iPhone 5, Natale a rischio: la domanda supera l’offerta, Foxconn rallenta

Daniele Sforza

08/11/2012

iPhone 5, Natale a rischio: la domanda supera l’offerta, Foxconn rallenta

Si prospetta un Natale senza iPhone 5. Il rischio è stato paventato dal presidente di Foxconn, Terry Gou, che ha confessato le forti difficoltà dell’azienda nel sostenere i ritmi così elevati di una produzione al di là di ogni limite.

Un Natale senza iPhone 5?

"Si tratta del dispositivo più complicato mai prodotto", ha affermato Gou, che ha rivelato che la domanda supera l’offerta, in quanto l’azienda taiwanese non riesce, seppur con enormi sforzi, a sostenere i ritmi della produzione industriale. I ritardi sarebbero perciò legati alla complessità del processo di produzione, tanto da far pensare che si potrebbe richiedere l’aiuto di altre aziende per accelerare la produzione.

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E’ un po’ una sorpresa, questa, un fulmine a ciel sereno, visto che l’iPhone 5 era uno dei prodotti di punta per ciò che concerne le strenne natalizie. E la sorpresa deriva anche dal fatto che i 5 milioni di iPhone venduti, come annunciato lo scorso 24 settembre da Apple, rappresentano in realtà una cifra molto distante da quella prevista dagli analisti.
Eppure Apple sta soffrendo la forte domanda, e già l’operatore statunitense AT&T aveva lanciato accuse all’azienda di Cupertino su questo fronte.

La possibilità di non avere le scorte sufficienti di iPhone 5 per Natale sembra essere molto più di un’ipotesi: non a caso nella giornata di ieri il titolo Apple ha perso il 4,2%. Le vendite dell’iPhone 5 sotto Natale, dopotutto, avrebbero senz’altro contribuito a infoltire i risultati trimestrali dell’azienda. Fattore molto importante, quest’ultimo, anche alla luce della lieve frenata registrata dalle vendite del dispositivo, motivata prevalentemente dalla scarsità delle forniture. A rallentare l’intera catena di produzione, ci pensa soprattutto il restringente controllo qualità, specialmente per ciò che concerne le componenti di punta del nuovo iPhone 5, ovvero il pannello touch con tecnologia "in-cell" e il case esterno in alluminio.

Cosa succederà a questo punto? Ricorderemo tutte le proteste (e i suicidi) degli operai della Foxconn, che lamentavano ritmi di lavoro estenuanti. E se questi ritmi aumentassero, provocando altri scioperi? Di certo Apple non potrà compensare un vuoto natalizio così facilmente: nonostante la quantità di prodotti immessi sul mercato nell’ultima parte dell’anno, l’iPhone 5 viene sempre considerato il prodotto di punta.

Già a suo tempo Gou aveva affermato: "Abbiamo aiutato Apple a fare un sacco di soldi. Se i nostri clienti guadagnano, anche noi guadagniamo. Temo più i clienti che non guadagnano".

Saranno contenti gli operai della Foxconn, sui quali piomba pesantemente l’ombra di ulteriori turni massacranti, a discapito dei loro diritti civili.

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