I piloti d’aereo scappano da questa compagnia russa

Luna Luciano

15 Maggio 2025 - 19:46

Stipendi bassi e l’ obbligo di usare il pilota automatico: ecco perché i piloti esperti stanno lasciando in massa la compagnia aerea russa Rossiya.

I piloti d’aereo scappano da questa compagnia russa

Stipendi bassi e l’obbligo di usare il pilota automatico. È questa la ragione che ha spinto numerosi piloti a lasciare la propria compagnia aerea.

La compagnia russa Rossiya, sussidiaria del colosso Aeroflot, si trova oggi in una situazione critica. In un contesto già complesso per l’aviazione russa, fortemente penalizzata dalle sanzioni internazionali e da una generale crisi di settore, Rossiya si trova ad affrontare l’“esodo” dei suoi piloti più esperti, pronta a volare e migrare verso altre compagnie.

Le dimissioni, sempre più frequenti, non sono frutto del caso ma il risultato diretto di una gestione aziendale giudicata insostenibile da molti dipendenti. La notizia è emersa dal canale Telegram russo “Aviatorshina”, spesso utilizzato dagli stessi piloti per denunciare condizioni di lavoro difficili e decisioni manageriali discutibili.

Le ragioni che spingono questi professionisti a lasciare la compagnia sono molteplici e ben definite. In un momento in cui la sicurezza e l’esperienza dovrebbero essere al centro dell’attenzione, Rossiya sembra aver imboccato una strada opposta, spingendo i suoi capitani verso altre destinazioni, e lasciando alle spalle una crescente preoccupazione per il futuro della compagnia. Ecco cosa sta accadendo e come sta reagendo la compagnia: di seguito tutto quello che serve sapere a riguardo.

Rossiya, perché i piloti hanno deciso di abbandonare la compagnia aerea russa?

Dietro l’ondata di dimissioni che ha colpito Rossiya si nasconde un mix esplosivo di scelte gestionali, condizioni economiche inadeguate e una strategia operativa che molti piloti definiscono “assurda”. Il primo nodo è economico: in un settore che richiede alta specializzazione e un’enorme responsabilità, i salari offerti da Rossiya sono giudicati troppo bassi, in particolare per i comandanti con lunga esperienza.

A peggiorare il quadro c’è la pressione costante da parte del management. Secondo molte testimonianze, i piloti sono soggetti a continue verifiche, richiami e imposizioni che rendono l’ambiente di lavoro oppressivo e poco motivante. I margini di autonomia decisionale si sono ridotti drasticamente, e la voce dei professionisti del volo sembra contare sempre meno nelle scelte strategiche.

Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’imposizione dell’uso obbligatorio del pilota automatico negli atterraggi. Dal 2024, Rossiya richiede che almeno il 50% degli atterraggi venga effettuato in modalità automatica, pena possibili sanzioni disciplinari. Una direttiva che molti piloti considerano una forzatura priva di buon senso: l’atterraggio è una delle fasi più delicate del volo, in cui l’esperienza umana può fare la differenza in caso di imprevisti.

Il clima di sfiducia tra i piloti e l’azienda è ormai palpabile. Chi se ne va parla di una compagnia che non ascolta più i suoi professionisti, preferendo logiche statistiche e burocratiche alla sicurezza e all’esperienza. E così, uno dopo l’altro, i piloti esperti stanno voltando le spalle a Rossiya, lasciando un vuoto difficile da colmare.

Piloti abbandonano Rossiya e la compagnia li sostituisce con piloti poco esperti

Se la risposta a una fuga di talenti dovrebbe essere l’ascolto e la correzione degli errori, Rossiya sembra aver scelto una strada opposta. Invece di fermarsi a riflettere sulle cause dell’esodo, la compagnia ha deciso di procedere con sostituzioni rapide, affidandosi a piloti giovani e poco esperti.

Molti dei nuovi assunti provengono direttamente dagli istituti di formazione, con pochissime ore di volo effettivo. Alcuni dei comandanti dimissionari hanno definito ironicamente Rossiya come un “istituto scolastico con voli passeggeri”, a sottolineare l’improvvisa giovinezza e inesperienza dell’equipaggio di volo. In un settore dove l’esperienza è fondamentale per affrontare situazioni critiche, questa strategia solleva più di un dubbio sulla sicurezza.

Anziché investire nella fidelizzazione del personale esperto, la compagnia ha deciso di vietare il volo manuale ai nuovi piloti, imponendo l’uso esclusivo del pilota automatico. L’idea, secondo la dirigenza, è garantire standard operativi uniformi e ridurre gli errori statistici. Ma molti professionisti sostengono che questa standardizzazione, seppur motivata da ragioni tecniche, rischia di disumanizzare il ruolo del pilota e di ridurre drasticamente la capacità di reazione in caso di emergenze. A peggiorare ulteriormente il clima c’è l’atteggiamento della dirigenza, che ha comunicato chiaramente di non voler concedere aumenti salariali né modificare la linea imposta, lasciando intendere che ogni pilota è facilmente sostituibile. Un messaggio che ha provocato ancora più frustrazione tra i dipendenti rimasti.

Rossiya ha quindi deciso di ignorare i segnali di allarme lanciati dal proprio personale: un approccio che potrebbe costare caro, non solo in termini di reputazione, ma anche di affidabilità nel lungo termine.

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