In alcune particolari situazioni dovremmo evitare di fare il bagno al mare o in piscina. Vediamo quando si rischia di più
Finalmente è iniziata la stagione del mare, della spiaggia e dei bagni. Purtroppo, però, è anche la stagione del caldo torrido che ci costringe a bere molto e, spesso, bevande non propriamente indicate per rimanere ben idratati e in forma.
Ad esempio in questi giorni sta aumentando il consumo di vino fresco e birra. Anche poco prima di entrare in acqua per fare il bagno. E se c’è un’abitudine che mette a rischio la nostra salute è proprio questa. Scopriamo il perché.
I pericoli di fare il bagno dopo aver bevuto alcolici
Bere una birra ghiacciata o un bicchiere di vino prima di fare il bagno è una delle azioni più pericolose in assoluto quando siamo al mare. Ancora di più che entrare in acqua dopo aver mangiato.
Questo perché l’alcol, anche in piccole quantità, può alterare i riflessi, diminuire la capacità di equilibrio e aumentare i tempi di reazione. Un mix decisamente pericoloso quando ci si ritrova in acqua.
E i pericoli non finiscono qui. Le bevande alcoliche possono provocare vasodilatazione, aumentando di fatto il rischio di ipotermia anche in acque calde e poco profonde. Inoltre, gli alcolici hanno un effetto diuretico che porta l’organismo a liberarsi dei liquidi in maniera più veloce. Una pessima notizia che si traduce in un aumento notevole del rischio di crampi e spasmi muscolari.
Fare il bagno 3 ore dopo aver mangiato. Verità o leggenda?
Se bere alcolici prima di tuffarsi è sempre sconsigliato, le cose cambiano quando si parla di mangiare prima di fare il bagno.
Tutti noi siamo cresciuti con la leggenda popolare di dover aspettare 3 ore prima di immergersi. Ma come ha recentemente ribadito l’International Life Saving Federation, non esistono correlazioni dirette tra i pasti prima del bagno e il pericolo di annegare.
Le 3 ore, inoltre, sono un tempo davvero eccessivo rispetto a quello che il nostro corpo impiega a digerire i cibi. Basti pensare che servono appena 20 minuti per “smaltire” un succo di frutta, 30 minuti per una porzione di frutta o verdura e circa 1 ora per un piatto di pasta o una porzione simile di carboidrati.
Il vero pericolo, dunque, non è per i bambini, bensì per gli adulti, e si chiama idrocuzione. L’idrocuzione è una sincope improvvisa che può verificarsi quando la differenza tra temperatura dell’organismo e temperatura dell’acqua sono molto diverse e può causare una perdita di conoscenza pericolosissima che aumenta il pericolo di annegamento.
Per questo motivo dovremmo sempre evitare di buttarci in acqua all’improvviso nelle giornate più calde o mentre il corpo è impegnato nella digestione.
Al contrario una buona idea è quella di prendere spunto dai nuotatori e dai tuffatori professionisti. Ovvero entrare in acqua in maniera graduale e bagnandosi pian piano le parti del corpo più sensibili, ovvero addome, spalle e testa.
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