Lanciare un palloncino in aria può costare fino a 500 euro: ecco dove e perché

Luna Luciano

3 Agosto 2022 - 22:58

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Stop al lancio dei palloncini nel casertano grazie a un’ordinanza, prevista una multa fino a 500 euro. Ecco dove è accaduto e perché.

Lanciare un palloncino in aria può costare fino a 500 euro: ecco dove e perché

D’ora in poi non sarà più consentito lanciare un palloncino in aria sull’intero territorio comunale, pena una multa fino a 500 euro per i trasgressori. È questo ciò che prevede un’ordinanza di una città nel casertano.

Il provvedimento emanato dal Comune ha come obiettivo quello di tutelare l’ambiente: i palloncini lasciati liberi di volare nel cielo sono fonte di inquinamento di boschi e corsi d’acqua, costituendo inoltre un vero pericolo per gli animali, che possono scambiare la plastica morbida del palloncino per cibo.

Alla notizia esulta l’associazione Plastic Free, che vede l’iniziativa come un primo passo per liberarsi anche di quei comportamenti non visti come nocivi dai cittadini e amministrazioni, la speranza è che altre città seguano l’esempio. Ecco dove è vietato il lancio dei palloncini e perché.

Multa fino a 500 euro per il lancio dei palloncini: ecco dove

Vietato il lancio dei palloncini. È questa la lodevole iniziativa del Comune di Falciano del Massico (Caserta) volta a tutelare l’ambiente, emanata dal primo cittadino Erasmo Fava e pubblicata sul sito del Comune il 21 luglio scorso. A Falciano Del Massico i cittadini non potranno più rilasciare in cielo dei palloncini, usanza comune per inaugurazioni e feste. Per chiunque violi il provvedimento è stata prevista una multa dall’importo compreso tra i 25-500 euro.

Non possiamo non elogiare un Comune che ci crede realmente, che vuole fare la differenza e che si è appena candidato per entrare nella rosa dei Comuni Plastic Free 2023”. Sono queste le parole dell’associazione Plastic Free che ha elogiato l’impegno ambientale del Comune.

L’iniziativa della città ha avuto il plauso del partito Verdi. “Apprezziamo molto - ha infatti dichiarato il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli - l’ordinanza emessa dal sindaco di Falciano, una misura che noi chiediamo da tempo”. L’invito del consigliere è che altri Comuni seguano l’esempio, rinunciando a un gesto che può sembrare innocuo, anche se così non è.

Stop al lancio dei palloncini perché inquinano

Un palloncino che vola in alto nel cielo è un’immagine di repertorio che ha sempre avuto con sé un alone di fascinazione. Lanciare un palloncino in aria, infatti, è sempre stato simbolo di speranza, di buon augurio, o di gioia per festeggiare compleanni e matrimoni; eppure, questi oggetti di plastica colorati hanno un impatto negativo sull’ambiente. È per tale motivo che il sindaco di Falciano del Massico, Erasmo Fava ha deciso con un’ordinanza di vietare il lancio dei palloncini sul territorio comunale.

Per quanto infatti si possa pensare che i palloncini siano una causa minore di inquinamento rispetto ai combustibili fossili e gli impianti industriali, anche oggetti simili hanno un impatto grave sull’ambiente e per tale motivo è bene evitare tale pratica. I palloncini, infatti, una volta rilasciati in aria finiscono per scoppiare, a causa della pressione sia del gas interno che dell’atmosfera, ricadendo a chilometri di distanza dal sito del lancio.

I palloncini sono costituiti da materie plastiche ed una volta sgonfiati essi atterrano al suolo andando ad inquinare boschi, fiumi, laghi e mare e diventano nocivi per gli animali e la vegetazione. Impariamo a tutelare l’ambiente e il nostro pianeta, a partire dai piccoli gesti.

Queste le parole del consigliere regionale Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che spiega il perché si debbano vietare simili gesti. Inoltre, secondo uno studio della Università della Tasmania pubblicato da Ocean Conservancy, i palloncini si trovano al 3° posto tra i rifiuti più pericolosi per animali, come tartarughe, foche, uccelli marini, che possono scambiare la plastica morbida del palloncino per cibo, aumentando di 30 volte il rischio di morire rispetto a quello che gli animali corrono se si ingerisce della plastica dura, come quello delle bottiglie.

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