Oltre 60 società quotate, da Trump Media a SolarBank, stanno convertendo parte delle loro riserve in criptovalute. Una corsa al bitcoin guidata da profitti, politica e visibilità.
Nel mondo della finanza aziendale si sta diffondendo una nuova tendenza: la bitcoin treasury strategy. Secondo un recente rapporto di Standard Chartered, sono 61 le società quotate in borsa che, pur non operando principalmente nel settore crypto, hanno iniziato ad accumulare bitcoin come parte delle loro riserve aziendali. Questa strategia consiste nel convertire una quota delle liquidità o riserve aziendali in criptovalute, puntando in particolare sulla più capitalizzata del mercato: il BTC.
Il modello di riferimento è Strategy, azienda tecnologica che ha iniziato a comprare bitcoin nel 2020, generando un’impennata del valore azionario di oltre il 3000%. Sull’onda di questo successo, numerose imprese hanno deciso di imitarla. Tra le più note, la Trump Media & Technology Group, che ha recentemente raccolto 2,5 miliardi di dollari destinati all’acquisto di bitcoin. Nel complesso, le società “imitatrici” hanno raddoppiato le loro posizioni in bitcoin negli ultimi due mesi, sfiorando quota 100.000 BTC in portafoglio.
Questo fenomeno si distingue per una caratteristica peculiare: le società possono accedere al mercato del debito convertibile, una leva finanziaria che consente loro di acquistare criptovalute a una scala e con una flessibilità non disponibili per gli investitori retail o gli ETF. [...]
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