Google apre due cloud region in Italia

Dario Colombo

15/06/2022

15/06/2022 - 17:17

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Già attiva la cloud region di Milano, ora tocca a quella di Torino. Alleata è Tim, utente è Intesa Sanpaolo, che vi baserà la prossima banca 100% digitale, il target sono tutte le aziende italiane

Google apre due cloud region in Italia

Negli anni 50 del secolo scorso la rinascita nazionale dopo un periodo di grande sofferenza come fu la seconda guerra mondiale, fu determinata da un progresso, il famoso miracolo economico, basato sulla creazione di grandi infrastrutture. In questo momento storico, con la digitalizzazione basata sul cloud, siamo a una riedizione di quel fenomeno.

Il paragone ce lo ha offerto Fabio Fregi, country manager di Google Cloud in occasione della presentazione, a Milano, delle due cloud region italiane di Google: quella di Milano, già disponibile e operativa, e quella di Torino, che lo sarà fra qualche mese.
Le due region possono fare una il disaster ricovery dell’altra: “siamo i primi cloud provider in Italia ad averne due”, ha detto Fregi.

Fabio Fregi Fabio Fregi Country manager di Google Cloud

Ogni singola region è fatta da tre data center, che per comunicare fra loro utilizzano una rete globale in cui il traffico viaggia in una rete proprietaria, inclusi i cavi sottomarini, che garantisce maggiore velocità, maggiore latenza e dati non esposti sulla public internet, affidata alla connessione con Tim.

I benefici di una cloud region constano infatti in maggiore velocità, ossia bassa latenza: “in media una cloud region riduce dell’80% i tempi di latenza necessari. Google mette tre data center in ogni regione per poter fare il failover uno dell’altro. Sono disponibili tutti i servizi: computing, virtual machine, networking, database, storage, big data, machine learning, database Migration, identity e security, sviluppo software”.

Si aggiungono la capacità di scalare, ossia consentire la gestione dei picchi, l’alta disponibilità, la sostenibilità (l’obiettivo è di essere carbon free entro il 2030 ed è stato calcolato che portando i workload nei data center della cloud region si risparmia la Co2 di 28 mila auto l’anno) e sicurezza: la cloud region utilizza una tecnologia custodita, con adesione agli standard internazionali e alla regolamentazione locale.

Thomas Kurian Thomas Kurian Ceo di Google Cloud

Il cloud è lo smartphone delle aziende

Intervenuto a Milano, Thomas Kurian, ceo di Google Cloud, ha spiegato perché una cloud region è il perno della trasformazione digitale.
"Stiamo portando la migliore tecnologia Google per aiutare le persone a collaborare - ha detto - . Abbiamo dedicato molti anni a creare questa tecnologia. YouTube e google search girano sulla stessa tecnologia che ora diamo all’Italia per lavorare e crescere. Perché lo facciamo? Durante la pandemia abbiamo aiutato aziende a fare e-commerce, ospedali a lavorare, call center a usare tecnologia di riconoscimento vocale. Abbiamo visto molte aziende passare al digitale: questo passaggio deve continuare e il cloud è la tecnologia adatta a questo spostamento”.

Già, il cloud: “all’inizio lo si pensava come una tecnologia complicata e a basso costo - fra detto Kurian -: ora è il modo per trasformare il rapporto fra qualsiasi azienda, dalla startup alla banca, e la tecnologia, così come ha fatto lo smartphone con le persone”.

Milano dentro all’Europa

Cloud region a Milano, ma dove? Non si può sapere, per ovvi motivi di sicurezza, ma basta sapere che sono sul territorio dell’area metropolitana per spingere Layla Pavone, head of innovation tecnology e digital transformation board del Comune di Milano che “la cloud region è un motivo di orgoglio per Milano, i tre nuovi data center daranno un impulso decisivo alla digitalizzazione dei processi. Google è un’azienda milanese, dai tempi della prima sede di corso Europa”.

La viceministra dello Sviluppo Economico Alessandra Todde ha sottolineato i dati di uno studio indipendente realizzato dall’Università di Torino, potranno potenzialmente generare fino a 3,3 miliardi di euro di impatto economico e contribuire a creare fino a 65.000 nuovi posti di lavoro entro il 2025 a livello locale, in Piemonte e Lombardia.

Condotta da Aldo Geuna, professore di politica economica dell’università di Torino, la ricerca ha utilizzato un modello keynesiano di matrice input output per valutare impatto generato. Con tutte le cautele del caso, si può dire che le attese sono elevate, ma hanno buone basi.

Arriverà la banca digitale e sarà cloud

Banca Intesa ha portato il 60% del proprio data center open su Google Cloud. Come ha spiegato Enrico Bagnasco, executive director sistemi informativi Intesa Sanpaolo, “Tre anni fa ripensavamo la strategia digitale per accelerare verso il cloud. Avevamo portato la infrastruttura open sul cloud privato. Ci serviva mettere i dati al centro. Ci serviva un hyperscaler vicino a noi, per via della latenza. Google ci propose una region, noi abbiamo spinto per averne due”.
Intesa Sanpaolo è a Torino, a Milano c’è il centro del business italiano, ecco spiegate le due region cloud.

Il nostro piano era di essere cloud first, avere le competenze per farlo ed essere multicloud - ha spiegato Bagnasco -. Abbiamo portato il 60% del data center open su Google Cloud, E l’anno prossimo lanceremo una banca interamente digitale e sarà cloud native. Il tema delle region è di prossimità: averle, è un asset strategico in termini prospettici, per capacità di crescita e allocazione dei costi. Cruciale è avere i dati sul territorio italiano. Le chiavi di cifratura sono a casa nostra. Non siamo ancora sulla region italiana, ma a breve ci sposteremo su Milano e poi anche su Torino”.

Colmiamo il digital gap adesso

Al fianco di Google Cloud c’è da anni anche Tim.
Elio Schiavo, Chief enterprise e innovative solutions officer di Tim, rientrato alla base dopo nove anni a Cupertino (lato Apple) è talmente d’accordo con Thomas Kurian per dire che i tre pillar di un’azienda di successo non possono prescindere dal cloud.
L’azienda di successo è quella che ha eccellenza di prodotto, che fa customer experience, e che usa il tempo nel modo migliore. Le aziende hanno bisogno di far passare i dati in modo rapido e li strumento per farlo è il cloud”.
Il problema è il digital gap nazionale: l’indice Desi 2021 è impietoso obbliga a un’accelerazione del trasferimento di competenze.
Allo scopo Google ha all’attivo tre iniziative: il programma Opening Future con Telecom e Intesa, per 10mila Pmi e 700 startup con anche un laboratorio per l’Intelligenza artificiale: il programma Google Cloud Pro per sviluppatori, che ne ha formati 7.000 dal 2021; il programma Italia Digitale, per formare gratuitamente al digitale 1 milioni dei Pmi e cittadini.

E poi c’è il tema dello Stato. Si sta creando il cloud nazionale, per la sovranità dei nostri dati. Fregi ha detto che “In attesa della decisione del governo, stiamo mettendo a punto un’infrastruttura compliant: la doppia regione è un fattore differenziante. Nel bando del MitD il terzo livello, quello massimo, vedeva solo Google Cloud. Abbiamo un impegno forte per essere aderenti alla normativa UE, ma non è solo quello: i nostri servizi sono per la sovranità dei dati operazionale e del software”.

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