Cos’è lo Ius soli

Isabella Policarpio

17/03/2021

17/03/2021 - 16:10

condividi

Qual è il significato di Ius soli e cosa prevede per l’acquisizione della cittadinanza agli stranieri: definizione, tipologie e differenze con lo Ius sanguinis, il principio in vigore in Italia che Letta vorrebbe cambiare.

Cos’è lo Ius soli

Cos’è lo Ius soli è una domanda a cui molti non saprebbero rispondere correttamente e, vista la rilevanza che l’argomento ha assunto in questi giorni, è bene fare le dovute precisazioni.

Lo Ius soli invocato da Letta è un principio di acquisizione della cittadinanza per mezzo del quale i bambini nati in Italia da genitori stranieri possono diventare italiani a tutti gli effetti senza dover aspettare i 18 anni.

Attualmente, invece, è in vigore il principio opposto: lo Ius sanguinis secondo il quale i genitori trasmettono la propria cittadinanza ai figli.

Di Ius soli ve ne sono diverse tipologie; in questa guida spiegheremo quali.

Definizione di “Ius soli”

Secondo il vocabolario Treccani, lo Ius soli è:

“il principio del diritto per cui la cittadinanza si acquisisce automaticamente per il fatto di essere nati nel territorio di un determinato Stato.”

La definizione del termine si ricava dall’etimologia latina, secondo cui Ius soli significa “diritto del suolo”, e quindi l’acquisizione della cittadinanza di un Paese come conseguenza di essere nati sul suo territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori.

Cos’è lo Ius soli e come cambia la cittadinanza

Dalla definizione di Ius soli si intuisce che per ottenere la cittadinanza non basta nascere sul suolo italiano, ma occorre che i genitori siano cittadini italiani.

Lo Ius soli, quindi, è un criterio di attribuzione della cittadinanza che si basa unicamente sul luogo in cui una persona viene al mondo ed è in vigore in diversi Paesi, ad esempio negli Stati Uniti d’America.

Invece, secondo la legge attualmente in vigore in Italia, i figli di genitori stranieri, anche se nati e cresciuti in Italia, non acquisiscono la cittadinanza automaticamente ma al compimento del 18° anno di età, sempre che ne facciano richiesta. Tale beneficio viene perso se il ragazzo/a non ne faccia richiesta entro un anno dalla maggiore età; spirato questo termine, la cittadinanza si può ottenere soltanto nelle forme ordinarie (quindi dimostrando il possesso di un certo reddito, la qualità di incensurato e circostanze di merito).

Ciò è stabilito nella legge n. 91 del 1992 ed è stato messo in discussione più volte, soprattutto da Enrico Letta, il nuovo segretario del PD.

Tipologie di Ius soli: Ius temperato e Ius culturae

Lo Ius soli “puro” prevede che l’acquisizione della cittadinanza sia automatica per effetto della nascita in un determinato luogo, ma non è l’unico principio possibile. Ne esistono altre versioni più “moderate”:

  • lo Ius soli temperato: secondo cui possono acquisire la cittadinanza italiana alla nascita i figli di genitori stranieri quando almeno uno dei due abbia un regolare permesso di soggiorno e risieda in Italia da almeno 5 anni;
  • lo Ius culturae: questo principio dà rilievo al possesso della cultura italiana e prevede l’acquisizione della cittadinanza ai figli di stranieri al compimento del 12° anno di età, a patto che abbiano seguito con successo un percorso formativo di almeno 5 anni.

Differenza tra Ius soli e Ius sanguinis

Ius soli e Ius sanguinis sono principi di acquisizione della cittadinanza contrapposti tra loro. La differenza è netta: lo Ius sanguinis (che letteralmente vuol dire “diritto di sangue”) prevede che i genitori trasmettono la propria cittadinanza ai figli, a prescindere dal luogo in cui questi siano nati.

Questo è il principio applicato dall’Italia e difeso dai partiti di destra.

Secondo le regole dello Ius sanguinis, un bambino nato e cresciuto in Italia, che parla italiano e frequenta le scuole del nostro Paese può ottenere la cittadinanza soltanto al compimento della maggiore età.

Oltre all’Italia, tra gli Stati che applicano lo Ius sanguinis ci sono Austria, Brasile, Regno Unito, Irlanda e Cina. Mentre prevedono lo Ius soli, ad esempio, Francia, Stati Uniti e Canada.

Quando si applica lo Ius soli in Italia

Nonostante lo Ius sanguinis sia la regola generale di acquisizione della cittadinanza, vi sono delle ipotesi in cui la legge italiana ammette lo Ius soli. Si tratta di ipotesi eccezionali che mirano a scongiurare la crescita della popolazione apolide (persone prive di cittadinanza):

  • per nascita sul territorio italiano da genitori ignoti;
  • per nascita sul territorio italiano da genitori apolidi;
  • per nascita sul territorio italiano da genitori stranieri che non possono trasmettere al figlio la propria cittadinanza, secondo la legge del Paese di provenienza.

Iscriviti a Money.it