Olivier Blanchard sostiene che la macroeconomia ha raggiunto una solida convergenza teorica: un quadro comune, flessibile e utile per affrontare i problemi economici reali.
La macroeconomia è talvolta paragonata sfavorevolmente alle previsioni meteorologiche. Tuttavia, queste ultime sono diventate sempre più accurate nel tempo: oggi, una previsione a quattro giorni è affidabile quanto lo era una previsione a un giorno trent’anni fa. La macroeconomia può vantare un miglioramento simile? Olivier Blanchard espone la sua tesi in “Convergence? Thoughts about the Evolution of Mainstream Macroeconomics over the Last 40 Years” (Peterson Institute for International Economics, Working Paper 25-8, maggio 2025). Scrive:
Permettetemi di esporre le mie due principali conclusioni. Primo: partendo da visioni molto diverse, c’è stata una sostanziale convergenza, sia in termini di metodologia che di struttura teorica. Secondo: questa convergenza è avvenuta per lo più nella direzione giusta, permettendo alle ricerche future di costruire su una solida base concettuale. Detto in modo diretto, la macroeconomia può rivendicare di essere una scienza matura. … Come macroeconomisti, dobbiamo smettere di flagellarci e non accettare la flagellazione da parte degli altri.
Come sempre nei dibattiti su cosa costituisca una “scienza”, è fondamentale come vengono definiti i termini. Blanchard definisce una scienza matura come un ambito in cui esiste un quadro teorico consolidato, con standard condivisi di evidenza, tale da permettere l’accumulo e il raffinamento progressivo delle conoscenze. Una scienza matura deve inoltre fornire conoscenze pratiche utili ad affrontare problemi concreti. Oggi, ad esempio, quasi tutte le banche centrali dei paesi ad alto reddito utilizzano un modello neokeynesiano per comprendere e prevedere l’andamento dell’economia. [...]
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