Allerta prezzi della benzina: perché devi fare il pieno adesso? Il carburante sotto osservazione dopo l’attacco USA in Iran.
Prezzo della benzina balza ai massimi da aprile e resta sotto stretta osservazione: il motivo è l’escalation preoccupante in Medio Oriente, che impatta direttamente sul petrolio.
I mercati petroliferi stanno entrando in una nuova fase di incertezza dopo l’ingresso degli Stati Uniti nella guerra tra Iran e Israele e gli esperti lanciano l’allarme: prezzi a tre cifre. La reazione di Teheran in seguito agli attacchi degli Stati Uniti contro i suoi impianti nucleari - con il ministro degli Esteri iraniano che ha avvertito di poter attivare “tutte le opzioni” per difendere la propria sovranità - è l’ultima miccia che può scatenare uno scenario tragico. Anche per l’economia mondiale.
Le minacce di bloccare lo Stretto di Hormuz, dopo che il parlamento iraniano ne ha approvato la chiusura, come riportato dai media statali, hanno contribuito ad aumentare il nervosismo sui mercati. Da questo canale transita un quinto del petrolio trasportato via mare nel mondo, possano subire degli stop o delle forti diminuzioni nel contesto della guerra.
L’Iran è il terzo produttore dell’OPEC, con una produzione di circa 3,3 milioni di barili al giorno (bpd) di petrolio greggio; tuttavia, la capacità produttiva inutilizzata dei produttori dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e dei suoi alleati può facilmente coprire tale quantitativo.
Ma come si traduce questa nuova incertezza sul prezzo di benzina? Ecco perché dovresti fare subito il pieno, prima che il carburante subisca una impennata.
Benzina, i prezzi stanno per impennarsi? Perché fare il pieno ora
L’ultima settimana di giugno è iniziata con l’amara sorpresa di prezzi alla pompa aumentati: la benzina costa in media 1,747 euro al litro sulle strade e il diesel 1,670 euro al litro lunedì 23 giugno. Entrambi sono in aumento rispetto al giorno precedente.
“Le compagnie petrolifere dovranno presto ricostituire le loro scorte e di conseguenza le raffinerie di petrolio aumenteranno i prezzi”, aveva dichiarato l’analista energetica Thina Saltvedt già prima dell’intervento USA.
I prossimi giorni offriranno probabilmente nuove indicazioni. I riflettori sono tutti accesi su Teheran e possibili contromosse. Il timore di shock ai prezzi energetici c’è. “Un’interruzione significativa della produzione o delle infrastrutture di esportazione dell’Iran aggiungerebbe un’ulteriore pressione al rialzo sui prezzi”, hanno affermato gli analisti di Fitch in una nota ai clienti.
“C’è una posizione rialzista sul WTI nel breve termine a causa del crescente rischio geopolitico in Medio Oriente”, secondo Kelvin Wong, analista di mercato senior di OANDA.
Bob McNally, presidente di Rapidan Energy Group dichiarato che se l’Iran decidesse di attaccare la produzione o i flussi energetici del Golfo, avrebbe la capacità di interrompere il trasporto di petrolio e GNL, con conseguente forte impennata dei prezzi.
“Una chiusura prolungata o la distruzione di infrastrutture energetiche chiave del Golfo potrebbe far salire i prezzi del greggio oltre i 100 dollari”. L’effetto alla pompa sarebbe visibile. Per questo, in un clima così incandescente, fare il pieno ora garantisce da impennate improvvise e potenziali nei prossimi giorni.
Solitamente, l’aumento delle quotazioni WTI e Brent non si riversa immediatamente sulla pompa di benzina, poiché il petrolio venduto al momento è stato comprato (e quindi dovrebbe essere venduto) a prezzi diversi. Tuttavia, il clima volatile influenza i prezzi dei carburanti anche immediatamente. Come spesso accade quando accadono questi eventi geopolitici, il Codacons lancia l’allarme rincari ingiustificati alla pompa:
“Il repentino aumento dei listini dei carburanti in Italia è del tutto inaccettabile e deve portare il governo ad intervenire con urgenza per bloccare qualsiasi forma di speculazione a danno degli automobilisti”, si legge nella nota.
Attenzione anche alle temperature
Punte di 40° in arrivo in tutta Italia: l’allarme è rivolto anche agli automobilisti e il motivo è semplice.
I veicoli esposti alla luce solare diretta e al calore intenso sono a rischio perdita di carburante e questa settimana, con le temperature che si preannunciano roventi, il pericolo della beffa è maggiore. Alcuni esperti a livello internazionale hanno affermato che circa l’1-2% di benzina e gasolio potrebbe evaporare in caso di calore estremo. In sintesi: il carburante si perde ma senza utilizzare la macchina e, quindi, occorre fare il pieno più spesso.
Gli specialisti sottolineano che potrebbe non sembrare molto, ma i costi per gli automobilisti potrebbero palesarsi più impattanti di quanto si pensa con il protrarsi del caldo a partire dal prossimo fine settimana.
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