Leva volontaria, Meloni apre al ritorno della naja: cosa farà il governo sul servizio militare?

Stefano Rizzuti

15/05/2023

15/05/2023 - 19:09

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La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, apre alla leva volontaria, “alternativa al servizio civile”: il governo pensa a una mini-naja o ad altre forme di servizio militare?

Leva volontaria, Meloni apre al ritorno della naja: cosa farà il governo sul servizio militare?

Leva volontaria o mini-naja, qualsiasi sia la forma scelta il governo sembra intenzionato a ripristinare il servizio militare. Non obbligatorio, precisano tutti gli esponenti dell’esecutivo, a partire dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ma un provvedimento potrebbe arrivare presto, con l’intenzione di puntare su un servizio di leva volontario per i giovani.

Meloni parla della questione in occasione dell’adunata nazionale degli alpini, a Udine. “Sicuramente è un tema che si può affrontare come ipotesi volontaria, alternativa al servizio civile”, afferma la presidente del Consiglio.

D’altronde non c’è da stupirsi: il tema viene spesso affrontato dal centrodestra. E lo dimostrano anche le parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa, secondo il quale si potrebbe riflettere sull’idea di una mini-naja di 40 giorni, sempre su base volontaria. Quali sono, quindi, le ipotesi in campo e cosa vuole fare il governo?

Leva militare volontaria, le ipotesi in campo

La Russa annuncia che presto arriverà un ddl in Senato sul tema, recependo l’ipotesi della mini-naja di 40 giorni che, spiega il presidente del Senato, corrisponde al tempo di base per l’addestramento dei militari. Servirebbe, spiega, anche per “rimpinguare le associazioni d’arma, che senza la leva vanno naturalmente invecchiando fino a esaurimento“.

L’obiettivo sarebbe anche la possibilità di un inserimento temporaneo dei giovani nelle forze armate. La mini-naja potrebbe valere come crediti aggiuntivi per i concorsi pubblici. Si potrebbe di fatto tornare al modello del progetto del 2019 che prevedeva una formazione di breve periodo: alla Camera era stato approvato un percorso militare di sei mesi per i giovani tra i 18 e i 22 anni; il testo si è poi arenato al Senato.

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, parla di una piccola leva o di un servizio civile obbligatorio. Un’idea che, a suo giudizio, potrebbe avvicinare i giovani alle istituzioni. Diversa l’idea del vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini. Che parla di un progetto di legge della Lega per il servizio militare o civile universale riservato ai giovani fino ai 26 anni.

Un servizio che potrebbe essere esercitato “sia attraverso una formazione militare di base e specialistica, che con un’esperienza nell’ambito della Protezione civile e del soccorso pubblico”. Tutto ciò, prosegue il vicepresidente del Consiglio, garantendo il mantenimento del posto di lavoro e riconoscendo il servizio svolto ai fini del lavoro o dello studio.

Quando è stata abolita la leva militare obbligatoria

L’addio alla leva militare obbligatoria è stato sancito ormai circa 20 anni fa. L’iter è iniziato nell’ottobre del 2000, su volontà dell’allora ministro della Difesa Sergio Mattarella. Il testo prevedeva la naja solo in caso di guerra o di particolari casi di crisi.

È stato, di fatto, un addio al reclutamento dei militari di leva, restando così solo per il personale volontario in servizio permanente. In sei anni, con la successiva legge Martino, si è arrivati all’applicazione totale della legge, con una riduzione costante del numero di ufficiali e sottufficiali.

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