Conti pubblici Italia: per tecnici procedura è giustificata. Juncker: rischi per anni

Luca Fiore

11/06/2019

11/06/2019 - 18:00

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I tecnici della Commissione Ue hanno approvato il rapporto sul debito italiano. Dal governo arrivano dichiarazioni conciliatorie.

Conti pubblici Italia: per tecnici procedura è giustificata. Juncker: rischi per anni

Via libera del Comitato economico e finanziario al rapporto della Commissione Ue sul debito italiano. È quanto riportano le agenzie, secondo cui i tecnici della Commissione ritengono “giustificata” l’apertura di una procedura d’infrazione per deficit eccessivo nei confronti del nostro Paese.

Secondo le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni, le posizioni più conciliatorie nei confronti del nostro Paese sarebbero quelle di Francia e Spagna ma il fronte che spinge per l’avvio della procedura è compatto e numeroso.

Juncker: Italia sbaglia, rischia procedura per anni

L’Italia va nella direzione sbagliata, ha detto il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, rischia di essere nella procedura nei prossimi anni.

“L’Italia corre il rischio di rimanere intrappolata in una procedura per deficit eccessivo per molti anni”. Per Juncker si tratta di testare la volontà dell’esecutivo di rispettare i vincoli Ue. “Vorrei evitarla – ha detto Juncker parlando della procedura- ma questo dipenderà dagli impegni che il governo italiano prenderà”.

Conte: procedura sarebbe danno per Paese

La maggioranza di governo è coesa nella volontà di voler evitare la procedura di infrazione che, come ha detto il premier Conte, “sarebbe un danno per gli italiani, per il Paese, ci esporrebbe a una fibrillazione dei mercati incontenibile".

«L’impegno del Governo è quello di concordare con i partner europei un percorso credibile di riduzione del debito, nel segno della sostenibilità sociale e senza attuare manovre recessive, che sarebbero in contraddizione con l’agenda di rilancio della crescita adottata sin dallo scorso anno».

Toni conciliatori anche quelli del Ministro dell’Economia Tria, secondo cui “è nel nostro interesse arrivare a un compromesso e normalizzare definitivamente le condizioni del nostro mercato dei titoli di Stato la cui solidità è fondamentale non solo per i risparmiatori e istituti finanziarie del paese ma anche e soprattutto per una vera ripresa dell’economia”.

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