratiche e documenti
Sposarsi al Comune, almeno dal punto di vista della burocrazia, è molto più semplice perché ci si risparmia di tutta quella parte relativa alle pubblicazioni religiose.
Per il matrimonio civile quindi è sufficiente che i due futuri sposi vadano, almeno tre mesi prima dalla data fissata per il matrimonio, presso l’Ufficio di Stato Civile del Comune di residenza di uno dei due e richiedere i seguenti documenti (sarà il Comune stesso a procurarseli):
- atto di nascita;
- certificato contestuale;
- sentenza di divorzio (per chi è divorziato);
- certificato di morte del coniuge defunto (per chi è vedovo).
A questo punto gli incaricati dal Comune elaborano la pratica procurandosi tutta la documentazione necessaria per fissare la data per il giuramento.
I futuri coniugi dovranno recarsi nella data stabilita per la promessa di matrimonio, per la quale non è richiesta la presenza di testimoni. Una volta completata la promessa il Comune espone, solitamente 30 giorni dopo, le pubblicazioni di matrimonio presso la Porta della Casa Comunale.
Queste contengono le generalità dei futuri coniugi e le indicazioni sul luogo in cui verranno celebrate le nozze. Le pubblicazioni saranno esposte per 8 giorni alla Porta della Casa Comunale dei Comuni di residenza di entrambi i coniugi, così da rendere noto a tutti il volere dei fidanzati di contrarre matrimonio.
Dopo gli 8 giorni ce ne saranno altri 4 nei quali chiunque abbia motivo per opporsi alle nozze può presentare la propria richiesta all’Ufficio di Stato Civile; in caso contrario questo rilascia il nulla osta al matrimonio con il quale si certifica la mancanza di impedimenti agli effetti civili alla celebrazione e si concede alla coppia di contrarre matrimonio entro 180 giorni dalla scadenza della pubblicazione.
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