Imu 2023, come si paga dall’estero? Guida

Nadia Pascale

15 Novembre 2023 - 11:34

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Gli italiani residenti all’estero che hanno in Italia immobili per i quali è dovuta l’Imu si chiedono come pagare l’Imu dall’estero. Ecco come trovare le informazioni per il calcolo e il versamento.

Imu 2023, come si paga dall’estero? Guida

L’Imu, Imposta municipale unica deve essere versata su immobili diversi dalla prima casa, solo in limitati casi è prevista l’applicazione dell’imposta anche sull’abitazione principale, si tratta in particolare delle case di lusso con categoria catastale A1, A8 e A9.
Sono inoltre esclusi i versamenti di importo basso, inferiore a 12 euro. In tutti gli altri casi l’Imu deve essere versata indipendentemente dal fatto che il soggetto passivo del tributo sia residente in Italia o all’estero.

Ricordiamo che l’Imu è un’imposta per la quale è prevista l’auto-liquidazione, il soggetto passivo quindi deve provvedere a determinare il quantum dell’imposta, naturalmente applicando le regole previste per il tributo.

Anche per i residenti all’estero sono uguali i termini di scadenza: la prima rata dell’imposta, acconto, deve essere versata entro il 16 giugno, applicando le aliquote che il Comune ha stabilito per l’anno precedente, mentre la seconda rata entro il 16 dicembre con le eventuali nuove aliquote fissate. Ma come fare nel caso in cui l’immobile sia di proprietà di soggetti che si trovano fuori dall’Italia?

Ecco le indicazioni operative per pagare l’Imu dall’estero.

Imu 2023, chi deve versarla?

L’Imu è un’imposta applicata sugli immobili, il contribuente è chiamato a versarla (tranne poche eccezioni) solo per le seconde o ulteriori case e su immobili diversi dall’abitazione principale, come terreni agricoli e aree fabbricabili.

Devono versare l’Imu anche i titolari di diritti reali di godimento su immobili (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie), concessionari di aree demaniali, il coniuge separato a cui sia assegnata l’abitazione (trattasi in questo caso di abitazione principale e di conseguenza solo in caso di immobile di lusso), il locatario di immobili in leasing.

Come si paga l’Imu 2023 dall’estero?

Chi si trova all’estero può pagare le imposte in Italia utilizzando il modello F24. L’Agenzia delle entrate mette a disposizione dei contribuenti dei codici tributo specifici e un codice Iban da utilizzare per il versamento.

L’Imu però è un’imposta di competenza dei Comuni, di conseguenza non possono essere utilizzati i codici Iban forniti dall’Agenzia delle entrate.
In alternativa al modello F24 può essere utilizzato il bonifico, ma si deve prestare attenzione a fornire tutte le notizie utili a identificare causale e tributo da versare. Deve essere indicato:

  • codice catastale del Comune;
  • numero degli immobili;
  • anno di riferimento dell’Imu;
  • se trattasi di acconto, saldo o ravvedimento.

Chi deve effettuare il versamento dell’Imu dall’estero su immobili detenuti in Italia deve contattare il Comune in cui l’immobile è ubicato al fine di ottenere tutte le indicazioni necessarie sia per il calcolo, visto che i comuni possono scegliere anche aliquote diverse, sia per quanto riguarda il codice Iban, intestato al Comune, sul quale effettuare il versamento.

La normativa prevede due aliquote:

  • ordinaria pari allo 0,86%, ma il Comune può aumentarla fino all’1,06% o diminuirla in determinate condizioni;
  • ridotta (per l’abitazione principale di lusso e per le pertinenze), pari allo 0,5% (aumentabile dello 0,1%).

Le informazioni su aliquote da applicare e codice Iban per il versamento possono essere reperite autonomamente attraverso il sito del Comune, ma a volte può essere difficile trovare l’atto di proprio interesse.

Si ricorda che le informazioni si possono trovare anche sul sito del Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze): i Comuni ogni anno entro il 14 ottobre devono trasmettere le delibere inerenti le aliquote da applicare per il calcolo dell’Imu.
Le delibere sono poi pubblicate sul sito entro il 28 ottobre. Nel caso in cui non vi dovessero essere pubblicazioni relative al Comune di interesse, lo stesso non ha modificato le scelte dell’anno precedente.

Ricordiamo che i Comuni possono anche scegliere di non applicare l’Imu.

Imu pensionati residenti all’estero

Una particolare agevolazione Imu è prevista per i pensionati residenti all’estero in regime di convenzione internazionale che risultino essere proprietari o titolari di diritti di godimento su immobili in Italia.

Il comma 48 dell’articolo 1 della Legge 178 del 2020 prevede che a partire dall’anno 2021, per una sola unità immobiliare, non locata o data in comodato d’uso, posseduta in Italia a titolo di proprietà o usufrutto sia applicata la riduzione dell’Imu al 50%. Lo stesso comma prevede che per tali soggetti la tassa sui rifiuti è dovuta in misura pari a 2/3.

Esenzione Imu immobili inagibili

In molti casi chi vive all’estero ha in Italia delle proprietà di fatto non utilizzabili, ad esempio vecchi casolari, magari ereditati, che nel tempo sono diventati fatiscenti. In questi casi si può ottenere la riduzione del 50% Imu.

Per poter ottenere questa agevolazione devono però essere presenti determinate caratteristiche.
Un immobile è considerato inagibile quando per le sue caratteristiche non può essere ripristinato con interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria, ad esempio nel caso in cui si tratti di edifici pericolanti.

L’inagibilità o inabitabilità dell’edificio può essere certificata dallo stesso Comune in cui è ubicato l’immobile con un accertamento dell’ufficio tecnico. In alternativa può essere il proprietario a chiedere tale perizia, ma una volta certificata la stessa, fino a quando permangono le condizioni di inagibilità, non è necessario annualmente produrre una dichiarazione.

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