Ci si può alleggerire dalle tasse scaricando le spese del matrimonio? La risposta è generalmente no, ma una spesa può essere portata in detrazione.
Si possono scaricare le spese del matrimonio? Quando ci si sposa si devono affrontare moltissime spese visto che si tratta di uno degli eventi più costosi che si affrontano nella vita. Proprio per questo motivo in molti si chiedono se gli oneri che si devono sostenere si possono scaricare dalle tasse.
La curiosità e la confusione al riguardo nascono da diverse proposte di legge che si sono susseguite negli anni che avevano lo scopo di incentivare l’istituto del matrimonio tra i più giovani. In alcuni casi le ipotesi avanzate prevedevano benefici fiscali per chi contraeva matrimonio religioso. Nessuna di queste proposte, però, per quanto appetibili potessero sembrare alle giovani coppie, è mai diventata legge (se non in alcuni casi a livello regionale).
In ogni caso bisogna fare una distinzione tra le spese collegate direttamente al giorno del matrimonio e quelle che sono riconducibili indirettamente a esso.
Esiste il bonus matrimonio?
Molto spesso si sente parlare del bonus matrimonio, una misura fiscale destinata alle coppie under 35 che decidono di sposarsi. Si tratta di una proposta di legge mai approvata che prevedeva di poter scaricare il 20% delle spese sostenute per il giorno delle nozze: dalle bomboniere agli addobbi floreali, dal servizio fotografico ai vestiti degli sposi, dal make-up al parrucchiere.
Le spese del matrimonio, attualmente, non si possono scaricare e le spese sostenute non si possono recuperare nemmeno in parte.
Se si agisce con furbizia, in base anche ai consigli della stessa Agenzia delle Entrate, si può, però, recuperare almeno in parte una delle spese. Solitamente quando ci si sposa in chiesa è previsto fare un’offerta (che dovrebbe essere libera, ma il più delle volte ha un importo minimo ben preciso).
Se l’offerta è elargita in contanti, anche questa spesa resta indetraibile. Se si provvede al pagamento tracciabile della stessa (un bonifico all’Iban della chiesa potrebbe essere il metodo migliore) e si giustifica come erogazione liberale o come donazione è possibile recuperare parte dell’importo.
Ogni diocesi dispone di un proprio Iban a cui inviare le offerte. Per scaricare l’offerta le strade sono due:
- tramite deduzione se si configura l’offerta come erogazione liberale a favore dell’Istituto centrale per il sostentamento del clero della Chiesa cattolica italiana (si indica nel rigo E24 del modello 730 2025);
- tramite detrazione al 26% con una donazione destinata alla propria diocesi o a iniziative umanitarie (si indica nel rigo E8/10 con codice 61 del 730/2025).
Quali spese post matrimonio si possono scaricare?
Come abbiamo detto, quindi, le spese legate al giorno del matrimonio (atta eccezione per l’offerta alla chiesa) non si possono scaricare. Le spese indirette collegate all’essersi sposati, però, possono essere scaricate, ma non si tratta di oneri legati alle nozze stesse.
Una volta sposata la coppia va a vivere insieme e questo può comportare costi che si possono scaricare come, ad esempio:
- l’affitto della casa in cui si va a vivere;
- eventuali lavori di ristrutturazione della casa che si acquista;
- l’acquisto dei mobili per la casa ristrutturata.
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