Etichetta ambientale: cos’è e da quando sarà obbligatoria

Laura Bozzi

30 Luglio 2022 - 08:50

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Per agevolare la raccolta e il recupero, dal primo gennaio 2023 i produttori dovranno comunicare in modo chiaro la destinazione finale degli imballaggi

Etichetta ambientale: cos’è e da quando sarà obbligatoria

È una domanda che, spesso, ci siamo fatti tutti: e questo, dove lo butto? Sì, perché non è sempre facile capire dove gettare un rifiuto. Ad esempio, sapete dove va il tetrapak? E la pellicola si ricicla oppure no? E l’alluminio?

Proprio per agevolare la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi, e incentivare i consumatori a un maggior rispetto dell’ambiente, dal primo gennaio 2023 entra in vigore l’etichetta ambientale.

In pratica, i produttori saranno obbligati a comunicare in modo chiaro e visibile la destinazione finale degli imballaggi, informazioni che alcuni marchi forniscono già volontariamente.

Le scritte obbligatorie

L’etichetta ambientale dovrà contenere le seguenti informazioni:

  • il tipo di imballaggio (flacone, bottiglia, vaschetta, etichetta, lattina). La descrizione deve essere scritta per esteso o tramite rappresentazione grafica;
  • l’identificazione del materiale usato (con una codifica alfanumerica ai sensi della Decisione 97/129/CE), integrata eventualmente con l’icona prevista ai sensi della UNI EN ISO 1043-1:2002 (imballaggi in plastica), oppure ai sensi della CEN/CR 14311:2002 (imballaggi in acciaio, alluminio e plastica);
  • la famiglia del materiale di riferimento e l’indicazione sul tipo di raccolta (se differenziata o indifferenziata);
    oppure
  • indicazione sul tipo di raccolta (se differenziata o indifferenziata) e, nel caso si tratti di raccolta differenziata, indicazione del materiale di riferimento.

In questo modo, il consumatore saprà con certezza dove buttare ogni singolo componente dell’imballaggio.

Un aiuto dalle app

In attesa che l’etichetta ambientale diventi obbligatoria, esistono già delle applicazioni che possono esserci d’aiuto. Junker, per esempio, è tra le app più diffuse per via della sua semplicità di utilizzo: basta scansionare il codice a barre del prodotto utilizzando l’app e la fotocamera del telefono e seguire le istruzioni.

Molto utile è anche PuliAmo: ritiro ingombranti, segnalazione discariche abusive o cestini pieni e calendario per il lavaggio delle strade sono alcune delle informazioni che si possono trovare in questa app (informazioni disponibili solo per coloro che risiedono nei Comuni aderenti al servizio).

Da provare anche Il Rifiutologo, applicazione nata con l’obiettivo di aiutare gli utenti a smaltire nel modo corretto i rifiuti. Il suo funzionamento è simile a quello di Junker: basta scansionare il codice a barre presente sulla confezione o sul prodotto di proprio interesse e l’app indica in quale cestino gettarlo.

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