Inchiesta Anas, cosa è successo e perché rischia di scuotere la politica

Alessandro Nuzzo

31 Dicembre 2023 - 13:32

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Agli arresti domiciliari sono finiti Tommaso Verdini, figlio dell’esponente politico Denis e altre 4 persone. I reati contestati sono corruzione, turbativa d’asta e traffico di influenze illecite.

Inchiesta Anas, cosa è successo e perché rischia di scuotere la politica

Rischia di allargarsi anche al mondo della politica l’inchiesta Anas coordinata dalla Procura di Roma che ha portato al fermo di Tommaso Verdini e altre 4 persone con l’accusa di corruzione, turbativa d’asta e traffico di influenze illecite. Nel mirino alcuni illeciti collegati al mondo degli appalti Anas.

Dal mondo delle opposizioni diversi esponenti politici hanno invitato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ad intervenire con un’informativa in Parlamento. Il leader della Lega è collegato all’inchiesta per una serie di motivi. Il primo come ministro dei Trasporti, visto che la vicenda riguarda Anas, società che si occupa appunto di infrastrutture stradali e gestisce la rete di strade statali e autostrade di interesse nazionale controllata dal ministero. Poi perché nell’inchiesta appare il nome di Federico Freni, attuale sottosegretario al ministero dell’Economia in quota Lega, anche se non è indagato. Infine per la sua vicinanza con la famiglia Verdini, considerato che è il compagno di Francesca Verdini, figlia di Denis e sorella di Tommaso.

Inchiesta Anas: cos’è successo

Alcuni giorni fa la Procura di Roma ha messo agli arresti domiciliari Tommaso Verdini, figlio dell’ex esponente politico Denis anche lui indagato e altre 4 persone per l’inchiesta su presunti illeciti negli appalti Anas.

A finire nel mirino c’è la società Inver di proprietà di Tommaso Verdini e Fabio Pileri che si occupa di lobbing e offre consulenza ad aziende impegnate in lavori pubblici.

L’ipotesi degli inquirenti è che Tommaso avrebbe stretto accordi con imprenditori interessati ai bandi Anas garantendo loro informazioni e documenti riservati, in modo da favorirli nell’aggiudicazione della commessa.

Ci sarebbe stato uno scambio di denaro tra gli imprenditori e alcuni dirigenti Anas indagati. In cambio di informazioni e documenti riservati, i dirigenti ottenevano la promessa di raccomandazioni in sedi politiche e istituzionali.

La Inver avrebbe fatto da mediatore nella vicenda mettendo in contatto i due mondi. Questo giro di raccomandazioni poteva avvenire grazie all’enorme peso politico di Denis Verdini. Con la sua influenza in ambienti politici era in grado di segnalare al nuovo management di Anas e al sottosegretario al Mef, il leghista Federico Freni, l’elenco di soggetti affidabili su cui contare. Insomma un sistema corruttivo che gli inquirenti definiscono forte e stabile. Provvedendo ad inserire in ruoli apicali presso Anas dirigenti amici, si riusciva ad ottenere influenza e documenti riservati da consegnare poi agli imprenditori che si affidavano alla Inver di Verdini.

Tutto questo era possibile ottenerlo grazie al grande peso politico di Denis Verdini che risulta indagato e al riferimento politico principale a cui fanno riferimento che è il sottosegretario Freni che però risulta estraneo alla vicenda e non indagato.

Evidente che il peso politico di Verdini e la vicinanza con il leader della Lega e ministro dei Trasporti Salvini, faceva comodo a tutti. Ai dirigenti per le raccomandazioni e agli imprenditori per ottenere gli appalti.

Proprio per la vicinanza di Salvini alla famiglia Verdini e sopratutto perché ministro dei Trasporti, tanti all’opposizione hanno chiesto al ministro di riferire in Parlamento. Al momento però Salvini pare non intenzionato ad accontentarli.

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