Festa della mamma 2022: quando si festeggia e perché

Luna Luciano

30 Aprile 2022 - 12:45

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Si avvicina il giorno della Festa della Mamma, che si festeggia la seconda domenica del mese. Eppure non tutti conoscono la storia che si nasconde dietro questa festività.

Festa della mamma 2022: quando si festeggia e perché

Il mese di maggio è alle porte e con questo anche l’attesa Festa della Mamma. A differenza della Festa del Papà che cade ogni anno il 19 marzo, il giorno in cui si festeggia San Giuseppe, per la festività che celebra la mamma non esiste una data fissa annuale, suscitando non poche domande e curiosità nelle persone a partire proprio dalla data.

Quest’anno però la Festa della Mamma 2022 cade in un giorno speciale: l’8 maggio. Questa data non potrà non suonare familiare al pubblico. Infatti, fino al 2000 la Festa della Mamma era celebrata proprio in questa data, successivamente si è deciso invece di celebrarla la seconda domenica di maggio.

Dietro a questa festa in realtà si nascono antiche tradizioni e storie dal più recente passato. Se questa festività richiama alla memoria tutte quelle antiche tradizioni che celebravano la Grande Madre, oggi dietro l’attuale Festa della Mamma si trova non solo il bisogno di celebrare uno dei due genitori (o entrambi) ma anche ragioni commerciali e religiose. Per questo motivo se si è incuriositi dalla storia che si nasconde dietro questa festività, ecco tutto quello che c’è da sapere sul quando si festeggia la Festa della mamma e perché.

Festa della Mamma 2022: come nasce in Italia e quando si festeggia

Se la Festa della Mamma nasce ai primi nel ’900 in America, occorre aspettare gli anni ’50 affinché sia istituita in Italia. La festività come la si intende oggi è nata a seguito due diverse occasioni, una legata a motivi di promozione commerciale e l’altra invece a motivi religiosi, non bisogna scordare che il mese di maggio è interamente dedicato alla Madonna.

Infatti dopo la breve parentesi fascista che nel 1933 inaugurò la “Giornata della madre e del fanciullo”, i cui intenti erano chiaramente propagandistici, la Festa della Mamma fu istituita solo nel 1956 dal senatore Raul Zaccari.

Il Senatore e sindaco di Bordighera, in collaborazione con Giacomo Pallanca, presidente dell’Ente Fiera del Fiore e della Pianta Ornamentale di Bordighera-Vallecrosia, decise di celebrare la Festa della Mamma a Bordighera, proponendo come presente un mazzo di fiori. Se questa è l’occasione commerciale, la seconda occasione (di natura religiosa) risale all’anno successivo, quando don Otello Migliosi, parroco di Tordibetto di Assisi, il 12 maggio 1957 decise di celebrare la mamma, incarnazione dei valori cristiani.

Non bisogna infatti dimenticare che il ruolo della donna fino agli anni ’70, con i movimenti femministi, è stato proprio quello di essere l’angelo del focolare, nella quale risiedeva la guida morale della famiglia oltre che emblema di emotività e del lavoro di cura, rimanendo relegata quindi in un ambiente tutto domestico. Sull’onda del successo delle due iniziative si decise di celebrare la Festa della mamma l’8 maggio, questo fino al 2000, quando si decise di cambiare data.

Perché la Festa della Mamma si festeggia la seconda domenica del mese?

La Festa della Mamma ha avuto quindi una data fissa, 8 maggio, fino al 2000, dopodiché si scelse la via della festa mobile, decidendo quindi di celebrare la festività la seconda domenica di maggio, come in altri paesi quali Austria, Belgio, Germania, Finlandia, Svizzera, Turchia, Usa, Brasile e Australia.

Se, da un lato, la decisione di festeggiare di domenica la festa, consente a più mamme - lavoro permettendo - di trascorrere una giornata di riposo e svago con famiglia e amici, dall’altro capitando sempre di giorno festivo, è impossibile non pensare ai vantaggi commerciali di molte attività.

Al di là delle ragioni per le quali è nata la Festa della Mamma, per le quali potremmo sentirci un po’ cinici, questo giorno è l’occasione perfetta per poter celebrare le proprie madri, che siano madri adottivi o biologiche, che siano due mamme, o ancora “madri per elezione”, ringraziandole del loro affetto, oltre che del lavoro di cura di cui si fanno carico e che ancora non è riconosciuto dalle istituzioni. Istituzioni che ancora dovrebbero lavorare sulle condizioni sociali e lavorative che vedono le donne svantaggiate e meno retribuite, soprattutto se hanno figli.

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