In Italia il primo impianto di accumulo con batterie alla CO2

Redazione Green

09/06/2022

09/06/2022 - 15:14

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Si trova in Sardegna ed è stato realizzato da Energy Dome, società italiana specializzata nello sviluppo di soluzioni per l’accumulo di energia a lunga durata e su scala industriale

In Italia il primo impianto di accumulo con batterie alla CO2

La società italiana Energy Dome, specializzata nello sviluppo di soluzioni per l’accumulo di energia a lunga durata e su scala industriale, ha ufficialmente lanciato il suo primo impianto dotato di batterie alla CO2 in Sardegna. La fase iniziale delle operazioni è cominciata a soli due anni di distanza dalla presentazione del primo concept e ha già confermato le prestazioni annunciate.

Come promesso da Energy Dome, il nuovo sistema offre una grande capacità di accumulo energetico con un costo pari a circa la metà di quello necessario per gli impianti basati sulle batterie agli ioni di litio. Scendendo nello specifico, questo primo impianto basato sulla nuova tecnologia offre 2,5 MW di potenza e 4 MWh di capacità.

Come funzionano le batterie alla CO2?

Le batterie alla CO2 possono essere considerate un’evoluzione dei sistemi Liquid Air Energy Storage (Laes), che immagazzinano l’energia raffreddando l’aria fino allo stato liquido. All’occorrenza, quest’ultima può essere riportata allo stato gassoso per far girare una turbina e produrre dell’elettricità. Gli impianti di accumulo con batterie alla CO2 hanno un funzionamento simile, ma ci sono alcune differenze importanti. Per esempio, questi sistemi non si basano sull’aria, bensì sull’anidride carbonica e rendono possibile l’immagazzinamento ad alta densità senza il bisogno di impiegare temperature criogeniche.

Energy Dome ha spiegato che queste batterie possono essere installate in qualsiasi parte del mondo con rapidità. La loro realizzazione prevede l’uso di materiali reperibili facilmente e ha un costo pari a meno delle metà di quello di strutture di dimensioni comparabili basate sulle batterie agli ioni di litio.
Per l’azienda il prossimo passo sarà la messa a punto del primo impianto di grandi dimensioni, con una potenza di 20 MW e una capacità di 200 MWh. È anche prevista l’implementazione del primo progetto su scala commerciale entro il 2023.

Il futuro di Energy Dome

Energy Dome si è anche assicurata una serie di importanti accordi commerciali, tra cui quello con A2A e quello di licenza non esclusiva siglato con Ansaldo Energia durante la prima metà dell’anno. Quest’ultimo è finalizzato alla realizzazione di progetti di accumulo di energia a lunga durata in Italia, Germania, Medio Oriente e Africa.
Presto, inoltre, prenderà il via un round di raccolta fondi per potenziali investitori interessati alla nuova tecnologia.

Commentando gli ultimi sviluppi, Claudio Spadacini, fondatore e Ceo di Energy Dome, si è detto orgoglioso dei risultati conseguiti e del team che ha reso possibile ottenerli. «Ora possiamo dare una risposta a una delle questioni più critiche dei nostri tempi: il cambiamento climatico», ha aggiunto. Spadacini ha sottolineato che la batteria alla CO2, ora disponibile in commercio, è stata pensata per «rendere conveniente l’energia rinnovabile distribuibile su scala globale».

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