Isee 2023, cosa fare dopo il rilascio e quando va comunicato

Simone Micocci

16 Gennaio 2023 - 12:39

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Cosa devi fare dopo aver ottenuto l’attestazione Isee 2023? Serve comunicarla all’Inps in qualche modo? Ecco tutto quello che serve sapere a riguardo.

Isee 2023, cosa fare dopo il rilascio e quando va comunicato

Hai appena ottenuto l’attestazione Isee 2023 e ti stai chiedendo cosa devi fare adesso. D’altronde, sono diverse le misure, almeno in parte, legate all’Isee: dal Reddito di cittadinanza all’assegno unico, fino al bonus sociale. È lecito dunque chiedersi cosa bisogna fare dopo il rilascio dell’Isee, ad esempio se è necessario darne in qualche modo comunicazione all’Inps così che possa ricalcolare gli importi delle prestazioni percepite.

Molto dipende dal tipo di bonus o agevolazione, nonché se si tratta di prima richiesta oppure qualora se ne risulti già percettore. Vediamo, dunque, quali sono i passi da seguire una volta ottenuto il nuovo Isee a seconda della misura d’interesse.

Reddito di cittadinanza, cosa fare dopo aver ottenuto l’Isee

Nella maggior parte dei casi l’Inps acquisisce automaticamente la nuova attestazione, senza quindi che l’interessato ne debba dare comunicazione.

Lo stesso vale per il Reddito di cittadinanza, per il quale è necessario aggiornare l’Isee entro il 31 gennaio prossimo, pena la sospensione dei pagamenti; non servirà quindi darne comunicazione all’Inps in quanto sarà l’Istituto ad acquisire automaticamente la nuova attestazione così da effettuare le dovute verifiche.

Ricordiamo, infatti, che dopo il rinnovo dell’Isee scatta un meccanismo in cui l’Inps valuta se il nucleo familiare è ancora in possesso dei requisiti per beneficiare del Rdc, e in tal caso ne effettua un ricalcolo sulla base dei nuovi parametri reddituali.

Attenzione però, non sempre rinnovare l’Isee è sufficiente: infatti, qualora tra la precedente e la nuova attestazione ne risulti una variazione del nucleo familiare sarà necessario anche presentare una nuova domanda (eccetto quando la differenza sia motivata da nascita o morte di un componente).

Assegno unico, cosa fare dopo aver ottenuto l’Isee

Lo stesso discorso vale per l’assegno unico universale, misura che seppure spetti a tutte le famiglie è legata all’Isee, in quanto l’importo accreditato dipende dal valore dell’attestazione.

Per l’assegno unico il rinnovo dell’Isee va fatto entro il 28 febbraio di ogni anno: una volta rilasciato, però, non ne va data comunicazione all’Inps, né tantomeno devono presentare nuovamente domanda coloro che già ne risultano beneficiari.

È però necessaria la comunicazione all’Inps nel caso in cui dopo la prima domanda dovessero esserci state delle variazioni tali da inficiare sull’importo dell’assegno, come ad esempio la nascita di un figlio. Infatti, anche se tali variazioni dovessero risultare dall’Isee aggiornato, l’Inps non le prenderà comunque in considerazione senza che l’interessato ne abbia dato separata comunicazione secondo le modalità indicate dall’Istituto.

Bonus sociale, cosa fare dopo aver ottenuto l’Isee

Anche il bonus sociale, ossia lo sconto sulle bollette di luce e gas, dipende dall’Isee: a tal proposito, a poterne beneficiare nel 2023 sono coloro che hanno un Isee fino a 15.000 euro, oltre a dover soddisfare un’altra serie di requisiti.

Anche in questo caso l’Isee viene acquisito automaticamente dall’Inps. Inoltre, è bene sottolineare che non va fatto nulla per richiedere il bonus sociale, in quanto la procedura è automatica. Quindi, una volta presentata la Dsu, e qualora si risulti in possesso dei requisiti, lo sconto in bolletta verrà applicato d’ufficio.

Se l’Isee è basso puoi fare domanda per bonus e agevolazioni

Se l’Isee dovesse essere basso allora è possibile fare domanda di una serie di bonus e agevolazioni qualora non se ne usufruisca ancora. Come visto sopra non è necessario presentare domanda per il bonus sociale; diverso il caso del Reddito di cittadinanza qualora non se ne risulti già percettori, per il quale - con Isee inferiore a 9.360 euro più un’altra serie di requisiti - è ancora possibile farne richiesta.

Ricordiamo però che, eccetto il caso dei nuclei familiari con minori, over 60 o disabili, nel 2023 il beneficio può essere percepito per un massimo di 7 mesi. Dal 2024, invece, non se ne potrà più beneficiare in quanto verrà sostituito da un’altra misura.

Serve la domanda anche per l’assegno unico (eccetto il caso in cui non se ne sia già beneficiari), come pure per il bonus nido (per cui si attende ancora il via libera da parte dell’Inps) o anche per l’assegno maternità erogato dai Comuni.

E con l’Isee basso si può usufruire anche di agevolazioni in ambito scolastico e universitario: ad esempio, il decreto ministeriale n. 390 del 19 aprile 2019 sancisce l’esonero totale dal pagamento delle tasse scolastiche per gli studenti con Isee inferiore a 20.000 euro che si iscrivono al quarto e quinto anno della scuola superiore. In tal caso, ovviamente, servirà comunicare (basta un’autocertificazione) il valore dell’Isee alla scuola.

Lo stesso vale per chi vuole risparmiare sulle tasse universitarie: in tal caso c’è il cosiddetto Isee università da comunicare all’ateneo (ma va detto che ci sono Università che lo acquisiscono automaticamente).

Cosa fare se l’Isee è troppo alto

C’è poi da valutare la possibilità di abbassare l’Isee qualora l’attestazione 2023, ma riferita al periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021, risulti troppo alta per accedere a bonus e agevolazioni.

In tal caso, una volta ottenuto l’Isee, si può prendere in considerazione la possibilità di richiedere un Isee corrente, per il quale si guarderà alla situazione economica, tanto reddituale quanto patrimoniale, riferita agli ultimi 12 mesi.

Si tratta quindi di un’ottima soluzione per abbassare l’Isee, a cui ricorrere qualora tra il 2021 e il 2022 ci sia stato un peggioramento della propria situazione lavorativa e, di conseguenza, reddituale.

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