L’attacco di Israele contro l’Iran è stato motivato dal rischio che Teheran presto di possa dotare di armi nucleari: cosa c’è di vero quanto siamo vicini allo scoppio di una guerra regionale.
L’Iran ha armi nucleari? Una domanda questa che serpeggia tra le cancellerie di tutto il mondo dopo l’attacco senza precedenti di Israele che ha bombardato pesantemente il territorio iraniano.
Il motivo per cui Israele ha attaccato l’Iran di conseguenza è stato preventivo, una sorta di mossa per fermare il programma di arricchimento dell’uranio da parte di Teheran, con la mossa che è stata plaudita da parte degli Stati Uniti.
Subito tornano alla mente le armi di distruzione di massa in mano all’Iraq che furono il motivo - poi rivelatosi una colossale bufala - della guerra scatenata dagli Usa che portò alla caduta e alla morte di Saddam Hussein.
Questa volta però il programma nucleare dell’Iran è reale, figlio della decisione di Trump di rompere l’accordo siglato da Obama durante il suo primo mandato.
Nei mesi scorsi il portavoce della Commissione per la Sicurezza nazionale del Parlamento iraniano, Abolfazl Amouei, ha dichiarato che l’Iran è pronto a “usare armi mai impiegate finora”.
Secondo diverse fonti l’Iran sarebbe riuscito a produrre una sorta di uranio altamente arricchito, tanto quanto basterebbe per produrre tre bombe atomiche anche in pochi giorni.
Da qui la fretta di Israele di colpire i siti nucleari iraniani, ma al momento non sappiamo se l’Iran sia ora in possesso di armi atomiche.
L’Iran e il programma nucleare
Al centro degli attacchi israeliani contro l’Iran c’è il controverso programma nucleare di Teheran.
Negli ultimi mesi l’Iran ha spiegato di voler padroneggiare la tecnologia nucleare per scopi pacifici e ha negato le accuse delle potenze occidentali secondo cui starebbe cercando di sviluppare armi nucleari.
L’organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), accusa da tempo l’Iran di violare i suoi obblighi di non proliferazione.
Giovedì, per la prima volta in quasi 20 anni, l’AIEA ha approvato una risoluzione che dichiara l’Iran in violazione di tali obblighi, da qui la decisione di Israele di sferrare l’attacco.
Dopo l’attacco di Israele sempre l’AIEA ha affermato che sono stati colpiti diversi siti nucleare iraniani compreso quello più grande sito nucleare del Paese - Natanz -, ma non è stato osservato alcun aumento dei livelli di radiazioni.
L’Iran ha armi nucleari?
Le agenzie di intelligence statunitensi e l’AIEA ritengono che l’Iran avesse un programma segreto e coordinato per lo sviluppo di armi nucleari stoppato nel 2003.
In base all’accordo nucleare del 2015, all’Iran era consentito arricchire l’uranio solo fino al 3,67% di purezza, poteva mantenere una scorta di uranio di 300 kg e poteva utilizzare solo centrifughe IR-1 molto basilari, ovvero macchine che fanno girare gas di uranio ad alta velocità per scopi di arricchimento.
Un anno dopo che Donald Trump ha ritirato gli Stati Uniti dall’accordo, l’Iran ha gradualmente abbandonato tutti i limiti imposti al programma e ha iniziato ad arricchire l’uranio fino al 60% di purezza, un passo breve e tecnico per raggiungere i livelli del 90% necessari per le armi.
Trump ora vuole un nuovo accordo con l’Iran, ma Teheran ha affermato che il suo diritto ad arricchire l’uranio non è negoziabile.
Un rapporto dell’AIEA di maggio, visionato dalla Reuters, ha scoperto che l’Iran ha condotto attività nucleari segrete con materiale non dichiarato all’organismo di controllo nucleare in tre località da tempo sotto inchiesta.
Un rapporto separato dell’AIEA, inviato agli Stati membri a fine maggio, affermava che le scorte di uranio arricchito al 60% dell’Iran erano arrivate a 408 kg. Questo quantitativo, se ulteriormente arricchito, è sufficiente per nove armi nucleari secondo un parametro di riferimento dell’AIEA.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
