La paga 32.000 euro due anni fa, la oggi sua auto elettrica è inutilizzabile

Gabriele Marrone

12 Ottobre 2025 - 21:21

Un automobilista francese paga 32.000 € per una MG4 elettrica che, dopo due anni, diventa inutilizzabile. Il caso apre il dibattito sull’affidabilità e i limiti dell’auto elettrica in Europa.

La paga 32.000 euro due anni fa, la oggi sua auto elettrica è inutilizzabile

Quando il francese Vincent Pasco ha comprato la sua MG4 elettrica nel novembre del 2023, contava su prestazioni moderne, comfort e silenzio. Insomma, su una berlina elettrica che sembrava incarnare il futuro dell’automobile. Il prezzo, dopo il bonus ecologico previsto dallo Stato, era di circa 32.000 euro, cifra importante ma non fuori scala per il segmento.

Oggi quell’auto è inutilizzabile. Un difetto non marginale ma più volte segnalato, mai definitivamente risolto, l’ha trasformata in un grande oggetto fermo in garage. L’assicurazione ha consigliato di non guidarla. È un dramma privato che solleva interrogativi pubblici sulla affidabilità, i controlli e le promesse che riguardano il mondo delle auto elettriche.

La paga 32.000 euro due anni fa, la oggi la sua auto elettrica è inutilizzabile

Che la MG4 acquistata da Pasco avesse problemi seri è emerso molto presto. Il volante non era dritto, vibrava, il sistema di assistenza alla guida “Line Assist” virava improvvisamente verso sinistra. I fari invece perdevano efficacia quando incrociavano altri veicoli, penalizzando la visibilità. Pasco si è rivolto al concessionario, ha sollecitato interventi, ma i difetti non sono stati corretti in modo soddisfacente. Il prodotto è giudicato essere “troppo pericoloso” per circolare, secondo il parere dell’assicurazione, che ha suggerito di lasciarlo fermo.

È chiaro che questo non rappresenta il destino della maggioranza delle auto elettriche. Sono molti gli automobilisti soddisfatti per l’elettrico: consumi più bassi, costi di gestione ridotti, silenziosità, minor impatto ambientale. Non è però accettabile che un veicolo venduto come nuovo, con garanzie e promesse, possa trasformarsi in un oggetto ingombrante, non più idoneo all’uso quotidiano.

L’uomo è ora nel pieno di una battaglia legale. L’acquisto è stato fatto presso un concessionario autorizzato, la MG4 è un modello importato dalla Cina (costruita dal gruppo SAIC) e consegnato in Francia, con tutte le certificazioni necessarie. La garanzia dovrebbe coprire i difetti che compromettono la sicurezza, ma resta da capire come viene ripartita la responsabilità tra costruttore, rivenditore e intermediari. Il consumatore denuncia una lentezza nel processo e la mancanza di soluzioni definitive. Intanto il tempo passa e il veicolo resta inutilizzato.

Il lato nascosto delle auto elettriche

Questa vicenda mette in luce punti deboli che non sono trascurabili. I componenti elettronici e i software di assistenza alla guida richiedono precisi standard di verifica e una manutenzione che non sempre è pronta a rispondere ai problemi che man mano emergono. Così, la gestione delle garanzie non basta, se non è accompagnata da un servizio post-vendita rapido e trasparente. Senza contare che il valore residuo di questi veicoli, se compromessi da malfunzionamenti strutturali, crolla velocemente, a danno del consumatore in termini economici molto concreti.

È anche vero che casi come quello di Pasco sembrano ancora l’eccezione piuttosto che la regola. L’industria dell’auto elettrica, ormai in fase di maturazione, sta compiendo passi avanti nella qualità, nell’affidabilità delle batterie, negli aggiornamenti software over-the-air e nella formazione dei tecnici manutentori. Le autorità competenti stanno rafforzando i requisiti di sicurezza e i controlli sulle componenti critiche per evitare che dei problemi individuati troppo tardi mettano a rischio la circolazione stradale.

Quel che resta essenziale è che la fiducia non si perda. Il consumatore che acquista un’auto elettrica - come ogni prodotto costoso - ha diritto che le promesse del venditore e del costruttore siano mantenute, che le norme di sicurezza siano rispettate, che le procedure in caso di difetti siano efficaci ed accessibili. Altrimenti l’innovazione rischia di trovarsi ostacolata non tanto dalla tecnologia, quanto dalla percezione che l’elettrico, al pari del termico, nasconda dei rischi.

La storia di Pasco diventa così un monito: le auto elettriche possono essere viste come una vera rivoluzione nel settore automobilistico, ma la transizione deve essere accompagnata da responsabilità reali. Se i costruttori garantissero qualità e assistenza all’altezza delle aspettative, se le garanzie coprissero meglio i guasti che ne compromettono l’uso, allora il veicolo elettrico non sarebbe solo un simbolo di progresso, bensì una solida realtà.

Non resta che sederci e aspettare.

Nota della redazione: la notizia è stata verificata e originariamente riportata dalla testata giornalistica francese Ouest France

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