Ferrari porta la 499P su blockchain. La supercar di Le Mans diventa una cripto da collezione

Claudia Cervi

28 Ottobre 2025 - 18:21

Ferrari punta ai nuovi milionari digitali con la 499P su blockchain. Nasce il token sviluppato con Conio. Ecco come funziona.

Ferrari porta la 499P su blockchain. La supercar di Le Mans diventa una cripto da collezione

Ferrari sbarca su blockchain. Dopo aver vinto per tre volte consecutive la 24 Ore di Le Mans, la 499P entra nel mondo digitale come cripto da collezione. Non più solo un’auto di lusso made in Italy, ma un token digitale. La supercar di Maranello diventa una cripto da collezione, protagonista di un’asta esclusiva riservata ai membri dell’Hyperclub, la cerchia più ristretta e altolocata dei clienti Ferrari.

Il progetto è nato dalla collaborazione con Conio, fintech italiana sostenuta da Banca Generali e Poste. L’idea rivoluzionaria è di rappresentare una frazione dell’auto, acquistabile e conservabile in un portafoglio digitale integrato nell’app MyFerrari. Chi riesce a collezionare tutti i token durante l’asta può aggiudicarsi la vera Ferrari 499P.

Non è solo marketing, ma un esperimento di valore. Ferrari non usa la blockchain per seguire una moda, bensì per rafforzare il legame con i suoi clienti e parlare una lingua nuova, quella dell’innovazione. Un linguaggio che oggi attrae una generazione di collezionisti digitali, i cosiddetti cripto-paperoni, sempre più numerosi e affascinati dall’idea di possedere – anche virtualmente – un pezzo di leggenda italiana.

Ferrari, Conio e il debutto del lusso su blockchain

Il progetto, firmato da Ferrari in collaborazione con Conio, segna il debutto ufficiale del Cavallino nel Web3. Non una mossa improvvisata, ma la naturale evoluzione di un percorso iniziato nel 2023, quando la casa di Maranello ha iniziato ad accettare pagamenti in Bitcoin, Ether e USDC negli Stati Uniti, poi anche in Europa.

Ora fa un passo ulteriore e trasforma un’icona della velocità in un bene digitale, capace di viaggiare anche nella dimensione virtuale. Il token legato alla 499P sarà integrato direttamente nell’app MyFerrari, con un wallet multisignature per garantire la massima sicurezza e tracciabilità. Il tutto, naturalmente, riservato ai membri dell’Hyperclub, cento clienti selezionati che potranno partecipare a un’asta privata da milioni di euro.

Non è solo un esperimento tecnologico. È una dichiarazione d’intenti. “La blockchain può raccontare storie di passione e valore”, ha spiegato il CEO di Conio, Christian Miccoli. E quella della 499P è una storia che unisce mito e innovazione: un’auto costruita per vincere, ora reinventata per essere posseduta anche nel mondo digitale.

Ferrari punta ai nuovi milionari digitali

Dietro la mossa di Ferrari c’è la consapevolezza che sta cambiando il volto della ricchezza. I vecchi industriali e finanzieri stanno lasciando spazio a una nuova generazione di imprenditori under 40, cresciuti con l’intelligenza artificiale, i data center e il mondo delle criptovalute. Giovani, globali, digital-first. Non collezionano azioni o immobili, ma token e asset digitali che raccontano chi sono e quanto valgono.

È la generazione dei “crypto-elites”, investitori che vivono a cavallo tra reale e virtuale, dove un NFT può valere quanto un’opera d’arte e il portafoglio digitale è il nuovo status symbol. Per loro, la blockchain non è un esperimento, ma il linguaggio del successo.

Ferrari ha scelto di parlare proprio a questo pubblico. Con il token dedicato alla 499P, il Cavallino unisce design, esclusività e tracciabilità, trasformando il mito meccanico in un’esperienza digitale da collezionare. Non è solo un’auto, ma un simbolo di appartenenza a un club riservato, dove il lusso non si mostra più nel garage, ma nel wallet.

È una strategia di branding intelligente e coerente. Maranello non rincorre la moda delle cripto, la interpreta. E nel farlo, ridefinisce l’idea stessa di lusso, da bene materiale a ecosistema di valore condiviso.

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