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Elezioni, il dilemma di Salvini: fare da spalla a Berlusconi o a Di Maio?
mercoledì 24 gennaio 2018, di
Sorridono a Matteo Salvini gli ultimi sondaggi ma le elezioni politiche del 4 marzo nascondono più di un’incognita per il leader della Lega. Il rischio concreto per il carroccio è quello di recitare un ruolo da comprimario nella partita per la scelta del prossimo premier.
Una situazione questa che potrebbe porre Salvini davanti al più classico dei bivi: scegliere di appoggiare un governo in qualche modo gestito da Silvio Berlusconi oppure dare la fiducia esterna a uno con a capo il pentastellato Luigi Di Maio?
Salvini nel limbo
Tranne che nelle elezioni del 1996, quando Umberto Bossi corse da solo ottenendo il 10% e decretando così il successo di Romano Prodi, la Lega Nord alle elezioni politiche è sempre vissuta un po’ nell’ombra del leader Silvio Berlusconi.
L’arrivo di Matteo Salvini però alla guida del carroccio, ha più che triplicato i voti di un partito che era arrivato ai suoi minimi storici dopo lo scandalo Belsito. Durante l’ultima legislatura, i sondaggi a lungo davano la Lega come il primo partito del centrodestra.
Quando però sente odore di campagna elettorale, Berlusconi riesce sempre a rinvigorire Forza Italia grazie anche alla mobilitazione del suo ingente apparato mediatico. Il risultato è che allo stato delle cose gli azzurri sono tornati a essere il primo partito della coalizione.
Fattore questo non da poco perché chi prenderà più voti nel centrodestra indicherà l’eventuale premier: anche se non è eleggibile al momento, Berlusconi nel caso sceglierebbe una persona di sua fiducia e mai Salvini.
In caso di pareggio elettorale, la precedenza poi per formare un governo dalle larghe intese verrebbe data in primis al Movimento 5 Stelle e, in seconda battuta, al Partito Democratico essendo i due maggiori partiti del paese.
I sondaggi quindi ci dicono che la Lega è forte ma tutto questo non dovrebbe bastare per far diventare Matteo Salvini il prossimo premier. Per far parte in qualche modo della maggioranza di governo, il carroccio probabilmente dovrà mettere i propri parlamentari a disposizione di altre forze politiche con le scelte che potrebbero essere molto meno scontate di quanto possano sembrare.
Chi scegliere?
Allo stato delle cose, se dunque tutti i più recenti sondaggi dovessero rivelarsi veritieri, Matteo Salvini avrebbe sbarrata la strada verso Palazzo Chigi. Gli scenari futuri per la Lega di conseguenza potrebbero essere questi.
Il primo è che il centrodestra riesce a vincere le elezioni con Forza Italia partito più votato della coalizione. A quel punto Berlusconi imporrebbe il premier e l’impostazione del nuovo esecutivo con Salvini che si dovrebbe “accontentare” di un ministero di peso come magari quello dell’Interno.
Secondo scenario è quello di un pareggio elettorale, dove il Movimento 5 Stelle deve per forza di cose chiedere alla Lega e a Fratelli d’Italia il loro appoggio esterno per ottenere il via libera. In questo caso, ci potrebbero essere convergenze programmatiche ma nessuna poltrona.
Il terzo scenario è che Salvini non accetti in entrambi i casi di essere subalterno ad altri leader, piazzandosi all’opposizione e iniziando così a porre le basi per un più deciso assalto a Palazzo Chigi alle elezioni successive.
A seconda del responso delle urne si vedrà quale sarà il destino della Lega. Come detto in un’intervista che ci ha rilasciato il costituzionalista Stefano Ceccanti, il problema per il centrodestra oltre che di percentuali è anche politico.
Il sentore è che Salvini alla fine possa decidere di appoggiare il governo che dia maggiori garanzie per la realizzazione di alcuni punti chiave del proprio programma elettorale. In quest’ottica, non è assolutamente scontato che sia Berlusconi il cavallo migliore su cui puntare.