Loss&Damage, cos’è e come funziona il fondo per i danni dovuti alla crisi climatica

Redazione LifeGate

28 Novembre 2022 - 10:58

La Cop27 istituisce il fondo per risarcire i Paesi del Terzo Mondo delle perdite e dei danni dovuti alla crisi climatica. Ecco come funziona il «Loss&Damage».

Loss&Damage, cos’è e come funziona il fondo per i danni dovuti alla crisi climatica

La Cop27, tenutasi a Sharm el-Sheik, in Egitto, ha adottato un documento che istituisce il meccanismo di «Loss&Damage», ovvero un fondo per risarcire le perdite e i danni che la crisi climatica ha causato ai Paesi del Terzo Mondo.

L’attività umana ha avuto un impatto sulla natura e sulle persone, provocando perdite e danni di gran lunga più ampi di quelli causati dalla normale variabilità del clima. Alcuni di questi sono ormai irreversibili e neanche una riduzione delle emissioni di gas serra, compatibile con un aumento della temperatura media globale di 1,5 gradi, azzererebbe le perdite e i danni.

Con il «Loss&Damage» i Paesi più industrializzati che sono i maggiori responsabili della crisi climatica, risarcirebbero i danni causati dal cambiamento climatico ai Paesi del Terzo Mondo o in via di sviluppo. Il fondo costituirà ufficialmente il terzo pilastro delle politiche da attuare contro i cambiamenti climatici, assieme a mitigazione e adattamento.

Dal 1991, il tema del «Loss&Damage» è ricomparso nei negoziati per più volte per trent’anni, non giunse a un’adozione formale neanche nell’Accordo di Parigi. Solo con la Cop27 del 2022 si vede accettata la creazione del fondo, con l’auspicio che diventi operativo entro la Cop28 del 2023, a Dubai.

Tuttavia, nonostante il passo in avanti, c’è ancora il conflitto tra chi deve versare i finanziamenti. Se Stati Uniti, Ue e Regno Unito sono tra i maggiori produttori di CO2 del mondo, alcuni Paesi che nel 1992 erano esonerati da obblighi di sorta perché considerati emergenti, hanno ormai raggiunto una produttività tale da poter essere inclusi nei Paesi «responsabili». Questo è il caso della Cina, che attualmente è il 3° Paese produttore di CO2 e la seconda economia globale per Pil, sebbene formalmente risulti ancora un Paese emergente.

Tale questione porta a un rallentamento dell’istituzione del fondo, soprattutto nella definizione dei soggetti che dovranno erogare i finanziamenti, quelli che li dovranno ricevere e come verrà costituito l’organismo di gestione del «Loss&Damage».

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