La BCE ha appena lanciato un allarme su questa banca italiana

Laura Naka Antonelli

12 Maggio 2025 - 15:43

Alert BCE su questa banca italiana, pedina tra l’altro di una delle tante partite di risiko lanciate a Piazza Affari. Azioni azzerano i guadagni.

La BCE ha appena lanciato un allarme su questa banca italiana

La BCE ha lanciato un allarme sulla Banca Popolare di Sondrio, istituto di credito protagonista dei vari dossier di risiko lanciati a Piazza Affari, in quanto finito nel mirino della rivale BPER. E’ quanto ha appena annunciato l’agenzia di stampa ANSA, spiegando che la Banca centrale europea ha accusato la governance della Popolare di Sondrio, a suo avviso caratterizzata dagravi” e “significative carenze”, che “incidono tra l’altro sul suo sistema di gestione del rischio di credito.

Di conseguenza, Francoforte ha comunicato alla banca valtellinese di adottare alcune “misure di vigilanza” al fine di migliorare la governance. Dito puntato contro i vertici della Popolare di Sondrio, e non solo per la gestione delle funzioni di risk management, compliance e audit ma anche a causa della “struttura” e del “funzionamento della dirigenza apicale”.

L’istituto sarebbe stato informato delle prescrizioni richieste dalla Vigilanza dell’Eurotower lo scorso 29 aprile, a seguito di una ispezione sul rischio di credito condotta dalla BCE che ha avuto la durata di sei mesi.

Tra le misure richieste, quella di riclassificare come inadempienze probabili 219 milioni di euro di esposizioni in bonis relative a 33 debitori che la banca aveva già accantonato alla fine del 2023 su espressa indicazione della vigilanza, rilevandone l’impatto a conto economico ma mantenendole tra i crediti perfoming.

Occhio al trend delle azioni Banca Popolare di Sondrio, quotata sul Ftse Mib di Piazza Affari: le azioni azzerano i rialzi precedentemente incassati. Per ovvi motivi, azzerano i guadagni anche le azioni di BPER.

BCE VS governance Pop Sondrio, “visione distorta non solo della qualità del portafoglio”

Così ha intimato la BCE alla Popolare di Sondrio, stando a quanto si legge nella lettera il cui contenuto è stato visionato dalle fonti dell’agenzia di stampa ANSA:

La motivazione alla base della gestione del rischio di credito di tali 33 debitori appare insolita se si tiene conto dell’accettazione della riduzione di valore aggiuntiva individuata dagli ispettori, accompagnata tuttavia dal rifiuto di riclassificarli a inadempienza probabile”.

Il diktat è dunque di “integrare totalmente i risultati dell’ispezione “nella segnalazione prudenziale (Finrep e Corep) entro la prossima data di riferimento per la segnalazione”, visto che “ i prestiti hanno registrato riduzioni di valore in quanto necessitano di accantonamenti per perdite di valore” e considerato che, nonostante questa perdita di valore, tali crediti hanno continuato a essere “classificati come in bonis.

La questione, invece, avverte la BCE, è che i numeri presentano “ una visione distorta non solo della qualità del portafoglio, ma anche in termini di copertura dello stage 2, ossia incluse le esposizioni con un livello di riduzione di valore vicino al deterioramento”.

La vigilanza di Francoforte esprime di conseguenza “ preoccupazioni in relazione all’affidabilità dell’incidenza di crediti deteriorati segnalata e della corrispondente qualità degli attivi”.

I diktat della BCE alla Popolare di Sondrio dopo quella ispezione. Il commento di Giorgetti su nozze con BPER

Le richieste impartite dalla BCE all’istituto sono state successive a una ispezione che è stata condotta nel periodo compreso tra il 17 ottobre 2022 al 17 marzo 2023, e che ha avuto ad oggetto il rischio di credito e di controparte con specifico riferimento ai segmenti delle grandi imprese e di quelle medio-piccole, ha riportato ancora l’ANSA.

Della Popolare di Sondrio ha parlato nel fine settimana lo stesso ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, commentando il futuro dell’istituto, finito nel mirino della rivale BPER, con cui è unito dal filo rosso chiamato Unipol.

La compagnia assicurativa bolognese guidata da Carlo Cimbri è infatti la principale azionista di entrambi gli istituti di credito, elemento che più volte, in passato, ha portato Piazza Affari a scommettere sul matrimonio tra le due banche.

BPER ha lanciato poi ufficialmente la sua OPS sulla popolare di Sondrio lo scorso 6 febbraio 2025.

Stando a quanto riportato da Tele Sondrio News, così ha detto Giorgetti nel fine settimana, riferendosi al dossier BPER-Popolare di Sondrio:

La Banca Popolare di Sondrio su questo territorio significa moltissimo e questo non può essere ignorato. Il mio auspicio è che questa operazione, non so se si concluderà e come si concluderà, tenga conto delle specificità del territorio”.

Più volte, di fatto, la Popolare di Sondrio ha rivendicato la necessità di rimanere indipendente, sfilandosi pubblicamente dalle mire di BPER. Tanto che, nel pubblicare i conti relativi al primo trimestre del 2025, che hanno tra l’altro indicato l’utile migliore di sempre, l’istituto modenese guidato dal CEO Gianni Franco Papa, pur rimarcando tutto l’interesse a conquistare la preda valtellinese, ha ricordato che per ballare il tango bisogna essere in due. Così il banchiere: “Per ballare il tango ci vogliono due persone, se l’altro non vuole ballare, non posso farci niente e, quindi, continuiamo per la nostra strada”.

La scorsa settimana, Popolare di Sondrio ha annunciato di avere concluso il primo trimestre del 2025 con le seguenti voci di bilancio:

  • Utile netto consolidato al 31 marzo 2025 pari a € 173,3 milioni rispetto agli € 145,2 milioni del periodo di confronto (+19,3%).
  • Margine di interesse a € 272,1 milioni, in aumento dell’1,9% su base annua. La banca ha messo in evidenza la resilienza del margine commerciale, “se consideriamo che è stato realizzato in un contesto caratterizzato da una significativa contrazione dei tassi di mercato” per effetto dei tagli ai tassi annunciati dalla BCE.
  • Commissioni nette da servizi, pari a € 115,4 milioni, mostrano un significativo incremento (+8,0%) rispetto agli € 106,9 milioni del periodo di confronto, rispecchiando il solido posizionamento commerciale della banca nei servizi alla clientela. A tal proposito, la Popolare di Sondrio ha messo in evidenza le crescite imputabili alle commissioni rivenienti da Bancassurance e Risparmio gestito.

In relazione alla qualità dell’attivo, la Popolare di Sondrio ha annunciato di avere concluso il primo trimestre del 2025 con crediti deteriorati netti in ulteriore flessione, a € 374 milioni, in calo del 6,1% da inizio anno; un NPL ratio netto pari all’1% (vs 1,1% al 31/12/2024).

Annunciata anche una “eccelente efficienza operativa”, con un rapporto cost-income al 37,7%); un CET1 RATIO al 14,3% e un Total Capital Ratio al 16,8%.

In quella occasione, la banca ha annunciato di avere nominato Pierluigi Molla presidente fino alla scadenza del suo mandato.

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